Missaglia: la messa con monsignor Rolla conclude la settimana dell'educazione

La fine della settimana dell'educazione per gli oratori del Decanato di Missaglia è coincisa con la giornata dedicata a San Giovanni Bosco, la cui figura e insegnamento si ricorda il 31 gennaio.

Le immagini della messa celebrata in basilica a Missaglia

Don Bosco è stato forse uno dei più importanti educatori nella storia della Chiesa Cattolica, e non poteva esserci quindi persona più quotata a cui dedicare l'ultimo giorno di una settimana che è stata dedicata interamente al tema dell'educazione con eventi e incontri proposti appositamente per preadolescenti e adolescenti del Decanato.

In primo piano Monsignor Rolla, vicario episcopale di Lecco

Nella serata di lunedì 31 gennaio, infatti, tutti i ragazzi insieme a catechisti, animatori e genitori si sono ritrovati nella chiesa di Missaglia per concludere questo periodo importante dell'anno, messa alla quale hanno partecipato anche gli oratori della comunità pastorale di Bulciago, Barzago e Bevera.

Il decano di Missaglia, don Antonio Bonacina

A presiedere la funzione, oltre ai religiosi dei vari oratori, è stato il vicario episcopale di Lecco, Monsignor Maurizio Rolla, affiancato per tutto il rito dal diacono don Marco Guffanti, al quale è stato affidata la lettura del vangelo. "Dove sono i giovani oggi?" ha esordito monsignor Rolla durante l'omelia, "a messa, negli oratori, in tanti ci chiediamo dove sono finiti i giovani oggi, ma questa mia domanda provocatoria non vuole essere ricattatoria o intimidatoria ma solo invitarvi a riflettere. Secondo me, infatti, nell'educazioni ci sono principalmente due cose da fare: imparare a fare e imparare a fare senza. In questo tempo è forse più facile mettersi sulle tracce dell'imparare a fare senza perché mancano tante condizioni normali, attenzioni e vicinanze che prima della pandemia erano all'ordine del giorno. Ad oggi è quindi più facile parlare di assenze che di presenze, ma lo stesso ragionamento dovremmo applicarlo anche alla nostra fede: potremmo fare senza Gesù?''.

''Certo, si potrebbe provare a fare un esperimento mentale e vedere come va questo strano esercizio, soprattutto per quanto riguarda l'orientarsi nella vita. È interessante però vedere come anche nel vangelo ci siano episodi di persone, anche tra gli israeliti più convinti e fedeli alla sinagoga, che tentano di fare senza Gesù, magari ricercando solo nella riproduzione fedeli dei comandanti la sola via per avvicinarsi profondamente a Dio. Imparare a fare senza, però, significa proprio apprendere e capire dove stanno le cose che contano davvero. Non basta quindi seguire Gesù in modo astratto e senza consapevolezza, ma bisogna invece imparare a sceglierlo, imparare a fare senza tutto il resto per stare con Lui".

La messa è stata animata per tutto il tempo dai canti salesiani dedicati a Don Bosco, e al termine della funzione i don hanno salutato i propri oratori dando loro appuntamento alla prossima edizione della settimana dell'educazione.
M. B.
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