Più Casatenovo molto duro sul tema del centro. Chiesto un consiglio straordinario e la revoca della delega al vice Comi
Le ultime prese di posizione del sindaco Filippo Galbiati in merito alla questione centro, hanno scatenato la reazione del gruppo consiliare Più Casatenovo che in una lunga lettera indirizzata al primo cittadino, al suo vice Marta Comi e ai capigruppo Fabio Crippa e Christian Perego, non lesina in critiche rispetto alla condotta sin qui assunta dall'amministrazione casatese e soprattutto alle dichiarazioni rese dai suoi esponenti, ritenute contraddittorie. Senza tralasciare poi l'aspetto della comunicazione, ritenuto grave dai consiglieri Pellegrini, Beretta, Citterio e Paleari, con le minoranze rimaste senza un aggiornamento concreto in merito agli ultimi sviluppi della questione, relativi in primis alle proprietà coinvolte nell'accordo di programma e alla possibilità concreta che il disegno del nuovo centro casatese resti per molto tempo ancora sulla carta o venga addirittura azzerato, come ipotizzato dallo stesso sindaco Galbiati.
Nel documento dunque, Più Casatenovo pone una serie di domande al primo cittadino e alla sua vice Marta Comi, arrivando ad ipotizzare la revoca delle deleghe relative all'accordo di programma, detenute da quest'ultima. Si chiede poi la convocazione di un consiglio comunale straordinario per parlare del tema, alla presenza anche degli attori coinvolti nell'accordo di programma e la firma di un'ordinanza sindacale che imponga la messa in sicurezza dell'intera area dismessa.
Oggetto: Centro Casatenovo – compendio immobiliare area ex Vismara – Vister
Egregi Destinatari,
negli ultimi giorni, si rincorrono notizie sulle aree dismesse del centro: parallelamente agli episodi di ordine e sicurezza pubblica, con due incendi in pochi giorni, con molteplici atti di vandalismo, nonché con il sollevamento di lamiere di copertura a causa del vento, si apprende dagli organi di stampa che l'accordo di programma per il recupero delle aree sarebbe ormai compromesso, tanto da ventilare l'azzeramento dei volumi.
In una simile situazione, fondamentale e determinante, per la vita attuale e futura del nostro paese e dei nostri cittadini, sotto qualunque punto di vista, economico, sociale, di sicurezza, forse a causa della stanchezza lamentata dalla Vice sindaco, non vi è stata alcuna comunicazione ufficiale alle minoranze, nessuna informazione di sorta, neppure informale. Nessuna condivisione né delle problematiche insorte, né delle decisioni per affrontarle, ammesso che decisioni siano state prese, al di là dei comunicati stampa, sui quali, invece, la Vice sindaco pare non subir stanchezza alcuna. Addirittura, si è appena tenuta una commissione Ambiente e Territorio, aperta ai consiglieri, con la presenza della Vice sindaco e con all'ordine del giorno gli aggiornamenti sull'iter dell'emanando Pgt durante la quale nulla è stato comunicato ai presenti.
Quel che più sconcerta e preoccupa, tuttavia, è la linea contrastante e contraddittoria che emerge, in assenza di comunicazioni formali, fra il Sindaco e la delegata al Centro, Marta Comi: la Vice sindaco demanda, come di consueto, la responsabilità decisionale alla Regione, schermandosi dietro a questo paravento e come ormai da lustri si dichiara in attesa dell'evolversi della situazione; solo all'esito di non si sa quale avvento decisionale, riserva eventuali provvedimenti. Al contrario, il Sindaco, nelle medesime ore, rilascia un comunicato stampa, paventando una linea di azione comunale esattamente opposta rispetto a quella tenuta sinora e a quella annunciata, contestualmente, dalla propria vice sindaco: trasmissione degli atti in Procura della Repubblica e alla Prefettura, decadenza dell'Accordo di programma, azzeramento dei volumi, con conseguente azzeramento del valore economico delle aree.
Tale gestione amministrativa è intollerabile e inaccettabile: i principali responsabili della maggioranza e della rappresentanza legale comunale manifestano azioni opposte; le minoranze non vengono minimamente informate, indegne a ricevere alcun aggiornamento.
