Vigilanza e sicurezza: Fisascat MB-Lecco in piazza a Roma
Si è tenuto oggi lo sciopero di 24 ore degli oltre 100mila addetti del comparto della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza. Anche la Fisascat CISL Monza Brianza Lecco era presente in piazza a Roma con i propri delegati sindacali in rappresentanza del comparto che sul territorio lecchese conta circa 1000 lavoratrici e lavoratori.
La mobilitazione è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs all'indomani della Festa dei Lavoratori, contro lo stop dei negoziati di rinnovo del Contratto nazionale scaduto nel 2015 dopo il fallito tentativo di conciliazione con le associazioni imprenditoriali di settore Assiv, Univ, Anivip, LegaCoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Lavoro indisponibili a trovare la quadra sull'aumento salariale.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs accendono ancora i riflettori sulla situazione drammatica in cui versa il settore e sullo stato di sofferenza e di profondo disagio dei lavoratori e delle lavoratrici da oltre sei anni senza un aumento salariale, con stipendi insufficienti, di fronte alla costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza e alla cronica carenza di tutele adeguate rispetto all'evoluzione del settore.
Per le tre sigle il mancato adeguamento del salario delle lavoratrici e dei lavoratori costituisce un elemento di estrema gravità, oltre che per il tempo trascorso, soprattutto per l'andamento dell'inflazione che in questo periodo sta comportando una grande penalizzazione del potere d'acquisto dei redditi medio-bassi, in particolare per un settore che è diventato indispensabile per i servizi al cittadino. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs accendono ancora i riflettori sulla situazione drammatica in cui versa il settore e sullo stato di sofferenza e di profondo disagio dei lavoratori e delle lavoratrici da oltre sei anni senza un aumento salariale, con stipendi insufficienti, di fronte alla costante violazione delle norme di legge e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza e alla cronica carenza di tutele adeguate rispetto all'evoluzione del settore.