Oggiono, RSA: Appiani confermato alla presidenza. ''Il Covid ha portato tante criticità. Va rafforzata l'integrazione dei servizi''

Sergio Appiani
Rinnovato l'incarico del consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi e Regina Sironi che gestisce la casa di riposo di Oggiono. Come noto, le nomine hanno causato strascichi politici tra le forze rappresentate in seno al consiglio comunale, organo deputato al rinnovo.
Alla presidenza è stato riconfermato Sergio Appiani, che ha avviato il terzo mandato con un consiglio interamente rinnovato: i consiglieri sono infatti Lamberto Fumagalli, Egidio Franco Viganò, Elio Riva ed Emilio Longhi.
Lo abbiamo intervistato in relazione alle riflessioni cui la pandemia ha costretto questo tipo di strutture e in relazione al futuro.
A proposito del cambio di guardia il presidente ha commentato: "Il 5 febbraio mi è stato notificato il decreto di nomina a presidente da parte del sindaco Chiara Narciso. Analogamente sono stati nominati altri quattro consiglieri che mi affiancheranno nella programmazione e gestione della fondazione per un quinquennio: sono persone conosciute da tempo, affidabili e valide che sicuramente daranno il loro contributo per quanto di loro competenza". Un pensiero è andato anche a chi ha ormai concluso l'operato in seno al CdA, accompagnandolo nel mandato da poco terminato: "Mi sembra doveroso ringraziare i consiglieri uscenti Paola, Anna, Daniela e Pietro per quanto fatto in questi difficili anni. Si è lavorato in completa sintonia, la loro costante disponibilità ma soprattutto la totale fiducia riposta nella mia persona in questi ultimi anni è stata fondamentale per poter affrontare con rigore e determinazione lo tsunami che ci ha colpito".
Appunto, la pandemia. Un evento inaspettato piombato nelle vite di tutti e particolarmente impegnativo per coloro il cui compito è quello di gestire una struttura per anziani. Tutto il sistema è stato ripensato e ancora oggi sono aperte riflessioni sulle sfide che si apriranno per il futuro: "Indubbiamente lo stato di emergenza sanitaria legato alla pandemia da Covid-19 ha stravolto completamente il modus operandi dell'intero sistema socio assistenziale. Le continue indicazioni ministeriali e il susseguirsi delle varie deliberazioni della giunta regionale hanno imposto modifiche sostanziali in termini strutturali e di assistenza sociosanitaria - ha rilevato Appiani - Vi è stata la necessità di inserire nuove figure professionali, essenziali per gestire le prevedibili criticità che hanno contraddistinto questi ultimi due anni. Una formazione professionale più mirata e in continuo dei nostri collaboratori sarà una delle priorità da gestire nei prossimi anni. Le nostre Rsa infatti stanno andando sempre più verso una maggiore ospedalizzazione: se un tempo le richieste erano prevalentemente legate a problemi sociali oggi i nostri ospiti sono sempre più pluri-patologici e non autosufficienti . Le famiglie si rivolgono a noi solo quando la situazione dei proprio cari in termini di salute è decisamente compromessa e questo ci porta ad essere sempre più attenti alle dinamiche familiari e alle loro aspettative in ordine alla presa in carico del paziente fragile".

La Casa di riposo di Oggiono

Ancora oggi la struttura fa i conti con gli strascichi lasciati dalla pandemia che hanno impattato gravemente su tutti i fronti: "Inutile nascondere quanto la pandemia sia stata devastante sul quadro umano, socioeconomico e professionale - ha confermato il presidente - A distanza di due anni ci troviamo a dover fronteggiare i numerosi problemi che il Covid-19 ci ha lasciato: carenza di figure professionali essenziali (infermieri, operatori socio sanitari), mancati ricavi per ridotta saturazione dei posti, aumento dei costi gestionali legati alla prevenzione e alle misure di igiene (personale dedicato, dispositivi di protezione individuali, screening, stanze per isolamento, sanificazioni) e, non ultimo, gli aumenti dei costi per forniture e utenze energetiche. Purtroppo molti di questi costi rimarranno strutturali anche quando si dichiarerà chiuso lo stato di emergenza".
Questi numerosi aspetti che la Rsa si trova a dover fronteggiare rendono il futuro dubbioso anche se, a fronte di una serie di riflessioni che portano a un ripensamento complessivo della struttura, sono già sul tavolo valutazioni su come ci si debba preparare alle esigenze che richiederanno i prossimi anni: "Occorre essere realisti - ha proseguito Appiani - Con quanto accaduto tutto si è un po' destrutturizzato, il futuro è divenuto incerto perché siamo all'interno di un quadro onnicomprensivo in continua trasformazione. In questo particolare momento dobbiamo essere pronti a gestire al meglio le opportunità che si manifesteranno con scelte coraggiose innovative e ambiziose, senza dimenticare la legittima vocazione sociale assistenziale, essenza intrinseca alla natura stessa della nostra struttura. In concreto procederemo, se sarà fattibile, ad un consistente rafforzamento delle forme di integrazione di servizi con le realtà sociali presenti nel territorio dedicando particolare attenzione alla famiglia".
M.Mau.
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