Lo stato di crescente degrado, nonché di pericolosità dell'area è evidente da anni e solo ora sembra assumere carattere di urgenza; si accusano le proprietà di inadempienze, di irresponsabilità e di ragioni unicamente di profitto, quando la situazione prefallimentare, le azioni giudiziarie, le esposizioni bancarie erano già ben note e conosciute; nulla è stato fatto per ordinare interventi generali, sia in garanzia al rispetto dell'accordo di programma, stante lo stato di criticità di alcune proprietà, sia a tutela dell'incolumità pubblica; gli unici timidi provvedimenti venivano presi solo a danno avvenuto, chiedendo interventi mirati e mai generalizzati: ordinanze a calcinacci e vetri già caduti e, ora, a lamiere già divelte. Sempre a posteriori, sempre parziali, mai risolutive. Ora, di fronte all'imminente impossibilità di recupero dell'area, la maggioranza cerca di correre ai ripari, neppure coordinandosi fra i propri membri, minacciando una linea di fermezza mai tenuta prima, che ha permesso il lassismo di tutte le parti in causa e ha comportato l'attuale prossimità al baratro.
La linea del nostro gruppo consigliare è sempre stata chiara: per il recupero delle aree si è ribadita di continuo la comprensione della criticità e complessità dell'operazione, sia sul piano amministrativo che su quello dei rapporti con le proprietà; si è più volte dichiarata la volontà di collaborazione, chiedendo di essere informati costantemente sugli sviluppi e sulle eventuali problematiche; accettando di buon grado le lungaggini e i ritardi; per la sicurezza dell'area, invece si è più volte richiesto, in più ambiti, ordinanze sindacali urgenti, esecutive e generali, per la messa in sicurezza dell'intera area, per la pericolosità complessiva per la sicurezza e per la salute pubblica. Appelli mai ascoltati, mai riscontrati, mal tollerati e, semmai, rispediti al mittente con supponenza e sminuendo la reale gravità ed importanza del problema.
A fronte quindi delle gravissime responsabilità della maggioranza, in merito alla situazione sopra descritta, nonché per l'inaccettabile silenzio nei confronti di tutti i consiglieri di minoranza, con la presente si chiede immediata risposta scritta ai seguenti quesiti:
Quale è l'attuale situazione del recupero delle aree dismesse ex Vismara e Vister e lo stato dei contatti con le proprietà e/o dei potenziali acquirenti, posto che a detta della Vice Sindaco le comunicazioni avvengono con cadenza settimanale;
Copia di tutti gli atti successivi all'adozione dell'Accordo di Programma: comunicazioni alle proprietà, diffide, messe in mora, inviti ad adempiere, posto che il Sindaco ne rappresenta mole ingente;
Quali atti siano stati trasmessi ed in che forma presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Lecco, con che scopo, con che ipotesi di reato, con quale identificazione di eventuale responsabilità;
Quali atti siano stati trasmessi alla Prefettura e con che richieste;
Quale è la reale decisione della maggioranza in merito al recupero delle aree, se sia già stato chiesto l'azzeramento dei volumi in Regione o, in difetto, data entro cui verrà chiesto;
L'impatto economico e tempistiche in caso di azzeramento dei volumi e di messa in mora delle due società asseritamente inadempienti.
Nelle more, si chiede immediata adozione di Ordinanza sindacale per la messa in sicurezza dell'intera area dismessa, che imponga la rimozione totale e definitiva di ogni maceria, rifiuto, materiale inerte, di qualunque natura, presente in tutto il compendio; la liberazione e lo svuotamento di ogni ufficio, locale, unità immobiliare; la rimozione di ogni struttura pericolante, sia di copertura degli edifici, che delle facciate; la chiusura definitiva di ogni punto di accesso dell'area; il ripristino e la manutenzione di ogni rete e muro di confine; la copertura con teli di protezione, da cielo a terra, per ogni superficie perimetrale dell'area, con previsione di sistema di allarme perimetrale.
All'esito di Vostro riscontro, fissarsi Consiglio comunale straordinario, alla presenza delle proprietà e dei loro rappresentanti legali.
Si chiede, infine, che venga formalizzata la revoca, già scontata e già nei fatti avvenuta, delle deleghe alla Vice Sindaco Marta Comi, relative al centro di Casatenovo, considerato che, oltre alle palesi responsabilità relative all'attuale situazione, è manifesta la perdita di rapporto fiduciario con il Sindaco, a fronte delle contraddittorie e del tutto contrastanti dichiarazioni di questi giorni e delle divergenze di modalità di azione.
