Cercando di rispondere alla domanda del prof. Motta
Germano Bosisio
Mi sorprende però che il prof. Motta, che ho imparato ad apprezzare per i suoi interventi su questo network, ponga rispetto all'attuale gravissima situazione del conflitto russo-ucraiono l'eloquente interrogativo ben sintetizzabile con quel “Perché la Chiesa tace?”.
Mi sorprende e mi stupisce non tanto perché non sia vero che certa Chiesa gerarchica in varie passate occasioni abbia purtroppo tentennato se non addirittura appoggiato chi strumentalizzava la Fede o meglio la religione, ma perché questa “tiepidezza” la si applica alla Chiesa di oggi e, in sostanza, a quel Papa Francesco di cui tutto si potrà dire ma non che non abbia detto parole chiare su tali strumentalizzazioni.
Basti pensare sul fronte interno alle “costruttive sollecitazioni” nei confronti della Curia romana, e alle ripetute denunce del rischio di clericalismo. O, tra i tanti richiami sul fronte esterno, alla sua disamina critica di un sistema economico inequo che a volte pretende anche di avere, in qualche modo, investiture dall'Alto (basterebbe leggere il 2° e 4° capitolo del suo documento “programmatico” Evangelii Gaudium).
Per lo specifico atteggiamento tenuto nei confronti della Guerra, ed in particolare di questa a noi così tragicamente vicina, mi limito a porre, all'attenzione di chi non voglia liquidare il tutto con un eccesso di semplificazioni, questi 2 significativi contributi di pensiero di qualche giorno fa (CLICCA QUI e QUI), che sostanzialmente condivido.
In definitiva, non certamente perché occorrano “difensori d'ufficio”, mi sembrerebbe proprio che in particolare questo Papa e questa Chiesa possa semmai essere caratterizzata da una volontà tutt'altro che “terza” ma che si sforza lodevolmente PER IL BENE DI TUTTI di andare oltre quella che Francesco stesso stesso definisce la “logica della guerra”.
E quindi, a mio avviso, la conseguente domanda da porsi invece che “Perché la Chiesa tace?” sarebbe “Perché vogliono far tacere la Chiesa ?”.
PS. Per ulteriore chiarezza di pensiero riporto qui il link di un mio precedente contributo pubblico: visto gli sviluppi attuali di un'irresponsabile “escalation di guerra” confermo, a maggior ragione, i miei dubbi e le mie precedenti considerazioni.
Germano Bosisio