Mascherine in farmacia senza marchio CE. In tribunale il Nas

Mascherine FFP2 che, sullo scontrino di acquisto, comparivano possedere il marchio CE che le qualificava come dispositivi medici certificati in base alla direttiva 93/42 ma che, secondo gli accertamenti del NAS di Brescia, tali non erano.

Questa mattina nell'aula del tribunale di Lecco, giudice Gianluca Piantadosi e pubblica accusa Mattia Mascaro, a testimoniare è stato chiamato il maresciallo Alessandro Carli dell'Arma carabinieri che con un collega la mattina del 10 maggio 2020, domenica, dunque in piena emergenza Covid, ha effettuato un controllo presso una farmacia dell'oggionese. Oggetto dell'ispezione i dispositivi di protezione, i costi e la loro conformità.

Interloquendo con il titolare, i due militari hanno chiesto quindi di poter visionare le mascherine e la relativa certificazione. Da una verifica tramite la "pistola" di lettura del codice a barre della cassa, i carabinieri hanno potuto appurare che a video veniva indicata la dicitura mascherina con marchio CE. Sigla che però non compariva né sugli stessi dispositivi né sui documenti di trasporto. 211 i pezzi già venduti e 179 quelli in giacenza presso il deposito che sono stati posti sotto sequestro.

Il processo è stato aggiornato al 28 ottobre per l'escussione di 4 testimoni della difesa rappresentata dall'avvocato Chiara Pandiani.

S. B.
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