In attesa urgenti Vostre, con i migliori saluti
Casatenovo, lì 28/02/2022
Nel documento dunque, Più Casatenovo pone una serie di domande al primo cittadino e alla sua vice Marta Comi, arrivando ad ipotizzare la revoca delle deleghe relative all'accordo di programma, detenute da quest'ultima. Si chiede poi la convocazione di un consiglio comunale straordinario per parlare del tema, alla presenza anche degli attori coinvolti nell'accordo di programma e la firma di un'ordinanza sindacale che imponga la messa in sicurezza dell'intera area dismessa.
Di seguito la lettera a firma del gruppo Più Casatenovo:
Al Sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati
Alla Vicesindaco con delega Marta Comi
Ai Capi gruppi Fabio Crippa e Christian Perego
Alla Vicesindaco con delega Marta Comi
Ai Capi gruppi Fabio Crippa e Christian Perego
Oggetto: Centro Casatenovo – compendio immobiliare area ex Vismara – Vister
Egregi Destinatari,
negli ultimi giorni, si rincorrono notizie sulle aree dismesse del centro: parallelamente agli episodi di ordine e sicurezza pubblica, con due incendi in pochi giorni, con molteplici atti di vandalismo, nonché con il sollevamento di lamiere di copertura a causa del vento, si apprende dagli organi di stampa che l'accordo di programma per il recupero delle aree sarebbe ormai compromesso, tanto da ventilare l'azzeramento dei volumi.
In una simile situazione, fondamentale e determinante, per la vita attuale e futura del nostro paese e dei nostri cittadini, sotto qualunque punto di vista, economico, sociale, di sicurezza, forse a causa della stanchezza lamentata dalla Vice sindaco, non vi è stata alcuna comunicazione ufficiale alle minoranze, nessuna informazione di sorta, neppure informale. Nessuna condivisione né delle problematiche insorte, né delle decisioni per affrontarle, ammesso che decisioni siano state prese, al di là dei comunicati stampa, sui quali, invece, la Vice sindaco pare non subir stanchezza alcuna. Addirittura, si è appena tenuta una commissione Ambiente e Territorio, aperta ai consiglieri, con la presenza della Vice sindaco e con all'ordine del giorno gli aggiornamenti sull'iter dell'emanando Pgt durante la quale nulla è stato comunicato ai presenti.
Quel che più sconcerta e preoccupa, tuttavia, è la linea contrastante e contraddittoria che emerge, in assenza di comunicazioni formali, fra il Sindaco e la delegata al Centro, Marta Comi: la Vice sindaco demanda, come di consueto, la responsabilità decisionale alla Regione, schermandosi dietro a questo paravento e come ormai da lustri si dichiara in attesa dell'evolversi della situazione; solo all'esito di non si sa quale avvento decisionale, riserva eventuali provvedimenti. Al contrario, il Sindaco, nelle medesime ore, rilascia un comunicato stampa, paventando una linea di azione comunale esattamente opposta rispetto a quella tenuta sinora e a quella annunciata, contestualmente, dalla propria vice sindaco: trasmissione degli atti in Procura della Repubblica e alla Prefettura, decadenza dell'Accordo di programma, azzeramento dei volumi, con conseguente azzeramento del valore economico delle aree.
Tale gestione amministrativa è intollerabile e inaccettabile: i principali responsabili della maggioranza e della rappresentanza legale comunale manifestano azioni opposte; le minoranze non vengono minimamente informate, indegne a ricevere alcun aggiornamento.
Lo stato di crescente degrado, nonché di pericolosità dell'area è evidente da anni e solo ora sembra assumere carattere di urgenza; si accusano le proprietà di inadempienze, di irresponsabilità e di ragioni unicamente di profitto, quando la situazione prefallimentare, le azioni giudiziarie, le esposizioni bancarie erano già ben note e conosciute; nulla è stato fatto per ordinare interventi generali, sia in garanzia al rispetto dell'accordo di programma, stante lo stato di criticità di alcune proprietà, sia a tutela dell'incolumità pubblica; gli unici timidi provvedimenti venivano presi solo a danno avvenuto, chiedendo interventi mirati e mai generalizzati: ordinanze a calcinacci e vetri già caduti e, ora, a lamiere già divelte. Sempre a posteriori, sempre parziali, mai risolutive. Ora, di fronte all'imminente impossibilità di recupero dell'area, la maggioranza cerca di correre ai ripari, neppure coordinandosi fra i propri membri, minacciando una linea di fermezza mai tenuta prima, che ha permesso il lassismo di tutte le parti in causa e ha comportato l'attuale prossimità al baratro.
