Oggiono: si chiude in extremis la parentesi Retesalute. Evitato il rischio di proroga dell’uscita
Come lo stesso Ferrari ha ricordato in più di una occasione, la decisione fu assunta per aderire a un modello, quello di Retesalute e dell'Ambito meratese, che rispondesse pienamente alle normative dell'epoca, facendo affidamento ad una realtà aziendale a partecipazione interamente pubblica. A poco più di un anno di distanza da quella scelta Retesalute entrò in una fase di crisi gestionale, dovuta ad alcune problematiche di bilancio mai emerse in precedenza. Una revisione dei conti portò all'emersione di ammanchi per circa 4milioni di euro. Si aprì una fase complicata con una procedura di liquidazione e la nomina di un comitato di liquidatori. Una scelta revocata lo scorso mercoledì di fronte ai conti economici decisamente migliori. Nell'Assemblea dei soci che ha sancito il ritorno alla normale operatività di Retesalute, è stata anche approvata la definitiva uscita della città di Oggiono dall'azienda.
Chiara Narciso, sindaco di Oggiono
Infatti, durante il 2021, l'Amministrazione comunale oggionese aveva deciso di recedere dalla società. A spingere la giunta verso questo passo vi era stata la volontà di tornare a pieno titolo nell'Ambito organizzativo a cui la città appartiene, quello lecchese. Approvati gli atti per il recesso entro il 31 dicembre 2021, un cavillo del regolamento, legato anche alle tempistiche di consegna degli atti, avrebbe potuto posticipare l'uscita alla fine del 2022. Per il comune si sarebbe aperta una fase gestionale complicata.
«La decisione del comune di Oggiono di recedere dall'Azienda Retesalute è maturata ben prima del termine previsto dallo statuto e comunicata in via informale in diversi contesti [...]» ha spiegato il sindaco di Oggiono Chiara Narciso intervenuto durante la seduta. Motivando i ritardi nelle tempistiche il sindaco ha ricordato «era in corso, in quei mesi, una delicata valutazione per individuare il percorso più corretto, sia dal punto di vista normativo che politico, per salvare un'Azienda importante che gestisce servizi particolarmente delicati per tutti i nostri comuni [...]». «L'obiettivo principale - ha proseguito - era quello di riuscire a procedere in maniera compatta al fine di scongiurare il fatto che i comuni procedessero in ordine sparso». Ovvero che diverse Amministrazioni decidessero di lasciare l'azienda, compromettendo l'accordo politico per il salvataggio che andava delineandosi. Di fronte a questa criticità l'Amministrazione oggionese aveva preferito attendere ad avviare il percorso di recesso.
«In quel contesto - ha spiegato Narciso - pur consapevole del termine statutario previsto per il preavviso, abbiamo condiviso con l'azienda l'inopportunità di portare in consiglio comunale ad Oggiono il recesso di Retesalute proprio per rispetto del percorso che si stava affrontando tutti insieme e di cui anche il mio comune si è sempre sentito parte». La svolta era avvenuta alla fine del mese di giugno quanto i tempi sono apparsi maturi per evitare ripercussioni fra i comuni soci e sul percorso di salvataggio avviato. «In data 28 giugno - ha chiarito il sindaco - dopo aver espresso formalmente nell'assemblea dei soci del 24 giugno la volontà di recedere dall'azienda, il consiglio comunale di Oggiono ha approvato una delibera di indirizzo per la formalizzazione del recesso dalla qualità di socio e dal contratto di servizio entro il primo gennaio 2022, tenuto conto del preavviso di sei mesi previsto dallo statuto per la rescissione del contratto di servizio».
Di fronte alle motivazioni portate dal primo cittadino oggionese, l'Assemblea dei comuni soci ha deciso all'unanimità di approvare il recesso del comune di Oggiono in deroga alle tempistiche previste dal regolamento. Una decisione che ha permesso all'Amministrazione oggionese di evitare le problematiche conseguenti all'impossibilità di lasciare Retesalute, avendo però già effettuato l'adesione ad un'altra azienda che, di fatto, eroga le stesse funzioni seppur in un altro ambito.