Casatenovo: commissioni consiliari aperte al pubblico? Galbiati chiarisce la questione

Il sindaco Filippo Galbiati
A Casatenovo il più delle volte, le commissioni consiliari vengono convocate in seduta segreta, dunque non aperte al pubblico.
Una questione che affonda le radici in un passato ormai non più recente e nei confronti della quale, a più riprese, sono emerse critiche. Del resto, se è vero che alcuni comuni non prevedono neppure l'istituto delle commissioni, in altri casi (come quello di Merate ad esempio) le sedute sono pubbliche e alla stampa è naturalmente consentito parteciparvi.
A prendere posizione sull'argomento è stato in queste ore il sindaco Filippo Galbiati, in una lettera inviata ai gruppi consiliari di minoranza Più Casatenovo e Movimento 5 Stelle che proprio in queste ultime settimane avevano espresso perplessità in merito.
Nel documento il primo cittadino sottolinea di non avere alcun potere decisionale in merito, limitandosi a convocare le sedute di commissione su indicazione del presidente delle stesse. Spetta infatti a quest'ultimo ''decidere le modalità di seduta (aperta al pubblico o no in relazione agli argomenti trattati) tenendo presenti i limiti della normativa sopra richiamata. Se il presidente ritiene di riunire la commissione in seduta aperta al pubblico è libero di farlo ed è sufficiente che lo comunichi all'ufficio preposto che istruisce la pratica e la trasmette al sindaco tale e quale''.
A questo proposito Galbiati ha ricordato di non aver mai ricevuto dai presidenti (carica rivestita sia dai consiglieri di minoranza che di maggioranza) indicazioni specifiche in merito.
Nella sua risposta tuttavia, il sindaco di Casatenovo richiama il regolamento che disciplina il consiglio comunale (e dunque anche le commissioni) e al quale gli interessati si devono attenere. Esso prevede ''l'obbligo di procedere con sedute non aperte al pubblico non solo quando si deve tutelare la riservatezza di privati cittadini, ma anche quando si istruiscono procedimenti diretti a emanare atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le particolari norme che ne regolano la formazione".
Insomma, il campo appare parecchio ristretto. Basti pensare alle ultime sedute in cui all'ordine del giorno vi erano la nuova scuola media oppure il DUP, l'addizionale Irpef, le aliquote Imu o Tari; tutti argomenti che riguardano la vita ordinaria del Comune ma discussi in modalità segreta.
Detto questo, secondo il parere del sindaco casatese ''è possibile concepire diversamente i lavori di commissione, prevederne, se questa è la volontà e la priorità, l'apertura al pubblico, nei limiti del regolamento, nella consapevolezza che i lavori aperti al pubblico cambiano la natura stessa del confronto tra consiglieri''.

Al Gruppo Consiliare Più Casatenovo
Marco Pellegrini
Barbara Beretta
Lorenzo Citterio
Marcello Paleari

Al Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle
Christian Perego

In riferimento alla richiesta delle minoranze di Casatenovo circa le sedute di Commissioni consiliari aperte al pubblico ci tengo a precisare anzitutto che:

- L’istituto delle Commissioni, organismi di confronto tra i gruppi consiliari, che a
Casatenovo da anni svolgono un lavoro importante, specie in preparazione dei Consigli comunali, non è sempre presente nei Comuni; nella maggior parte dei quali ai Consiglieri di minoranza vengono semplicemente messi a disposizioni i documenti e gli atti di Consiglio comunale nei tempi previsti dalle norme.

- Nei miei mandati da Sindaco ho oltretutto proposto alle minoranze di assumere la Presidenza di una delle Commissioni consiliari (proposta che hanno accolto ed è stata possibile ottenere grazie ai voti della maggioranza), garantendo così massima autonomia nella gestione della Commissione; proposta che rappresenta un ulteriore elemento di apertura nei confronti dei gruppi di minoranza (questa scelta, tra i Sindaci, è ancora meno diffusa, ma l’ho sempre sostenuta e promossa).

