Bosisio: a Milano il murale mangia-smog progettato dagli studenti della secondaria
A Milano, nel quartiere di Dergano, c'è un pezzo di Bosisio Parini. È stato inaugurato lo scorso giovedì 23 marzo, presso i giardini pubblici Pagani di via Cesare Brivio, il murale liberamente ispirato al disegno realizzato lo scorso anno dagli alunni di terza A della scuola secondaria di I grado "K. Wojtyla" che si sono aggiudicati il premio bandito dalla società Liquigas S.P.A., nell'ambito di un progetto che ha coinvolto le scuole intitolato "1,2,3... respira". Alla cerimonia erano presenti la professoressa Nadia Ferrari, curatrice del progetto e la dirigente Orsola Moro che ha scoperto la targa insieme all'amministratore delegato di Liquigas Andrea Arzà.
Al progetto didattico hanno aderito 719 scuole secondarie di primo grado di tutta Italia, 2.387 classi e oltre 67.000 studenti. Alla fase finale di partecipazione al concorso sono stati inviati 232 elaborati.
Lo street artist Alessandro Breveglieri in seguito ha reinterpretato il disegno originale dei ragazzi scomponendolo in due parti intrecciate tra loro: il particolare del pappagallo, realizzato con colori vividi, e la machera antigas, realizzata con colori cupi. Il fondo, rappresentato da macro aree azzurre tutte scomposte che ricordano un vetro rotto, sta a simboleggiare la rottura con il passato per dare invece avvio a nuove politiche ambientali che guardino alle nuove generazioni.
Il Cyberpunk Parrot, questo il titolo che ha scelto l'artista, è stato realizzato sulla facciata di un centro anziani di un quartiere milanese in via di riqualificazione e fronteggia un parco giochi. Importante è stato il patrocinio del comune di Milano, in particolare l'assessorato alla cultura. In un videomessaggio, infatti, l'assessore alla cultura Tommaso Sacchi ha elogiato l'iniziativa promossa da Liquigas e ha ringraziato i nostri alunni della scuola secondaria di I grado "K. Wojtyla" per avere ispirato il soggetto.
Da sinistra la dirigente Orsola Moro, lo streetartist Alessandro Breveglieri e la professoressa Nadia Ferrari
M.Mau.