Oggiono: la guerra Ucraina arriva in Aula. Gli appelli di sindaco, assessori e consiglieri

Il conflitto ucraino ha fatto il suo ingresso nel dibattito consiliare svoltosi nella seduta dello scorso martedì primo marzo. In apertura della riunione il sindaco di Oggiono Chiara Narciso è intervenuto esprimendo una «ferma condanna di ogni atto di guerra e di ogni violazione del diritto internazionale» assieme ad una «piena e sentita solidarietà alle popolazioni civili che subiscono in maniera diretta le ripercussioni del conflitto».

Il consiglio oggionese riunitosi ieri sera in municipio

«Gli eventi a cui stiamo assistendo in Ucraina ripropongono gravi scenari che mettono in pericolo la vita di tanti civili e l'Europa ripiomba in un passato che speravamo di non rivivere più» ha spiegato il sindaco ricordando il dettato dell'articolo 11 della Costituzione che sancisce il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. «Credo - ha aggiunto il sindaco - che sia quindi doveroso che tutte i rappresentanti delle istituzioni, ciascuno nel proprio ruolo, si mobilitino affinché ogni sforzo diplomatico venga posto in essere per facilitare e promuovere la cessazione delle ostilità, ed evitare la perdita di vita umane nonché le gravi ricadute sociali ed economiche». Dopo aver ricordato «la vocazione dell'Italia quale «ponte» nel dialogo «fra oriente e occidente» il primo cittadino ha chiesto ai consiglieri di osservare un minuto di silenzio.

Terminato il quale è stato il consigliere di maggioranza Valeria Frigerio a prendere la parola e ad esprimere il punto di vista del gruppo consiliare di "Insieme per Oggiono". Di fronte al grave conflitto militare che in queste ore si sta sviluppando in Europa Frigerio ha spiegato: «in questo momento spartiacque della storia europea siamo testimoni di atrocità e violenze intollerabili. Esprimiamo un netto dissenso contro la guerra e contro ogni forma di crimine e piena solidarietà e collaborazione al popolo ucraino». Il consigliere ha espresso la «disponibilità ad accogliere i profughi» quale visione del gruppo di maggioranza e ha invitato la giunta «a partecipare alle diverse tipologie di raccolta fondi e sostegno» a favore della popolazione ucraina.

La parola è passata poi all'assessore alla cultura Giovanni Corti che ha espresso un discorso molto partecipato con parole particolarmente sentite e incisive. «Oggi assistiamo increduli all'attacco della Russia all'Ucraina, una guerra disumana e assurda che sentiamo troppo vicina per distanza geografica perché fra paesi del nostro continente, perché molte sono le donne e le persone ucraine da noi ospitate per assistere i familiari anziani» ha spiegato Corti, proseguendo «grazie alla televisione e ai social la guerra entra nelle nostre case, ci interroga e chiede a tutti noi cosa possiamo fare. Intanto dimostrare al popolo ucraino, anche con questa discussione in consiglio comunale, che non siamo indifferenti di fronte alla loro tragedia e che non sono soli. Nello stesso tempo condannare senza attenuanti l'aggressione di Putin e associarci a tutte quelle iniziative promosse in favore della pace. La capacità di collaborare di unire le forze, specie su temi di tale valenza - ha proseguito - è già inizio di cammino comune nella costruzione di giustizia e pace».

«Nell'auspicare - ha aggiunto Corti - che il governo italiano, di concerto con le decisioni a assunte dagli stati dell'Unione Europea riesca a mettere in campo ogni possibile iniziativa non violenta, sottolineo non violenta, per fermare la guerra che incombe, pensiamo che proprio a partire dai territori si possano costruire reti vitali di sostegno alle popolazioni colpite e dare così concretezza ai principi fondamentali contenuti nell'articolo 11 della nostra costituzione [...]».

«La guerra - ha concluso Corti - è strumento primordiale insensato che non risolve alcun problema o controversia, anzi amplia e amplifica le contrapposizioni, fomenta odio e rancore, pertanto, per nessuna ragione, si dovrebbe ricorrere alle armi anche nei casi di contrapposizioni consistenti che dovrebbero esser risolte sempre attraverso il dialogo, la trattativa, il confronto e la via diplomatica». Infine, Corti, presente in aula con una bandiera della pace esposta dal suo banco in consiglio, ha annunciato: «Oggiono odia la guerra e si impegna per la pace, siamo una città solidale e ospitale e faremmo la nostra parte».

Prima della conclusione del dibattito anche il consigliere di minoranza Lamberto Lietti è intervenuto per esprimere il suo punto di vista e il pensiero del gruppo consiliare "Per Oggiono" di cui è capogruppo. «Mi associo - ha dichiarato - a quanto detto finora dal sindaco e dai consiglieri nel condannare quanto sta succedendo nell'Est Europa».
«Ritengo - ha proseguito Lietti - che sia indispensabile comunque svolgere azioni o collettive o personali per poter aiutare la popolazione ucraina. Io penso che le diplomazie, e il nostro governo, si debbano impegnare per trovare una soluzione a questa situazione drammatica, che giunge dopo due anni di pandemia che ha sconvolto il mondo e l'umanità sia dal punto di vista umano, personale economico».
«La speranza - ha concluso - è che le democrazie dell'occidente possano raggiungere un accordo con la Russia di Putin e trovare una soluzione per porre fine a questo dramma che stanno vivendo le popolazioni ucraine».

L. A.
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