Oggiono, Irpef: per Ferrari ''aumento della pressione fiscale''. La replica di Negri
Un tema di carattere finanziario, con evidenti ripercussioni di tipo tributario, di fronte al quale il gruppo di maggioranza e il consigliere di minoranza della Lega Roberto Paolo Ferrari hanno subito espresso pareri agli antipodi.
L'argomento è stato introdotto dall'assessore al Bilancio Paola Borraccetti che ha ricordato come la nuova legge di Bilancio abbia ridotto da cinque a quattro le soglie dell'addizionale Irpef.
L'Amministrazione ha quindi proposto le nuove aliquote che prevedono il seguente schema di imposizione fiscale: redditi da 0 a 15mila euro 0,55%, da 15mila a 28mila euro 0,60%, da 28mila a 50mila euro 0,65%, oltre i 50mila euro lo 0,8%. La soglia di esenzione dalla tassazione è stata innalzata da 15mila a 18mila euro «sollevando l'impatto sulle fasce di reddito più basse» come spiegato dall'assessore. Borraccetti ha ricordato come l'impatto della variazione sulle fasce di reddito più alte - oltre i 50mila euro di imponibile annuo - varierà fra i 12 e i 27,50 euro annuali in più rispetto alle precedenti soglie in vigore nel 2021. Durante lo scorso anno, infatti, lo schema in vigore era il seguente: da 0 a 15mila euro di reddito 0,55%, da 15mila a 28mila euro 0,60%, da 28mila a 55mila euro lo 0,65%, da 55mila a 75mila lo 0,70% e oltre i 75mila euro lo 0,80%.
Il consigliere Ferrari, che in apertura del suo intervento ha segnalato il ritardo dell'Amministrazione comunale nel produrre il Bilancio di previsione 2022, ha criticato anche le variazioni apportate all'addizionale Irpef comunale.
«È vero che è stato rimodulato il numero degli scaglioni Irpef nella legge di Bilancio, ma mi sembra che le finalità percorse dalla legge di Bilancio da una parte e dall'Amministrazione comunale di Oggiono dall'altra, siano divergenti» ha esordito Ferrari segnalando come la legge di Bilancio abbia «cercato di alleggerire la pressione fiscale», mentre l'Amministrazione di Oggiono avrebbe scelto di «non alleggerire la pressione [fiscale], anzi - ha proseguito - i nostri cittadini, al netto dei maggiori oneri che dovranno subire per gli aumenti delle bollette e le varie spese anche nell'acquisto dei generi alimentari, se mai dovessero avere dei soldi, derivanti dall'alleggerimento del carico fiscale dello stato, verranno in questo caso assorbiti e tolti dalla scelta opposta fatta dall'Amministrazione comunale di Oggiono». L'ex sindaco ha quindi sottolineato l'assoluta non condivisione di fronte alla proposta della maggioranza che ha definito «dannosa» per i cittadini».
Riguardo agli aumenti che ricadranno sui redditi Irpef imponibili superiori ai 50mila euro Negri ha spiegato: «l'aggravio, fra i 10 - 20 euro all'anno, riteniamo possa essere un aggravio sopportabile da chi, in una fase difficile come questa, è in grado comunque di dichiarare un reddito che credo sia sufficiente a garantire l'equilibrio dell'economia famigliare».
Terminata la motivazione degli aumenti Irpef sugli scaglioni più alti Negri ha affrontato la questione delle fasce di reddito più basse. «Riduciamo - ha spiegato - in maniera rilevante la pressione fiscale alle famiglie con un reddito compreso fra i 15mila e i 18mila euro che certamente vivono una situazione di precarietà molto più elevata».
Il vicesindaco Michele Negri
Il vicesindaco ha anche affrontato la questione del gettito complessivo dell'imposta comunale Irpef. «La prospettiva di gettito rivela in maniera evidente che la scelta da noi effettuata comporta una riduzione della pressione fiscale molto più rilevante di quanto sarebbe stato se avessimo scelto di ridurre la pressione fiscale dello 0,10% o 0,20% sulle fasce alte».
«È legittimo discutere - ha spiegato Negri - la scelta di "dove" andare a concentrare la riduzione fiscale, ma non risponde a verità il fatto che il comune ha aumentato la pressione fiscale, al contrario l'ha notevolmente ridotta».
Concludendo il vicesindaco ha precisato il punto di vista della maggioranza: «noi crediamo che per una famiglia che arriva fino a 18mila euro pagare circa 100 - 120 euro in meno di tasse all'anno possa avere un impatto decisamente più significativo in positivo, rispetto a una famiglia che, con un reddito oltre i 50mila euro, si trova a dover pagare 15 o 20 euro in più nell'arco di un anno».
L'ex sindaco Ferrari sentitosi «accusato di non dire la verità» ha chiesto al responsabile dell'Ufficio ragioneria di fornire i dati complessivi del gettito Irpef stimato del 2021 rispetto al 2022 e il numero di cittadini che beneficerà dell'aumento della soglia di esenzione da 15mila a 18mila euro. Non tutti i dati sono risultati a disposizione. Da quelli disponibili e comunicati è emerso che il gettito 2022 è stimato in 870mila euro, sulla base delle dichiarazioni del 2020 che a loro volta avevano generato un gettito pari a 863mila euro.
«I dati ci dicono che il gettito si mantiene costante, [...] la pressione fiscale non diminuisce» ha sancito Ferrari che ha poi illustrato - dati alla mano - quanto fatto dalle amministrazioni da lui guidate concludendo «qualcuno [riferendosi alla sua azione da sindaco] ha fatto la scelta di raddoppiare la soglia di esenzione, qualcun altro di dare fumo negli occhi ai cittadini, però andando a mettere le mani nelle loro tasche, in un momento complicato». Il consigliere della Lega ha concluso annunciando il suo voto contrario.
«In un periodo in cui si parla di aumento della povertà andare a concentrarsi sulle famiglie più in difficoltà è la scelta politica più giusta che si poteva fare» ha dichiarato Cesare Panzeri, a chiusura del dibattito e a nome del gruppo di maggioranza, poco prima che il nuovo regolamento Irpef venisse approvato dall'aula.