Monticello: carenza di medici di base e ''case di comunità''. Se ne discute in aula

Prima di procedere alla premiazione dei dottori Bellani e Vallè, il consiglio comunale di Monticello aveva affrontato il tema della medicina generale sul territorio discutendo l'interpellanza presentata nelle scorse settimane dal gruppo di minoranza.
Prendendo spunto dal recente pensionamento dei due professionisti e da alcune dichiarazioni rilasciate alla nostra testata dal sindaco Alessandra Hofmann, gli esponenti di Vivere Monticello hanno domandato come l'amministrazione si stesse attivando per garantire la continuità assistenziale negli ambulatori di Cortenuova e di Torrevilla, chiedendo altresì ragguagli sui costi di gestione e di manutenzione dei locali e sugli eventuali proventi da canoni di locazione per l'utilizzo.

Milena Mucci, Gabriele Paleari e John Best di Vivere Monticello

A rispondere è stata la prima cittadina, snocciolando innanzitutto dei dati per meglio inquadrare il fenomeno della mancanza di medici di base in tutto il territorio di Ats Brianza, di cui il lecchese fa parte.
Dopo il pensionamento di Bellani e Vallè infatti - che assistevano complessivamente circa 1100 cittadini - non è stato introdotto alcun sostituto, ma sono state aumentate le capacità assistenziali dei medici che fanno parte della rete, alcuni dei quali trovatisi da un giorno all'altro con un paio di migliaia di pazienti a carico.
''Non è un tema di competenza comunale. Noi siamo in continuo contatto con Ats ma ad oggi non vi è alcuna garanzia. Posso solo dire che la collaborazione con i medici è sempre stata proficua e fattiva'' ha detto Hofmann iniziando a dare risposta al documento di cui aveva dato lettura il consigliere Milena Mucci.
Sugli ambulatori delle due frazioni attualmente chiusi poichè sprovvisti dei due medici che in quei locali accoglievano l'utenza, il sindaco ha spiegato di aver raggiunto l'accordo con un professionista della rete che a partire da fine mese inizierà a ricevere presso i locali di Via San Michele a Cortenuova. Sui costi di gestione invece, andrà svolta una valutazione poichè precedentemente la concessione ai medici veniva fatta in forma gratuita, con una compartecipazione dei costi di gestione che chiaramente dovrà essere rivista.

Il sindaco Alessandra Hofmann, il segretario Mario Blandino e l'assessore Roberto De Simone

Una volta concluso l'intervento della prima cittadina, la replica è giunta dall'interrogante. ''Purtroppo il problema della carenza dei medici è noto da molti anni. Non solo dei medici di base, ma anche in ospedale'' ha detto Mucci, rilevando come, più che sui piccoli ambulatori, si dovrebbe puntare sulle case della salute, sulla scorta del modello già operativo a Monza o Vimercate tanto per citare due esempi, con l'integrazione di ulteriori servizi erogati da professionisti in aggiunta alla presenza dei medici di base. Un modello quest'ultimo in linea con le esigenze dei pazienti e con la riforma sanitaria regionale.
''In Ats abbiamo discusso sul progetto delle case di comunità. Regione Lombardia per quel che riguarda il territorio lecchese ne ha previste alcune, ad esempio a Olgiate, a Merate e a Bellano, ma una ci sarà anche nel casatese. Di sicuro non ne avremo in ogni paese, ma si prevede una struttura ogni 25mila abitanti circa. E' un tema differente rispetto alla collaborazione con i medici di base, che sono una presenza importantissima per il territorio, il primo contatto per i cittadini'' ha concluso Hofmann, specificando come il progetto dell'integrazione sanitaria all'interno dei presidi inseriti nel territorio, non sia di facile attuazione per via della mancanza generale di medici specialisti anche presso Asst Lecco, fenomeno confermato dalla stessa Mucci, che ben conosce la problematica lavorando da anni in un presidio ospedaliero.
G. C.
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