Oggiono, Merate, Retesalute e la cultura politica dei servizi pubblici
Germano Bosisio
Per la verità, essendo uno dei punti salienti previsti nell'odg del recente Consiglio Comunale, mi sarei aspettato perlomeno un confronto dialettico che sviluppasse tutte le problematiche annesse e connesse a questo dirimente passaggio soprattutto a forte valenza politica, quella con la P maiuscola.
Invece la stampa locale ha registrato assenze (la Lega) e unanimismo dei presenti che neppure hanno tentato di sfiorare aspetti delicatissimi che vanno ben al di là di quelli contingenti, pure importanti.
Ma come, si archivia "Retesalute" (Un 'Azienda Speciale Consortile interamente pubblica) e si sposa "Il Girasole" (Un 'Impresa sociale mista pubblico/privata o meglio privato/pubblica visto che il "Privato sociale" detiene la maggioranza) e non emerge neppure una riflessione, un approfondimento, una dichiarazione che ponga in luce l'evidente "scelta di campo" che la contraddistingue ?
Ma ad Oggiono, come purtroppo in molte altre località, non è giunta voce che è in atto da tempo un graduale svuotamento del ruolo diretto del "pubblico" in settori basilari dei servizi alla persona (sanità, salute, assistenza sociale ...) come della gestione dei Beni Comuni Primari (sistema idrico, ambiente e rifiuti ...) delegandoli di fatto gradualmente e sotto varia forma al "mercato" e alle sue leggi ? L'alibi spesso è quello che, ad esempio, nella gestione mista pubblico/privata il "pubblico" comunque "controlla" il "privato" : basterebbe guardare alla Sanità Lombarda per capire se tutto ciò corrisponda al vero o rappresenti invece nei fatti una pura illusione consolatoria.
Intendiamoci il "privato", in tutte le sue forme, persegue legittimamente il proprio scopo (produrre utili .... purché non in contrasto con l'utilità sociale, come ci insegna la nostra preziosa Costituzione) ma gli "ambiti" sopra evidenziati non devono, per loro irrinunciabile "natura" sottesa ai diritti di base, soggiacere alle pure logiche del Mercato che spesso finiscono col distorcere le fondative finalità dei servizi primari alla Persona. E questa non è "ideologia" ma pura costatazione dei fatti.
Nonostante tutto ciò neppure un accenno durante il Consiglio, quasi che l'abbandono di Retesalute e l'ingresso in "Girasole" non rappresenti un ulteriore indebolimento del ruolo pubblico.
Certo con motivazioni in parte fondate : il buco di Retesalute ( ma si poteva risanare e rilanciare come stanno facendo alcuni Comuni soci invece che "disimpegnarsi" augurandole di sopravvivere ...); l'omogeneità territoriale con il "Lecchese"(ma gli altri Comuni dell'Oggionese - Ello, Sirone e Nibionno - che e come faranno ?); riduzione dei costi ( ma ci sarà qualcuno che raffronterà - a parità di prestazioni - i totali di tutte le voci dei corrispettivi tra "Retesalute" e "Il Girasole" ? e magari valuti anche gli emolumenti e la stabilità dei contratti ai dipendenti/collaboratori delle cooperative collegate a quest'ultimo ?).
Per correttezza andrebbe pure considerata l'apparente contraddizione dovuta al fatto che Retesalute utilizza già in parte comunque delle cooperative (come lo stessa "Consolida", il consorzio di cooperative che, se non sbaglio, detiene la maggioranza in "Il Girasole") ma mi risulta fosse coerentemente allo studio un piano per re-internalizzare certe funzioni e prestazioni.
Si dice che per Oggiono continuare a riferirsi a Retesalute avrebbe comportato il protrarsi di complicazioni gestionali ma, se si credesse veramente nel modello pubblico, il "sacrificio" avrebbe valso la pena o no ? E magari cercando di migliorare certi meccanismi.
In sostanza i limiti, ma anche i "pregi" del "pubblico" li conosciamo bene : quindi invece che abdicare alle funzioni correttive cerchiamo di applicarle, col concorso di tutti ed in primis degli Amministratori locali. Lo so bene che non sia un compito facile ma il senso è evidente a tutti o perlomeno a quelli che si sforzano di garantire ancora, come speriamo in tanti, un "ruolo pubblico" degno di tale nome.
Senza presunzione alcuna ecco un pur piccolissimo ma significativo esempio (clicca QUI).
Inoltre, da cittadino comune e quindi non esperto in bilanci ma con qualche avvedutezza politica, non posso non rilevare, dalla cronaca riportata dal direttore Brambilla, che l'Amministrazione leghista meratese sia perlomeno ambigua sull'effettiva volontà di salvare e rilanciare Retesalute.
Del resto non è la prima volta che varie forze partitiche, non solo la Lega, da una parte si proclamano a parole difensori del ruolo del "Pubblico" nella gestione dei Beni Comuni Primari, come anche di tenerle fuori dalle "logiche di mercato", ma poi dall'altra, puntualmente, praticano il contrario, anche a livello locale.
E Retesalute sembrerebbe costituirne una ulteriore dimostrazione. Mi auguro con tutto il cuore che non sia così!
Germano Bosisio