La linea del nostro gruppo consigliare è sempre stata chiara: per il recupero delle aree si è ribadita di continuo la comprensione della criticità e complessità dell'operazione, sia sul piano amministrativo che su quello dei rapporti con le proprietà; si è più volte dichiarata la volontà di collaborazione, chiedendo di essere informati costantemente sugli sviluppi e sulle eventuali problematiche; accettando di buon grado le lungaggini e i ritardi; per la sicurezza dell'area, invece si è più volte richiesto, in più ambiti, ordinanze sindacali urgenti, esecutive e generali, per la messa in sicurezza dell'intera area, per la pericolosità complessiva per la sicurezza e per la salute pubblica. Appelli mai ascoltati, mai riscontrati, mal tollerati e, semmai, rispediti al mittente con supponenza e sminuendo la reale gravità ed importanza del problema.
A fronte quindi delle gravissime responsabilità della maggioranza, in merito alla situazione sopra descritta, nonché per l'inaccettabile silenzio nei confronti di tutti i consiglieri di minoranza, con la presente si chiede immediata risposta scritta ai seguenti quesiti:
Quale è l'attuale situazione del recupero delle aree dismesse ex Vismara e Vister e lo stato dei contatti con le proprietà e/o dei potenziali acquirenti, posto che a detta della Vice Sindaco le comunicazioni avvengono con cadenza settimanale;
Copia di tutti gli atti successivi all'adozione dell'Accordo di Programma: comunicazioni alle proprietà, diffide, messe in mora, inviti ad adempiere, posto che il Sindaco ne rappresenta mole ingente;
Quali atti siano stati trasmessi ed in che forma presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Lecco, con che scopo, con che ipotesi di reato, con quale identificazione di eventuale responsabilità;
Quali atti siano stati trasmessi alla Prefettura e con che richieste;
Quale è la reale decisione della maggioranza in merito al recupero delle aree, se sia già stato chiesto l'azzeramento dei volumi in Regione o, in difetto, data entro cui verrà chiesto;
L'impatto economico e tempistiche in caso di azzeramento dei volumi e di messa in mora delle due società asseritamente inadempienti.
Nelle more, si chiede immediata adozione di Ordinanza sindacale per la messa in sicurezza dell'intera area dismessa, che imponga la rimozione totale e definitiva di ogni maceria, rifiuto, materiale inerte, di qualunque natura, presente in tutto il compendio; la liberazione e lo svuotamento di ogni ufficio, locale, unità immobiliare; la rimozione di ogni struttura pericolante, sia di copertura degli edifici, che delle facciate; la chiusura definitiva di ogni punto di accesso dell'area; il ripristino e la manutenzione di ogni rete e muro di confine; la copertura con teli di protezione, da cielo a terra, per ogni superficie perimetrale dell'area, con previsione di sistema di allarme perimetrale.
All'esito di Vostro riscontro, fissarsi Consiglio comunale straordinario, alla presenza delle proprietà e dei loro rappresentanti legali.
Si chiede, infine, che venga formalizzata la revoca, già scontata e già nei fatti avvenuta, delle deleghe alla Vice Sindaco Marta Comi, relative al centro di Casatenovo, considerato che, oltre alle palesi responsabilità relative all'attuale situazione, è manifesta la perdita di rapporto fiduciario con il Sindaco, a fronte delle contraddittorie e del tutto contrastanti dichiarazioni di questi giorni e delle divergenze di modalità di azione.
In attesa urgenti Vostre, con i migliori saluti
Casatenovo, lì 28/02/2022
Gruppo Consiliare Più Casatenovo
Marco Pellegrini (f. to)
Barbara Beretta (f. to)
Lorenzo Citterio (f. to)
Marcello Paleari (f. to)
Marco Pellegrini (f. to)
Barbara Beretta (f. to)
Lorenzo Citterio (f. to)
Marcello Paleari (f. to)