Missaglia: a trent'anni dall'approvazione, in consiglio definita la sorte dell'ex PL Rengione

Una vicenda urbanistica davvero complessa quella di cui si è discusso l'altra sera in consiglio comunale a Missaglia, chiamato ad esprimersi sull'ex piano di lottizzazione Rengione.
Un atto propedeutico all'approvazione della variante al PGT prevista la prossima settimana, illustrato dall'assessore alla partita Paolo Redaelli che ha tentato di riavvolgere il nastro degli eventi, partendo dal lontano 1987 quando l'allora assise consiliare deliberò per la prima volta in merito all'edificazione di un'area residenziale in Via Lavandaia, fra Via Rengione e Via Molinello.
''L'alternanza di permessi di costruire e di convenzioni ha ingarbugliato le carte'' ha spiegato l'esponente della giunta missagliese. ''Ora ci sono tre palazzine edificate, ma non si è arrivati a compimento di quanto previsto''.

L'area residenziale edificata nell'ambito del PL Rengione

Le aree standard non sono state cedute al Comune e non sono state eseguite le opere di urbanizzazione secondaria. Nel frattempo però è stata edificata un'altra palazzina all'intersezione fra Via Rengione e Via Lavandaia (con una cinquantina di appartamenti), che ha consentito la realizzazione del ponte sopra il torrente Lavandaia, per collegare Via Molinello all'area residenziale.
''Una volta insediata la nostra amministrazione, nel 2012, abbiamo chiesto all'architetto Maurizio Corbetta, nostro responsabile dell'ufficio urbanistica, di occuparsi di questa complessa questione'' ha aggiunto Redaelli, ricordando tutta una serie di incontri svoltisi in questi dieci anni con i residenti e con tutti gli altri attori interessati, per sare una svolta alla vicenda. ''E' stato davvero impegnativo: molte delle soluzioni trovate cammin facendo, non abbiamo potuto portarle avanti fino in fondo per tutta una serie di ostacoli che si presentavano di volta in volta. Ora speriamo di essere arrivati ad una conclusione, grazie anche alla variante al PGT che approveremo in via definitiva la prossima settimana''.

I 30mila mq (e mc) di edificato previsti sono stati spacchettati in sei distinte convenzioni, che hanno complicato non poco la questione, impedendo di dare seguito a quanto previsto. Quel che è certo - come ha ricordato l'architetto Corbetta - è che ad oggi le aree standard non sono ancora comunali e alcune palazzine non hanno pagato gli oneri di urbanizzazione secondaria, per lavori relativi al sottosuolo, alla pubblica illuminazione e alle asfaltature.
In questa situazione già a dir poco complessa, si è inserita la questione dei box di due delle palazzine, dichiarati inagibili dal Comune a seguito di un sopralluogo compiuto dai vigili del fuoco avendo un'altezza inferiore a quanto dovuto. Un'ordinanza, quella firmata dall'ufficio urbanistica missagliese, impugnata dai residenti con un ricorso al Tar che ad oggi risulta ancora pendente e dei new jersey in cemento posti dinnanzi all'accesso per impedirne l'utilizzo.

Da sinistra l'architetto Corbetta e l'assessore Redaelli

Per uscire dall'empasse è stata proposta al privato divenuto nel frattempo titolare dell'area standard (lo sterrato dinanzi alle palazzine di Via Lavandaia ndr) la permuta della stessa (per un valore stimato in 142.500 euro) con un lotto edificabile in Via don Rigamonti a Maresso dalla volumetria di 950 mc. In questo modo il Comune può tornarne in pieno possesso, com'è suo diritto. A chiudere il cerchio di questa vicenda - definita dal sindaco Bruno Crippa ''incredibile'' - è prevista infine la realizzazione dei lavori già in programma nel comparto quali oneri di urbanizzazione.

Con la delibera - che l'altra sera ha ricevuto il voto favorevole della sola maggioranza, con i quattro consiglieri del gruppo di opposizione che hanno preferito asternersi - si conferisce mandato al responsabile dell'ufficio urbanistica di sottoscrivere gli atti notarili le cui spese sono a carico del privato titolare dell'area da permutare. Passaggio quest'ultimo, atteso nella giornata odierna.
G. C.
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