Missaglia, Colle B.za: le due comunità in visita con i ragazzi a Selvino

Selvino è un piccolo comune che, situato in provincia di Bergamo, conta meno di due mila abitanti. Uno dei tanti piccoli paesi delle Prealpi Orobiche che passano inosservati agli occhi di molti. Ma, il comune di Selvino racchiude una storia del tutto peculiare, quella di Sciesopoli una colonia voluta dal regime fascista e inaugurata nei primi anni Trenta del Novecento.

La storia di questo luogo viene, però, oggi ricordata per la funzione che l'edificio dell'ormai ex colonia ebbe nell'immediato secondo dopoguerra. A partire dal 22 settembre 1945 Sciesopoli divenne un luogo di speranza per oltre 800 bambini ebrei profughi di guerra. Qui trovarono assistenza e istruzione grazie alla Brigata Ebraica e a Moshe Zeiri. Si trattava, in larga parte, di bambini orfani che erano sopravvissuti ai campi di concentramento e sterminio nazi fascisti.

Campi nei quali persero i propri genitori e, in diversi casi, ogni altro membro della propria famiglia. Altri erano bambini rimasti nascosti durante la guerra e che al termine del conflitto vagavano senza una metà. La Brigata Ebraica li trovò e li raccolse in diversi stati dell'Europa dell'est e dei Balcani. Zeiri, che era anche un insegnante, organizzò la colonia seguendo alcuni principi propri dei kibbutz e adottando metodi formativi innovativi.

Sciesopoli divenne una scuola che educò i bambini offrendo loro delle opportunità di crescita, coltivando la speranza di un futuro ritorno in Eretz Yisrael e cercando di "guarirli" dai traumi della guerra e della shoah. Proprio in Israele molti bambini fecero ritorno al termine di un periodo formativo presso la colonia che venne destinata ad altro uso nel 1948. Con loro portarono i ricordi e la storia di questi luoghi.

La vicenda di Sciesopoli venne gradualmente riscoperta a partire dagli anni Ottanta e in particolare negli anni Duemila. Fu, infatti, nel 1983 che il primo gruppo di bambini, ormai diventati adulti, decise di fare ritorno a Selvino, per rivedere i luoghi della loro "rinascita". I viaggi di ritorno sono proseguiti nel corso degli anni, a compierli sono stati i diretti protagonisti di quella storia che sono più volti ritornati a Selvino.

Oggi a tornare da Israele al piccolo paese della bergamasca, per vedere dietro ai cancelli l'ormai ex colonia in stato di abbandono, sono state le loro, i figli e i nipoti dei "bambini di Selvino". Come nel 2019 quando Avner Zeiri, figlio di Moshe, si recò a far visita alla struttura un tempo gestita dal padre, nel frattempo caduta in rovina. Il ricordo di Sciesopoli prosegue oggi anche in Israele dove, con una certa frequenza, i testimoni rimasti si ritrovano per non dimenticare quegli anni. Una pagina di storia che viene oggi ricordata anche dallo Yad Vashem, a Gerusalemme, nel più importante museo e centro di studio sulla Shoah.

Nel comune di Selvino, lo scorso fine settimana si sono recati in visita i sindaci di Colle Brianza e Missaglia, con alcuni giovani studenti dei rispettivi paesi. Durante la giornata di domenica 6 febbraio hanno visitato il museo "MuMe Se" che racconta la storia di Sciesopoli. Con il sindaco Tiziana Galbusera vi erano alcuni bambini di Colle Brianza che, a preparazione di questa visita, avevano approfondito queste pagine di storia, in occasione della Giornata della Memoria. I giovani studenti hanno portato con loro quattro pannelli, dedicati ad altrettanti temi: l'orrore, la speranza, la memoria e la vita. Anche i ragazzi della classe quinta della scuola primaria di Maresso - presenti con il sindaco Bruno Crippa - hanno ripercorso e approfondito la storia del luogo e, in particolare, quella della deportazione.
Ad accompagnare i giovani erano presenti anche i loro insegnanti Carolina Ciliberto e Giuseppina Fedele. Li hanno accolti il vicesindaco del comune di Selvino, Acerbis Maurizio, e l'assessore Virginia Magnoni. Oltre alla visita del museo, per tutti loro vi è stata la possibilità di accedere agli ambienti esterni della colonia, ormai in stato di abbandono.

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