Lezione di legalità per i ragazzi di Fumagalli e Greppi con l'ex questore Rino Germanà
E' tornato a parlare ai ragazzi dell'istituto Graziella Fumagalli il Questore in pensione Calogero (Rino) Germanà, salvatosi da un attentato di stampo mafioso. L'incontro - che si inserisce nel percorso di educazione alla legalità e di contrasto alle mafie, previsto dal curricolo verticale di educazione civica dell'Istituto - ha visto la partecipazione delle classi terze e quinte della scuola casatese e delle classi 1LA, 2LA e 2LB dell'istituto Alessandro Greppi di Monticello.
E a chi gli ha chiesto in che modo si possa sconfiggere la mafia, ha risposto che è fondamentale sensibilizzare, informare e condividere.
Soddisfatto anche Dario Crippa, dirigente del Greppi, che ha ringraziato l'Istituto Fumagalli per la collaborazione e i docenti per aver organizzato questo incontro che ha permesso agli studenti di entrambi gli istituti di condividere un momento così importante.
Pur trattando temi complessi che hanno cambiato una pagina della storia del nostro Paese, l'ospite è riuscito a catalizzare l'attenzione, l'interesse e la curiosità degli alunni, colpiti soprattutto dall'umiltà, dall'empatia, dalla capacità comunicativa e dal linguaggio semplice e lineare.
La lezione ''a distanza'' con Rino Germanà
Tante le domande proposte dai ragazzi, così come le tematiche affrontate: violenza, legalità, coraggio, condivisione, sensibilizzazione e famiglia. Germanà ha sottolineato più volte che nella vita non bisogna avere particolari qualità: ''la vita di ognuno prende risvolti inimmaginabili, bisogna avere la capacità di accettarla così come si presenta senza lasciarsi travolgere''. L'ospite - invitato dalla docente di lettere dell'istituto Fumagalli (e peraltro cugina) prof.ssa Santina Messina - ha fornito importanti spunti di riflessione. Germanà ha inoltre ribadito che, quando scelse di intraprendere la carriera di poliziotto, non seguì "alcuna regola o tecnica per essere coraggioso" ; ma in lui era "semplicemente cresciuto sempre di più uno spirito di competizione con se stesso" e non con gli altri.
"Tutti siamo uguali, nessuno è speciale: bisogna essere speciali solo nelle circostanze'' ha sottolineato.
E a chi gli ha chiesto in che modo si possa sconfiggere la mafia, ha risposto che è fondamentale sensibilizzare, informare e condividere.
''L'esperienza vissuta è un fatto di memoria che è diversa dal ricordo, perché altrimenti risulterebbe un'informazione asettica che non sensibilizza; se al contrario tematizziamo diventa memoria e gettiamo le basi per creare uno spazio di comunicazione comune e una coscienza che nelle scuole si trasforma in attività antimafia e antiviolenza: solo in questo modo saremo in grado di evitare, combattere e sconfiggere la mafia. Non dimentichiamo che il mafioso ha una famiglia e dei figli che frequentano la scuola. L'aspetto culturale diventa comunicazione di intesa umana che porta al confronto, al miglioramento personale, alla soddisfazione dei nostri bisogni e al raggiungimento del bene comune''.
Con queste parole, condivise e apprezzate dal dirigente del Fumagalli Renzo Izzi sempre pronto ad accogliere e ascoltare, si è concluso l'incontro con Germanà che è stato ringraziato, per la disponibilità, dalla prof.ssa Santina Messina e dal prof. Beniamino Valeriano, promotore dell'incontro per le classi del Greppi.
Soddisfatto anche Dario Crippa, dirigente del Greppi, che ha ringraziato l'Istituto Fumagalli per la collaborazione e i docenti per aver organizzato questo incontro che ha permesso agli studenti di entrambi gli istituti di condividere un momento così importante.