Missaglia, Colle B.za: le due comunità in visita con i ragazzi a Selvino
La storia di questo luogo viene, però, oggi ricordata per la funzione che l'edificio dell'ormai ex colonia ebbe nell'immediato secondo dopoguerra. A partire dal 22 settembre 1945 Sciesopoli divenne un luogo di speranza per oltre 800 bambini ebrei profughi di guerra. Qui trovarono assistenza e istruzione grazie alla Brigata Ebraica e a Moshe Zeiri. Si trattava, in larga parte, di bambini orfani che erano sopravvissuti ai campi di concentramento e sterminio nazi fascisti.
Campi nei quali persero i propri genitori e, in diversi casi, ogni altro membro della propria famiglia. Altri erano bambini rimasti nascosti durante la guerra e che al termine del conflitto vagavano senza una metà. La Brigata Ebraica li trovò e li raccolse in diversi stati dell'Europa dell'est e dei Balcani. Zeiri, che era anche un insegnante, organizzò la colonia seguendo alcuni principi propri dei kibbutz e adottando metodi formativi innovativi.
Sciesopoli divenne una scuola che educò i bambini offrendo loro delle opportunità di crescita, coltivando la speranza di un futuro ritorno in Eretz Yisrael e cercando di "guarirli" dai traumi della guerra e della shoah. Proprio in Israele molti bambini fecero ritorno al termine di un periodo formativo presso la colonia che venne destinata ad altro uso nel 1948. Con loro portarono i ricordi e la storia di questi luoghi.
La vicenda di Sciesopoli venne gradualmente riscoperta a partire dagli anni Ottanta e in particolare negli anni Duemila. Fu, infatti, nel 1983 che il primo gruppo di bambini, ormai diventati adulti, decise di fare ritorno a Selvino, per rivedere i luoghi della loro "rinascita". I viaggi di ritorno sono proseguiti nel corso degli anni, a compierli sono stati i diretti protagonisti di quella storia che sono più volti ritornati a Selvino.
Oggi a tornare da Israele al piccolo paese della bergamasca, per vedere dietro ai cancelli l'ormai ex colonia in stato di abbandono, sono state le loro, i figli e i nipoti dei "bambini di Selvino". Come nel 2019 quando Avner Zeiri, figlio di Moshe, si recò a far visita alla struttura un tempo gestita dal padre, nel frattempo caduta in rovina. Il ricordo di Sciesopoli prosegue oggi anche in Israele dove, con una certa frequenza, i testimoni rimasti si ritrovano per non dimenticare quegli anni. Una pagina di storia che viene oggi ricordata anche dallo Yad Vashem, a Gerusalemme, nel più importante museo e centro di studio sulla Shoah.
Nel comune di Selvino, lo scorso fine settimana si sono recati in visita i sindaci di Colle Brianza e Missaglia, con alcuni giovani studenti dei rispettivi paesi. Durante la giornata di domenica 6 febbraio hanno visitato il museo "MuMe Se" che racconta la storia di Sciesopoli. Con il sindaco Tiziana Galbusera vi erano alcuni bambini di Colle Brianza che, a preparazione di questa visita, avevano approfondito queste pagine di storia, in occasione della Giornata della Memoria. I giovani studenti hanno portato con loro quattro pannelli, dedicati ad altrettanti temi: l'orrore, la speranza, la memoria e la vita. Anche i ragazzi della classe quinta della scuola primaria di Maresso - presenti con il sindaco Bruno Crippa - hanno ripercorso e approfondito la storia del luogo e, in particolare, quella della deportazione.
Ad accompagnare i giovani erano presenti anche i loro insegnanti Carolina Ciliberto e Giuseppina Fedele. Li hanno accolti il vicesindaco del comune di Selvino, Acerbis Maurizio, e l'assessore Virginia Magnoni. Oltre alla visita del museo, per tutti loro vi è stata la possibilità di accedere agli ambienti esterni della colonia, ormai in stato di abbandono.