Lago Pusiano: airone morto nel filo di pesca, la denuncia

Area naturalistica poco tutelata. È la ''denuncia'' di chi frequenta da tanti anni il lago di Pusiano: il fatto è stato documentato con alcune immagini. Una nicticora, della famiglia degli aironi, è morta tra gli alberi, dopo essere rimasto impigliato in un filo di nylon della canna da pesca.

La foto simbolo della denuncia viene da Marco Ferrario di Lurago d'Erba che, percorrendo il lago di Pusiano a bordo del suo kayak, si è imbattuto nella tragica immagine. "I fili delle canne da pesca sono difficilmente visibili, lo sappiamo bene noi canoisti che senza volere spesso ci inciampiamo pur navigando lentamente, figuriamoci i poveri uccelli acquatici che sfrecciano - spiega - Pochi mesi fa, erano morti un paio di cigni e amici mi raccontano che anche loro, pagaiando, hanno incrociato uccelli morti. Sono 38 anni che navigo sul lago di Pusiano e posso solo constatare che col passare degli anni queste morie sono sempre più frequenti".

Ferrario si era già distinto durante l'estate per la sua sensibilità ambientale: a bordo del kayak, ha iniziato a raccogliere boe e ogni genere di materiale plastico che trovava al suo passaggio.
Il lago di Pusiano è disseminato di postazioni per la pesca di carpe - se ne contano 28, su un lago con un perimetro di 10 km - che richiamano di continuo appassionati del genere, sia italiani che internazionali. "Di media una postazione di pesca ogni 360 metri e in ogni postazione mica c'è una sola canna ma se ne contano diverse. E pensare che per i patiti della pesca, esistono in zona già numerosi laghetti per pescare: uno è proprio quasi affacciato al lago di Pusiano a 1 km in linea d'aria dal luogo in cui ho trovato l'airone impiccato".

Altri laghetti nei dintorni adibiti all'esclusivo uso di pesca si trovano a Carpanea, alle Fornaci di Villa Romanò (Inverigo), uno vicino a Cogliate, uno vicino a Lazzate, e poi ancora a Giussano, a Dolzago, a Cogoredo di Oggiono, sul laghetto del Segrino, per limitarsi solo all'Alta Brianza. Tutti questi sono in un raggio di solo una dozzina di km o alcuni poco più dal lago di Pusiano. "C'è bisogno di riempire di pescatori un Parco Regionale che a parole si dice protetto? Evidentemente sì! - rilancia - Chi se ne frega della moria di uccelli. Si vuole distruggere definitivamente la natura a Pusiano?".

Le 28 postazioni di pesca sono collocate in "posti molto selvaggi, i più belli del lago, quelli rimasti non urbanizzati o comunque non colonizzati da ristoranti, bar, centri sportivi e ville, passeggiate asfaltate o sterrate. Zone dove gli uccelli cercano un rifugio che ormai non può essere più tale, visto che nelle postazioni i pescatori soggiornano nelle loro tende giorno e notte ininterrottamente".

Ferrario, durante le sue uscite sul lago, ha racchiuso in altre istantanee le morie di uccelli, come il cigno morto nella zona tra il lido di Moiana e il canneto. "Casi del genere sono ormai abbastanza frequenti: un tempo pensavo a morti di vecchiaia, ma dopo aver visto di persona cosa ha causato la morte dell'airone, mi spiego meglio le varie morti segnalate. L'airone rimasto impigliato al ramo dell'albero ho potuto vederlo bene, ma quanti finiscono lontani da sguardi e spariscono in acqua o nel fitto dei canneti a far da concime col terreno?".

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