La fonte che disciplina i lavori di Commissione è il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, nel quale si legge che il Sindaco convoca la Commissione su indicazione del Presidente

''Il Sindaco convoca la Commissione in seduta segreta su indicazione del Presidente della Commissione esclusivamente per la trattazione di argomenti che comportano apprezzamento del comportamento, e della moralità e delle capacità professionali di persone e quando deve essere tutelato il diritto alla riservatezza di terzi; o quando la pubblicità dell’adunanza possa arrecare grave nocumento agli interessi del Comune; parimenti le sedute sono segrete quando si trattino questioni rientranti nelle ipotesi di cui al combinato disposto degli articoli 13 comma 1 e 24, 1° comma, lettera b e c della Legge 241/90 e sue modifiche ed integrazioni''.

L’obbligo di procedere con sedute non aperte al pubblico non emerge solo quando si deve tutelare la riservatezza di privati cittadini ma anche quando si istruiscono procedimenti diretti a emanare ''atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le particolari norme che ne regolano la formazione''.

Questa modalità viene seguita nel nostro Comune da molti anni, di certo sin dalla data di entrata in vigore (11.08.1994) del nuovo Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale approvato con Deliberazione consiliare n. 51 del 30.05.1994.

Il Sindaco si limita a convocare la Commissione su indicazione del Presidente. Spetta in ogni caso al Presidente decidere le modalità di seduta (aperta al pubblico o no in relazione agli argomenti trattati) tenendo presenti i limiti della normativa sopra richiamata. Se il Presidente ritiene di riunire la Commissione in seduta aperta al pubblico è libero di farlo ed è sufficiente che lo comunichi all’ufficio preposto che istruisce la pratica e la trasmette al Sindaco tale e quale.

Peraltro, sia nel mandato precedente (Cons. Rag. Marco Pellegrini, Più Casatenovo, Presidente della Commissione Ambiente e Territorio) sia nel mandato attuale (Cons. Sig.ra Barbara Beretta, Più Casatenovo, Commissione Servizi alla Persona), Presidenti di commissione espressi dalla minoranza, hanno anch’essi seguito questa prassi, senza quasi mai chiedere sedute aperte al pubblico. Stupisce quindi la loro richiesta, che dovrebbero rivolgere in primo luogo a se stessi in qualità di Presidenti.

Detto questo è possibile concepire diversamente i lavori di Commissione, prevederne, se questa è la volontà e la priorità, l’apertura al pubblico, nei limiti del regolamento, nella consapevolezza che i lavori aperti al pubblico cambiano la natura stessa del confronto tra consiglieri. Nulla vieta di farlo, di certo non lo farò io, che ripeto, non presiedo Commissioni, ma mi limito da sempre ad inoltrare le convocazioni per quanto i Presidenti concordano con gli uffici
preposti. Come mi arrivano, le inoltro ai consiglieri commissari, senza modificare nulla: né sede, né data, né ordine del giorno, né modalità di seduta. Non ho mai dato indicazioni diverse in merito, anche perché non avrei potuto farlo. Non mi compete.

Io invece presiedo il Consiglio comunale, premurandomi, ai sensi del Regolamento che rileggo spesso, di valutare le modalità della seduta, la richiesta di uscita dalla seduta di Consiglieri con potenziali conflitti di interesse su specifici temi, le modalità di pubblicità della seduta nei periodi in cui per la pandemia Covid è inibita la presenza del pubblico in sala, le modalità miste
di riunione (in presenza ed in remoto) per favorire la partecipazione di tutti i consiglieri, e ogni altro aspetto giuridicamente rilevante.

I Presidenti di Commissioni possono, da sempre, esercitare in autonomia la scelta delle modalità di riunione delle Commissioni, assumendosene la responsabilità ai sensi del regolamento e semplicemente comunicando agli uffici con cui lavorano le modalità di seduta.

dr. Filippo Galbiati
Sindaco di Casatenovo

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