Sirone: il consiglio delibera l’introduzione dell'Irpef per coprire tutti i costi sociali

Il Comune di Sirone introdurrà l'addizionale Irpef. Lo ha deliberato il consiglio riunito giovedì 7 aprile.
"Dal 1998, quando è stata istituita la possibilità di applicare l'Irpef, non abbiamo mai avuto la necessità di applicarla grazie alla buona amministrazione - ha esordito il sindaco Emanuele De Capitani - Oggi abbiamo la necessità di doverla applicare per un motivo che esula dalla buona amministrazione, ma va incontro ad altri aspetti. L'introduzione dell'addizionale è ascrivibile ad aumento di costi sulla parte sociale. Tutto quello che incasseremo, è la cifra che coprirà questi incrementi sulla parte dei costi sociali in questo anno".
Il capitolo del sociale è quadruplicato negli ultimi cinque anni: se nel 2017 il Comune riservava una quota di 92.000 euro per l'ambito sociale, la stessa nel 2022 è arrivata a impegnare 373.000 euro. Sirone riceve il rimborso del 40% solo per una casistica particolare, come le comunità e dunque le spese del sociale rimangono in gran parte in capo all'ente comunale.

Il consiglio comunale riunito a Sirone l'altra sera

"La crescita in questi cinque anni è stata costante. La differenza tra l'anno scorso e quella di quest'anno è quanto incasseremo tramite l'Irpef, ovvero circa 130.000 euro - ha proseguito il primo cittadino - La pandemia dal un lato e le situazioni economiche e sociali dall'altro ci hanno mostrato molte difficoltà di natura diversa. Questi costi sono aumentati su più voci che compongo il capitolo sociale: negli ultimi due anni si sono verificate situazioni imprevedibili che ci hanno portato a dovere farci carico di questo aggravio di costi per la comunità. La nostra attenzione, nella scelta delle aliquote, è stata molto attenta e lo sarà anche in futuro: se le esigenze dovessero cambiare, e speriamo migliorare, sarà nostra cura rimodulare per non mettere le mani nelle tasche dei sironesi in un momento in cui, dati gli aumenti, non è facile farlo".
Per i percettori di reddito fino a 15.000 euro c'è l'esenzione, mentre a salire sono state previste differenti aliquote: 0,20 per i redditi tra 0 e 15.000 euro, 0,40 per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro, 0,50 per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro, mentre oltre i 50.000 euro l'aliquota prevista è dello 0,8.
"L'introduzione dell'Irpef è stata una scelta ponderata ma le spese sociali hanno reso necessario questo - ha sostenuto l'assessore al bilancio Dario Corti - Abbiamo mantenuto una soglia di attenzione per tutelare i redditi più bassi, mentre per i redditi medi inciderà di poche decine di euro: abbiamo pensato a minore aggravio per le fasce di reddito medie". L'imposta minima inciderà sul singolo mediamente per 30 euro all'anno, mentre su un reddito medio si sale a 80 euro. Le entrate complessive previste saranno di 130.000 euro.

Al centro il sindaco Emanuele De Capitani e a destra l'assessore Dario Corti

Il consigliere Ernesto Viganò ha posto una riflessione sull'insostenibilità del sistema. "Per chi come siede in consiglio qui da tanto tempo, sa quanto la decisione sia stata sofferta. Finché è stato materialmente possibile, siamo riusciti ad amministrare il comune senza questa possibilità. La situazione sociale è però esplosa in una maniera devastante: ci prendiamo la responsabilità di coprire questa spesa perché riguarda i nostri concittadini, ma è evidente che il sistema complessivo di compartecipazione dello stato è fallito. Nel momento in cui si chiede a un comune come Sirone di mettere questa quota, va ripensato. Ci prendiamo la responsabilità di investire le risorse per andare incontro a persone in difficoltà, che sono situazioni oggettive o dichiarate tali. Se la cifra dovesse aumentare, dobbiamo iniziare a decidere chi aiutare e chi no? Come cittadino, mi sarebbe di sostegno sapere che la collettività mi aiuta, però politicamente questo sistema va ripensato alla radice. Chi ha potere decisionale, dovrebbe prendere la responsabilità di scegliere per un sistema che non può reggere".
M.Mau.
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