Casatenovo: rigenerazione urbana, stop al consumo del suolo e maggiore tutela delle aree verdi gli obiettivi della variante al PGT
L'assessore Marta Picchi
L'amministrazione comunale di Casatenovo è alle prese infatti con un'altra incombenza di carattere urbanistico: la redazione della variante generale al PGT (piano di governo del territorio).
Il procedimento avviato nel 2019 ha infatti subito una battuta di arresto a causa del Covid. Impossibilitato a coinvolgere professionisti, privati e semplici cittadini, il gruppo di maggioranza Persone e Idee lo scorso anno ha riavviato i termini per consentire la presentazione di istanze, finalizzate appunto a raccogliere eventuali esigenze in merito all'assetto del territorio casatese. Il PGT vigente infatti, risale al 2014 quando assessore alla partita era l'attuale sindaco Filippo Galbiati.
Inutile dire che - complice la pandemia e le difficoltà del settore edilizio - le previsioni urbanistiche contenute nel documento di piano si sono concretizzate soltanto in parte. Ed è proprio da qui che gli uffici e l'amministrazione - rappresentata dall'assessore Marta Picchi - hanno iniziato a ragionare, compiendo un'analisi finalizzata appunto a delineare il destino dei singoli piani attuativi e degli ambiti di trasformazione (o di completamento) non ancora concretizzatisi.
Gli obiettivi del piano restano quelli indicati da Regione Lombardia: stop al consumo di suolo - con una riduzione del 22% rispetto a quanto prevede il PGT vigente secondo le indicazioni della Provincia di Lecco - e il ricorso alla rigenerazione urbana. In sintesi recuperare l'esistente prima di edificare su suolo agricolo.
Il primo appuntamento fissato dal cronoprogramma della variante allo strumento urbanistico - il cui estensore è l'architetto Lorenzo Coppa - è per il 7 aprile, con la prima conferenza di VAS (valutazione ambientale strategica) che prenderà le mosse dal documento di scoping depositato proprio in queste ore presso l'ufficio urbanistica-edilizia privata e pubblicato altresì sul portale di Regione Lombardia.
Esso contiene infatti gli obiettivi del PGT tratti in parte dalle linee programmatiche di mandato, relative chiaramente al settore urbanistico. Fra queste, oltre a quelle già citate, figura anche l'intenzione di elevare il grado di tutela delle aree verdi incluse fra i confini casatesi: se la zona del sic Valle del Pegorino (al confine con Besana) è già ricompresa nel Parco della Valle del Lambro - ente di riferimento anche per il Plis dei Colli Briantei, al quale Casatenovo aderisce con una fetta di territorio in frazione Rogoredo - non è escluso un deciso avvicinamento al Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, con il quale oggi confina la Valle della Nava. La zona verde, per essere chiari, che si estende fra Galgiana, Cassina de' Bracchi e Valaperta, a ridosso dei comuni Missaglia e Lomagna. Un ingresso che resta al momento ancora tutto da valutare, sia per modalità che per tempistiche, ma che l'amministrazione comunale di Casatenovo sta prendendo seriamente in considerazione anche per mettere al riparo il proprio territorio dall'arrivo di Pedemontana nei vicini comuni di Camparada e Arcore.
C'è poi lo spinoso tema del centro, altra questione da affrontare con lucidità e attenzione, tenendo conto dell'accordo di programma in essere, ma anche delle criticità che ne stanno mettendo seriamente in discussione l'attuazione.
Tornando al PGT e alla fase conoscitiva e di partecipazione, tra fine marzo e inizio aprile sono previsti gli incontri con i professionisti e con i cittadini che sino ad ora hanno presentato una settantina di istanze (fra il 2019 e il 2021). Seguirà verso giugno il passaggio in consiglio comunale del documento di rischio idraulico, uno degli adempimenti richiesti dalla variante insieme alla componente geologica.
Entro l'estate dunque, il Comune prevede di aver raccolto tutti i pareri necessari a costruire il nuovo PGT. C'è da redigere il documento di piano, ma anche il piano dei servizi e quello delle regole, snellendo la parte normativa piuttosto complessa che caratterizza l'attuale strumento urbanistico.
Fra la fine di ottobre e l'inizio di novembre infine, si ipotizza di arrivare all'adozione in consiglio comunale.
G. C.