Missaglia, 'ricatti hard': il gup non concede la continuazione sulle due condanne al 25enne
Nessuna continuazione fra le condanne maturate in questi anni: N.B.F., 25enne residente a Missaglia, dovrà scontare la pena inflittagli nella sua interezza.
A sciogliere la riserva nelle scorse ora, è stato il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni, esaminando l'istanza presentata dall'avvocato Stefano Mandelli, difensore del giovane che aveva chiesto di mettere in continuazione appunto, le due condanne - entrambe in rito abbreviato - da 4 anni e 8 mesi rimediate per le note vicende dei ''ricatti hard''. La prima sentenziata del gup di Monza per fatti avvenuti in quella provincia e la seconda dal collega di Lecco Paolo Salvatore (oggi presidente facente funzioni della sezione penale del Tribunale) per una brutta storia di estorsioni e tentate estorsioni a sfondo sessuale con vittima un dirigente di banca del Canturino; a queste si aggiungono ulteriori 10 mesi per un reato minore.
Secondo il gup, ad essere carente sarebbe l'elemento di unicità del disegno criminoso: il beneficio premiale della continuazione - che, di fatto, avrebbe scontato al missagliese molti mesi di carcere - non può dunque essere concesso in virtù della reiterazione del reato. L'avvocato Mandelli si riserva nei prossimi giorni di ricorrere in Cassazione.
A sciogliere la riserva nelle scorse ora, è stato il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni, esaminando l'istanza presentata dall'avvocato Stefano Mandelli, difensore del giovane che aveva chiesto di mettere in continuazione appunto, le due condanne - entrambe in rito abbreviato - da 4 anni e 8 mesi rimediate per le note vicende dei ''ricatti hard''. La prima sentenziata del gup di Monza per fatti avvenuti in quella provincia e la seconda dal collega di Lecco Paolo Salvatore (oggi presidente facente funzioni della sezione penale del Tribunale) per una brutta storia di estorsioni e tentate estorsioni a sfondo sessuale con vittima un dirigente di banca del Canturino; a queste si aggiungono ulteriori 10 mesi per un reato minore.
Secondo il gup, ad essere carente sarebbe l'elemento di unicità del disegno criminoso: il beneficio premiale della continuazione - che, di fatto, avrebbe scontato al missagliese molti mesi di carcere - non può dunque essere concesso in virtù della reiterazione del reato. L'avvocato Mandelli si riserva nei prossimi giorni di ricorrere in Cassazione.