Oggiono: due ciclisti del Velo Club alla gara amatoriale del Giro delle Fiandre

Lo scorso fine settimana si è tenuto il Giro delle Fiandre, prestigiosa classica ciclistica del nord che ha visto trionfare Mathieu Van der Poel. Ma, a calcare i famosi tratti in pavé e i "muri" della corsa vi erano anche alcuni ciclisti del Velo Club di Oggiono: Stefano Lago di Lomagna e Davide Panzeri di Merone. Con loro anche Davide Frigerio, Marco Bosisio e Sebastiano Vavassori del Team Cupra Autocogliati e Andrea Yurkic.

Il gruppo oggionese al Giro delle Fiandre

Per loro l'avventura è iniziata nella mattinata di giovedì quando sono partiti dall'Italia verso il Belgio. Qui hanno partecipato alla "We ride Flanders" - Ronde van Vlaanderen - una classica dedicata agli appassionati delle due ruote che vogliono cimentarsi su un percorso che ha condiviso parte del tracciato con l'edizione 2022 della corsa dei professionisti e con altri percorsi delle gare del passato.

«Venerdì - ha spiegato Stefano Lago, del Velo Club Oggiono - abbiamo fatto una ricognizione su alcuni tratti di pavé con clima invernale, nevischio e freddo». Le classiche del nord sono spesso intransigenti per quanto riguarda il clima, possono presentare giornate di caldo intenso o giornate fortemente piovose, con la presenza di fango lungo i tracciati, oppure ancora offrire un clima freddo e invernale anche a primavera.

Esattamente quello che hanno dovuto affrontare i ciclisti del Velo Club e del Team Cupra Autocogliati nella giornata del Ronde. «Il sabato mattina - ha proseguito Lago - siamo partiti da Anversa alle 7 e arrivati ad Oundenaarde, con una temperatura di zero gradi alla partenza e una massima di sette gradi durante il percorso, è stata una giornata fredda con vento gelido».

Davide Panzeri e Stefano Lago

Nonostante il clima non proprio favorevole i ciclisti hanno percorso i 256 chilometri del Ronde in 8 ore e 38 minuti circa, ad una media di 29 chilometri orari, affrontando un dislivello complessivo, e quindi anche i famosi "muri del fiandre", pari a 2mila e 477metri. «Il percorso è diviso essenzialmente in due parti, la prima delle quali, pari a 100km circa, senza difficoltà dal punto di vista altimetrico. Poi è iniziato il divertimento...» ha spiegato Lago che ha precisato «tre tratti pianeggianti in pavé e 18 "muri" equamente divisi tra asfalto e pietre».

Salite che hanno toccato pendenze del 20%, come nei famosi tratti del Koppenberg e Paterberg. «In questo tratto è impossibile alzarsi sui pedali, per la pendenza e la scarsa aderenza» ha chiarito Lago spiegando la difficoltà incontrata nell'affrontare due dei muri in pavé più famosi. «Mentre si percorre la storia del ciclismo salendo sul muro di Grammont e sul Vecchio Kwaremont si deve lottare per tenere il manubrio dritto ogni volta che la ruota sbatte su una pietra o finisce nei solchi che le dividono» ha proseguito Lago, ricordando come le difficoltà incontrate siano in realtà la bellezza e la caratteristica che rendono unici al mondo questi percorsi: «Questa è la Ronde, questo è il Fiandre» ha concluso.

Terminata il percorso della "We ride Flanders" - Ronde van Vlaanderen - nel tardo pomeriggio di sabato, il gruppo di ciclisti, nella giornata di domenica, si è recato nuovamente ad Anversa per vedere la partenza dei professionisti al Giro delle Fiandre e ha dedicato il resto della giornata a seguire la corsa lungo diversi punti del tracciato, prima di fare rientro in Italia nella giornata di lunedì. «Tutti Soddisfatti» per l'esperienza e le emozioni provate in sella alla bicicletta lungo gli storici percorsi ciclistici del nord.

L. A.
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