Oggiono, Bachelet: orto didattico. Premi agli studenti per i loro progetti

Progetto orto didattico. Dopo lo stop forzato a causa del Covid-19, è ripresa l'attività all'istituto Bachelet di Oggiono. Protagoniste quest'anno sono tre classi, la 2B liceo scientifico (LS) e 2C e 2D liceo scienze applicate (LSA), coordinati dalla docente di scienze Cristina Fisogni: dopo i primi mesi di lezione frontale in classe hanno incominciato una sperimentazione sul campo. Tutte le classi sono state preparate e poi di volta in volta hanno messo in pratica nello spazio allestito in istituto: per la prima parte ci si è avvalsi dei suggerimenti di un giardinieri, mentre tutto il progetto è affidato alla docente.

I ragazzi che hanno partecipato al progetto sull'orto didattico

L'altro giorno si è tenuta una cerimonia di premiazione per i ragazzi le cui idee sono state utilizzate in fase di realizzazione del progetto, come ad esempio la circolarità della semina e l'aiuola con "B" di Bachelet.
"Quest'anno i ragazzi si sono messi in gioco in prima - ha spiegato la docente - Chi non aveva corsi di recupero nella settimana di sospensione della didattica, poteva fare un progetto grafico manuale o a computer per fare proposte. Non abbiamo scelto un singolo progetto, ma delle idee che hanno poi concorso alla realizzazione degli spazi".

Una dozzina gli studenti meritevoli dell'attestato e di una pianta aromatica: per la 2BLS sono Silvia Donnarummo, Anna Pirovano, Samuele Tomasi ed Elena Stelitano; la 2C LSA sono stati riconosciuti i lavori di Pietro Contarino, Davide Dalle Molle, Siham El Mouttaki, Riccardo Longoni, Chiara Marrocco, Andrea Papaleo, Giulia Rumbolo e Beatrice Valsecchi.

Le tre classi seconde coinvolte hanno lavorato sul progetto dell'orto e ora se ne stanno prendendo cura. Dopo averla disegnato le piantine a mano, hanno utilizzato un programma fatto conoscere dal docente di informatica per creare la piantina a computer. "L'orto viene gestito in contemporanea da più classi, quindi rispetto al 2019 c'è una condivisione dell'impegno - ha proseguito la docente - All'orto abbiamo aggiunto gli alberi da frutto, dei fiori, una zona relax con una panchina e piante di lavanda, quindi non c'è più solo un'idea di orto come elemento da usare in cucina, ma anche come abbellimento del giardino della scuola. È da intendersi come godimento della vista e dei sensi. Per di più c'è una questione ambientale: sono stati usati i copertoni di riciclo che diventano piccole aiuole e fanno da paciamatura".

In oltre 200 mq di orto, sono state piantate patate, cipolle e piante da frutto. Da inizio maggio si procederà con la piantumazione delle atre verdure, sia da seme che da piantina come cavolfiore, radicchio, melanzane, carote viola, peperoncini, fagiolini, piselli e pomodori.

"La particolarità del lavoro di quest'anno è che i ragazzi hanno fatto una progettazione meditata e creativa e la realizzazione dell'orto ha quindi messo insieme le loro idee, sia rispetto alla disposizione degli spazi sia per la scelta delle piante che ha compreso anche le piante da frutta e le erbe aromatiche - ha spiegato la dirigente scolastica Anna Panzeri - In questo progetto, ci sono elementi di circolarità perché sono stati recuperati vecchi copertoni delle auto e alla base c'è un'idea della ciclicità del percorso che li accompagna nella coltivazione".

I ragazzi verranno anche durante l'estate a coltivare l'orto: la proposta al vaglio è quella di trovare una destinazione dei prodotti raccolti che vada incontro a situazioni di bisogno.
Come lo scorso anno, l'istituto ha partecipato al bando di regione, orti di Lombardia ed è stato riconosciuto un cofinanziamento del progetto: su 900 euro spesi, la metà verrà rimborsata dalla regione. Alcune piante, tuttavia, sono frutto di donazioni da parte di vivai e del Consorzio agrario.

"Portiamo avanti l'orto didattico ormai da qualche anno - ha confermato la dirigente scolastica - È sempre positivo perché i ragazzi si prendono cura di una parte della loro scuola e questo ha un alto valore in termini di educazione civica e poi si concilia l'abbinamento tra conoscenze scientifiche (il progetto viene proposto alle seconde perché c'è attinenza con il programma didattico, ndr) e la messa in atto di abilità manuali, oltre al discorso di più ampio respiro dell'educazione ambientale con l'idea di avvicinare gli studenti al fare, al rispetto della natura e dei suoi tempi e al conoscere ciò che il territorio può dare da quel punto di vista".
M.Mau.
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