Bosisio: incontro con gli alcolisti anonimi per sensibilizzare i ragazzi delle medie

Un incontro di sensibilizzazione sui pericoli legati all'alcol. La scorsa settimana, l'ICS Bosisio Parini ha ospitato a scuola una rappresentanza della sezione di Lecco di Alcolisti Anonimi per un incontro con i ragazzi di terza della scuola secondaria di I grado "K. Wojtyla".

"L'idea è nata dal fatto che dei pericoli dell'alcol si parla purtroppo ancora molto poco - spiega la dirigente scolastica Orsola Moro - Vengono fatte campagne di prevenzione contro le sostanze stupefacenti, contro l'abuso di tabacco, recentemente si presta molta attenzione anche nei confronti delle ludopatie, ma raramente vengono proposte attività che mettano in guardia contro l'abuso di sostanze alcoliche. Gli alcolici sono legali e socialmente accettati. Non fraintendiamo, un bicchiere di buon vino che accompagni un buon piatto a cena, ci sta. Quello che non va bene, come in ogni situazione, è l'abuso che può portare, soprattutto nelle persone psicologicamente fragili, a considerare questa sostanza un modo per risolvere i problemi e sentirsi più forti nelle situazioni di difficoltà. Questo può portare alla dipendenza che, oltre a causare danni a livello fisiologico, ha un effetto devastante a livello sociale e familiare".
Oltre a Paolo ed Elena, che hanno raccontato la loro esperienza e il percorso che li ha portati ad uscire dal tunnel, era presente infatti anche Mariella, rappresentante dell'associazione AL-ANON, che raccoglie i familiari degli alcolisti e che, come Alcolisti Anonimi, è costituita da gruppi di auto-aiuto che si incontrano periodicamente e si sostengono a vicenda.
"I ragazzi sono stati attentissimi per tutte le due ore dell'incontro durante il quale, attraverso dei bigliettini, hanno posto tantissime domande di approfondimento in forma anonima agli interlocutori che sono stati piacevolmente sorpresi dal loro coinvolgimento - ha aggiunto la preside - Inizialmente, infatti, erano piuttosto scettici riguardo a un incontro alle scuole medie, che non avevano mai fatto, perchè i loro interventi nelle scuole sono sempre stati rivolti agli studenti delle superiori. Dopo questa esperienza ci hanno detto che estenderanno il loro target aprendo anche ai preadolescenti dato che che l'età media in cui inizia il consumo di alcol si è abbassata notevolmente negli ultimi anni, complice anche la pandemia".

È stato un intervento molto sentito e partecipato, i ragazzi continuavano a fare domande e non si sarebbero più fermati. A margine di questo incontro, la dirigente ha sostenuto l'iniziativa, leggendola in ottica del gruppo di riferimento, i ragazzi delle medie: "Sono convinta che siano molto più utili incontri come questo, in cui si tocca con mano il vissuto di chi ha sperimentato che cosa significhi toccare il fondo e poi risalire, che non quelli in cui interviene l'esperto di turno a fare il "predicozzo" ai ragazzi riguardo a ciò che non si deve fare. A mio avviso questi ultimi, nei confronti dell'adolescente che è già ribelle per definizione, rischiano di sortire l'effetto contrario".
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