Oggiono, Bachelet: Nao Challenge, robot ideato dagli alunni per l'accesso al museo

Un robot che accoglie i visitatori al museo Leonardo e interagisce con loro per un percorso che sia il più possibile personalizzato in base all'esigenza dell'utente. È l'idea nata a un gruppo di ragazzi dell'istituto Bachelet di Oggiono (due classi terzi del liceo scientifico scienze applicate e una dell'indirizzo sistemi informativi aziendali) che partecipano quest'anno alla Nao Challenge, un contest didattico pensato per le scuole secondarie di secondo grado "con l'obiettivo di potenziare le conoscenze degli studenti nel mondo della robotica umanoide e divulgare le potenzialità sociali della robotica di servizio". La richiesta prevedeva che le squadre partecipanti collaborassero con un'organizzazione museale, scientifica e culturale al fine di sviluppare il progetto tramite robotica umanoide.

Il team dell'istituto collabora con il museo Leonardo3 di Milano. "Come scritto nel regolamento l'obiettivo di questo contest è quello di aiutare, tramite la robotica umanoide, il nostro partner, dopo aver analizzato i suoi bisogni. Abbiamo visitato il museo e ci è piaciuto: lo troviamo interessante anche per valorizzare l'arte e la cultura - spiega Melina Koci - Dopo aver ispezionato e visitato il Leonardo3, abbiamo riscontrato che la problematica principale è la carenza di spazio e, quindi, il rischio di assembramenti all'interno".

Da qui è stato avviato il progetto con il Nao, che gli studenti portano avanti settimanalmente nel laboratorio del mercoledì pomeriggio. "Il Nao sarà posizionato all'esterno del museo, così da non occupare ulteriore spazio e sarà all'interno di una teca per tenerlo al sicuro. Non appena riconoscerà dei volti interessati alla visita, li chiamerà a sé e interagirà con loro per prepararli e invogliare la visita. Successivamente indicherà il QR code posto sotto e farà compilare il modulo che, attraverso i gusti del visitatore, darà il percorso personalizzato e su una mappa interattiva mostrerà la strada da seguire".

Il museo si compone di sette aree e quindi il Nao cercherà di aiutare il visitatore: verrà inviato sul cellulare un questionario che permetterà al Nao di conoscere le aree di interesse e di inviare la mappa del percorso che il turista potrà seguire. "Prima di lasciarlo entrare, però, controllerà, attraverso alcuni sensori presenti nel museo, che il numero di persone presenti all'interno del nostro ente partner non superi il limite soglia, così da poter evitare assembramenti all'interno".
Il progetto non riguarda strettamente il robot ma è più ampio: sono previste una prova di comunicazione, quella progettuale e tecnica e quella applicativa. Gli studenti, nel laboratorio del mercoledì pomeriggio, hanno suddiviso i compiti: chi ha lavorato alla programmazione del Nao, chi al sito web e altri al progetto di comunicazione, che comprende i social (Tiwtter, Instagram e TikTok), dove ogni settimana vengono pubblicati altri contenuti e presto verranno divulgate le biografie degli studenti che stanno partecipanto al contest.

Il logo, la cui realizzazione era prevista nel regolamento, rappresenta l'unione tra l'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci e quindi collegato al museo, la testa del robot e i passi con i segnaposti, che indicano il percorso personalizzato per ciascun visitatore.
Se i ragazzi, con la loro brillante idea, supereranno le semi finali alla fine di aprile, potranno accedere alla finale che si terrà a Genova.
Questi i profili social:
Instagram: naotech_official
Twitter: NaoTechR
TikTok: naotechr_official
M.Mau.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.