Riportiamo sul territorio un confronto politico aperto

Lorenzo Citterio
La recente vicenda connessa alla rielezione del Capo dello Stato e, più in generale, gli scenari mostrati in quest'ultimo anno dal Governo Draghi portano inevitabilmente un giovane consigliere comunale appassionato di politica ad una riflessione che parte da Roma e raggiunge il nostro territorio.
Se infatti, da una parte, la pandemia ha notevolmente influito sulla politica e sull'organizzazione dei partiti sul territorio, dall'altra l'attuale panorama politico nazionale si presenta ai cittadini con un'ampia e variegata maggioranza parlamentare che sostiene un Presidente di altissimo profilo quale Mario Draghi, e che recentemente ha rieletto Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica dopo una settimana che i cittadini ricorderanno più per la confusione che per l'attesa del "nuovo" Capo dello Stato.
L'Esecutivo, formato da tecnici e da Ministri appartenenti a diverse forze politiche, si ritrova ora in una corsa contro il tempo per l'attuazione del PNRR, sul quale difficilmente qualcuno potrà dissentire sul fatto che sia una grande occasione di ripresa per il nostro Paese. Lo stesso Piano, però, non è riconducibile ad una mera esecuzione di un programma già delineato, non è pura amministrazione, ma ha richiesto e richiede scelte politiche, coinvolgendo i partiti ed effettuando scelte che interessano i territori. La grande fiducia che i cittadini ripongono in Mario Draghi e le sue indiscusse capacità tecniche e politiche - nel senso stretto del termine, cioè decisionali - non devono farci dimenticare che manca poco più di un anno alle prossime Elezioni Politiche, elezioni in cui i cittadini saranno chiamati a votare per il nuovo Parlamento e quindi a votare per un partito secondo "regole del gioco" che - probabilmente - saranno oggetto di una revisione entro fine legislatura. Queste prospettive mi portano a pensare ad almeno due temi che saranno centrali per la politica nei prossimi anni: il primo, senza dubbio, riguarda la situazione attuale del rapporto tra i partiti, i rispettivi programmi politici, e il territorio. L'attuale legislatura parlamentare ha visto tre Esecutivi con maggioranze differenti: il Governo Draghi risulta - eccetto Forza Italia - un'unione delle forze politiche che hanno sostenuto il primo e il secondo Governo Conte.
Che cosa è rimasto dei programmi politici con cui i partiti si sono presentati ai cittadini nelle Elezioni Politiche del 2018? Con quali aspettative sui partiti i cittadini si recheranno alle urne? Un Governo di larghe intese spesso porta a pensare che la destra e la sinistra siano la stessa cosa o che siano distinzioni superate: credo sia importante che in questo anno i partiti recuperino una loro "autonomia" in vista delle prossime Elezioni Politiche, proponendo ai cittadini le rispettive visioni alternative e favorendo il più possible il dibattito e il confronto sul futuro del Paese.
Non solo: il secondo tema che considero centrale riguarda la legge elettorale e le relative ripercussioni sul territorio. La politica è di fronte a un bivio, ed è chiamata a scegliere - semplifico - tra un proporzionale puro per favorire larghe intese e un sistema maggioritario che garantisca governabilità del Paese a chi prenderà più voti. In questa delicata fase politica, ritengo importante che le forze politiche possano presentarsi davanti ai cittadini con programmi elettorali chiari e con l'opportunità di governare il Paese grazie ad una legge che assicuri governabilità senza dimenticare la rappresentanza dei territori.
Le larghe intese, dopotutto, hanno semplicemente spostato il dibattito politico su temi centrali per il futuro del Paese all'interno del Consiglio dei Ministri: ecco, riportiamo questo dibattito sul futuro del Paese nei nostri territori, nelle nostre piazze, nei nostri Comuni e nelle sedi territoriali dei movimenti politici.
Da cittadino, prima che da Consigliere Comunale, auspico che per le prossime Elezioni Politiche ci possa essere un confronto aperto, serio e democratico e che il partito o la coalizione che riceverà più voti possa governare il Paese realizzando il programma politico presentato ai cittadini.
Lorenzo Citterio
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