Costa: per spaccio e resistenza, 2 anni e 8 mesi a un giovane
Due anni e otto mesi, oltre al pagamento di una multa pari a 18mila euro. E' la condanna sentenziata stamani dal giudice in ruolo monocratico Martina Beggio nei confronti di Y.E.N., classe 2001, di origini marocchine, arrestato al termine di un inseguimento in pieno giorno da Abbadia Lariana fino al parco di Brenno a Costa Masnaga, avvenuto in gran parte sulla SS36.
Il fatto risale al gennaio scorso, quando gli agenti della Polizia stradale impegnati in un servizio di controllo, avevano intimato l'alt ad una vettura in transito sulla superstrada, dopo l'alert giunto dal sistema informatico per il passaggio di auto sospetta. Invece di fermarsi però, il conducente aveva premuto il piede sull'accelleratore, subito tallonato dall'auto di servizio delle divise.
Un inseguimento che si era concluso - come detto - nella zona del parco di Brenno: fuggito il conducente, gli agenti sono riusciti a bloccare il passeggero, Y.E.N. appunto. Ispezionato l'abitacolo dell'auto, era stata rinvenuta droga di differenti sostanze.
Al termine degli accertamenti il ventenne era stato dichiarato in arresto e la mattina seguente era comparso in tribunale a Lecco davanti al giudice Paolo Salvatore; ad assisterlo di fiducia, l'avvocato Massimiliano D'Alessio del foro di Milano.
Al giovane erano stati contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti.
Convalidato l'arresto - su richiesta del viceprocuratore onorario Mattia Mascaro - era stata disposta la misura del carcere in attesa del braccialetto elettronico per poter acconsentire ai domiciliari.
Stamani la definizione della pena (mediante un patteggiamento concordato con il pubblico ministero) a due anni e otto mesi di reclusione.
Il fatto risale al gennaio scorso, quando gli agenti della Polizia stradale impegnati in un servizio di controllo, avevano intimato l'alt ad una vettura in transito sulla superstrada, dopo l'alert giunto dal sistema informatico per il passaggio di auto sospetta. Invece di fermarsi però, il conducente aveva premuto il piede sull'accelleratore, subito tallonato dall'auto di servizio delle divise.
Un inseguimento che si era concluso - come detto - nella zona del parco di Brenno: fuggito il conducente, gli agenti sono riusciti a bloccare il passeggero, Y.E.N. appunto. Ispezionato l'abitacolo dell'auto, era stata rinvenuta droga di differenti sostanze.
Al termine degli accertamenti il ventenne era stato dichiarato in arresto e la mattina seguente era comparso in tribunale a Lecco davanti al giudice Paolo Salvatore; ad assisterlo di fiducia, l'avvocato Massimiliano D'Alessio del foro di Milano.
Al giovane erano stati contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti.
Convalidato l'arresto - su richiesta del viceprocuratore onorario Mattia Mascaro - era stata disposta la misura del carcere in attesa del braccialetto elettronico per poter acconsentire ai domiciliari.
Stamani la definizione della pena (mediante un patteggiamento concordato con il pubblico ministero) a due anni e otto mesi di reclusione.