Oggiono: salvi i lavoratori e la produzione grazie ad una newco ora in piena attività, fallita per il tribunale la Galbiati Group srl

La sede della Galbiati Group srl, ora in piena
attività grazie alla Galbiati Costruzioni Meccaniche
La stragrande maggioranza dei creditori non si è presentata all'adunanza, "bocciando" così di fatto - l'assenza equivale al voto contrario - il piano concordatario. Il fallimento dell'azienda ne è dunque la naturale conseguenza.
Il Tribunale di Lecco, l'altro ieri, 28 gennaio, ha dichiarato "estinta" la Galbiati Group di Oggiono, storica realtà specializzata in lavorazioni meccaniche operando prevalentemente nei settori siderurgico, energetico, astronomico e trasmissione di potenza. Attiva dal 1962, l'impresa - nota anche per aver nel tempo sostenuto e sponsorizzato iniziative sportive e non solo del territorio - nel febbraio 2020 aveva presentato domanda di concordato, mettendo preventivamente al sicuro la continuità aziendale e la forza lavoro tramite sottoscrizione di un contratto d'affitto di ramo d'azienda con la Galbiati Costruzioni Meccaniche srl, newco a socio unico - ora in piena attività - che aveva dunque assorbito ben 79 dipendenti.
Parte del Gruppo BSA - già conosciuto nel lecchese per l'impegno profuso in TTL - la stessa Galbiati Costruzioni Meccaniche srl lo scorso luglio si è poi aggiudicata l'asta di vendita mettendo sul piatto la bellezza di 12.800.000 euro a suon di rilanci dalla base fissata a 8 milioni, "battendo" la Fimi Steel Frame, altra azienda locale, con base a Viganò, che già nel marzo scorso aveva rilevato, sempre dalla Galbiati Group, per 450.000 euro, la Viganò International, srl inattiva.
Attraverso le due operazioni, coordinate dall'avvocato Carlo Galli, quale estensore del piano, l'attivo realizzato è stato pari a 16.000.000 di euro. 40.000.000 circa, di contro, il debito complessivo. Con una coperta comunque corta, modesta l'aspettativa di realizzazione dei creditori chirografari, che hanno dunque optato, alla messa ai voti, per non l'astensione decretando così il fallimento della "bad-company", portata a morire con una buona cassa.
A.M.
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