Costa M.: vende la 500, ma ne denuncia il furto. Condannato

La difesa ha acconsentito all'acquisizione dell'intero fascicolo d'indagine, riducendo dunque il procedimento alla mera discussione. E' approdato quest'oggi all'attenzione del giudice monocratico del Tribunale di Lecco dr. Paolo Salvatore un caso di supposta "simulazione di reato" incentrato su una Fiat 500 Abarth. Al banco degli imputati - solo idealmente essendo irreperibile di fatto - Giuliano C., classe 1955, al tempo dei fatti, datati 2019, residente a Costa Masnaga. L'uomo, nel torinese, avrebbe denunciato il furto della sua vettura, risultata però poi - dagli accertamenti compiuti dalle forze dell'ordine - ceduta dallo stesso ad altro soggetto, con sottoscrizione del passaggio di proprietà presso un'autoscuola, come ricordato rassegnando le proprie conclusioni dal vpo Caterina Scarselli. La rappresentante della pubblica accusa ha chiesto dunque la condanna dell'uomo a un anno. Ha insinuato dei dubbi, invece, l'avvocato Giuliana Casti, difensore dell'imputato. A suo avviso non sarebbe stato provato che la firma apposta sull'atto che ha sancito la compravendita della 500 sia proprio del suo assistito. "Intermedia" la decisione del giudice: il dr. Salvatore ha condannato infatti il masnaghese a 6 mesi, riconoscendo allo stesso la sospensione condizionale della pena e la non menzione al casellario.
A.M.
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