Occorre uscire dalla rassegnazione dell'impoverimento della sanità pubblica e dei servizi alla persona!

Cortese Direttore di Me/Ca/Leccoonline

non è certo da ieri che sul suo network manchino occasioni per riflettere sul sistematico "snaturamento" della funzione pubblica in settori nevralgici del nostro vivere, a partire dalla Sanità ma anche relativi ai Servizi alla Persona, come pure alla gestione dei Servizi Idrici e dei Rifiuti.
Sicuramente tale "impoverimento" non è ascrivibile ai soli ambiti locali ma proviene, ormai da decenni, da una visione politico-economica veicolata scientemente "dall'alto" per progressivamente consegnare al settore privato, nelle sue varie declinazioni, settori e funzioni Primarie della nostra Convivenza civile.
Lascio ad ognuno il giudizio su tali processi ma, per mio conto, li considero dannosissimi in quanto sempre più inficiati dalla molla della redditività economica a scapito dell'assolvimento delle peculiari caratteristiche di fondamentali funzioni sociali che dovrebbero connaturare l'essenza stessa di ogni Stato.
Il tutto, ovviamente, preservando efficienza, efficacia ed economicità. E quest'ultima, a parità di efficienza ed efficacia, sarebbe strutturalmente garantita dal "Pubblico" perché non costitutivamente "costretto" a produrre utili come invece, altrettanto costitutivamente, deve fare il " Privato" o "Privatistico" (per intenderci le S.p.A.).
Tutto ciò doverosamente premesso noi lettori non possiamo non aver registrato, perlomeno in questi ultimi giorni, questa serie di articoli riguardanti esplicitamente la Sanità Pubblica Territoriale :

 

Nella ricerca di precise responsabilità - e relative conseguenze valutative e comportamentali di noi cittadini non solo elettori - di quello che non pochi definiscono come un vero e proprio smantellamento graduale, le domande sostanziali che ne derivano, senza giragli troppo attorno, sembrerebbero (ad altri eventualmente integrare) :

Chi, anche territorialmente, fa queste scelte ?
Quali organismi sovraintendono alla loro attuazione e al loro controllo ?
Perché, nelle sue varie forme, si privilegia il "Privato" e non si migliora invece il "Pubblico" ?
Quali opinioni e quale concrete posizioni a favore o contro esprimono le varie forze politiche ? E soprattutto quali reali azioni, non solo a parole, pongono in essere per contrastare questi scenari ?
Quali strumenti hanno realmente a disposizione i cittadini ( e non solo "clienti") per cercare d'incidere sulle scelte delle competenti autorità ?

Gentile Direttore, un' informazione costruita sulla consapevolezza dialettica dei cittadini-lettori, come praticata dal suo network, può veicolare a chi di pertinenza questi sostanziali interrogativi ? Ringraziandola in anticipo

Germano Bosisio
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