Fumagalli: un progetto sulla sicurezza stradale per le classi quarte

Nelle prime settimane di maggio le classi quarte dell'istituto Graziella Fumagalli di Casatenovo sono state coinvolte nel progetto ''Viaggio nel senso della strada''. Ad organizzare il tutto è stata l'associazione ''la Strada'' che ormai da anni si occupa di sensibilizzare i giovani e i cittadini alla sicurezza stradale e alla responsabilità personale promuovendo incontri con le scuole e dei veri percorsi formativi. L'istituto di Casatenovo è stato l'unico ad aderire al progetto che ha voluto andare a scavare a fondo non solo nella quesitone delle regole stradali, ma soprattutto intorno alla capacità dell'individuo di comprendere i propri limiti e le proprie azioni. Nel corso di tre lezioni oltre cento alunni hanno intrapreso un percorso di formazione accompagnati dal dottor Stefano Orsenigo, vicepresidente dell'Associazione ''la strada'' e dal dottor Paolo Perego, ricercatore presso l'unità di psicologia del traffico dell'Università Cattolica di Milano.

''Abbiamo deciso di proporre un vero e proprio viaggio nel senso della strada, tre lezioni che non vogliono fornire una formazione tecnica ai ragazzi, quanto piuttosto far loro aprire gli occhi su tutto ciò che c'è dietro- ci spiega Stefano Orsenigo - Ad insegnare le regole della strada pensano già le scuole guida che forniscono un grande bagaglio di informazioni fondamentale, il nostro lavoro consiste invece nell'indagare il singolo comportamento del cittadino, provare ad entrare tra le sue insicurezze e le azioni stimolando l'importanza della responsabilità personale. Insieme a me che introduco le norme ed i caratteri generali della sicurezza c'è Paolo Perego che essendo uno psicologo può invece parlare del comportamento individuale per raggiungere una determinata consapevolezza. Il 90% delle cause degli incidenti è connessa all'azione dell'uomo è necessario che i ragazzi capiscano che ad ogni nostra azione consegue sempre una reazione, ciò che facciamo potrebbe nuocere su noi stessi e sugli altri, occorre comprendere i propri limiti''.

La prima lezione tenutasi venerdì 6 maggio ha introdotto i ragazzi alle regole di sicurezza fornendo numeri circa gli incidenti e sulle particolari cause. Con l'aiuto di Paolo Perego si è poi passati allo studio di se stessi, capire fino a che punto si è in grado di conoscersi, la consapevolezza dei propri punti di forza e le mancanze. Il senso del limite è stato il grande leitmotiv del primo incontro portando gli alunni a fermarsi a riflettere sulle proprie azioni come esseri umani e come cittadini, la percezione delle proprie azioni e la conseguente reazione ad essa, la capacità di attenzione e il livello di propensione al rischio.

Durante la seconda lezione invece le sette classi quarte coinvolte si sono spostate alla Colombina dove i ragazzi hanno affrontato degli esercizi pratici, delle simulazioni attraverso le quali hanno potuto comprendere le difficoltà che può causare la guida in stato d'ebbrezza, l'insicurezza, l'uso del cellulare, le difficoltà visive. Si è trattato di piccoli giochi ma che hanno in sé un profondo valore educativo che ha permesso così ai partecipanti di provare in prima persona le possibili conseguenze delle proprie azioni. ''Nella seconda lezione abbiamo deciso di passare alla pratica per capire direttamente il senso del limite- chi ha spiegato Paolo Perego- se nel primo incontro avevamo puntato su uno scavo più personale e delle nozioni teoriche ecco che i ragazzi hanno avuto la possibilità di provare direttamente cosa significa mettersi in pericolo. Gli alunni erano veramente coinvolti, facevano domande e ho visto che molti nel momento in cui hanno provato l'esercizio si sono resi conto effettivamente come in determinate condizioni la propria percezione possa rimanere alterata. Queste simulazioni aiutano a vedere il senso del limite, una cosa che non deve assolutamente spaventare, anzi è un valore aggiunto a tutti gli individui che conoscendosi hanno così modo di capire l'importanza del senso della responsabilità''.

Il percorso formativo proposto dall'Associazione ''la Strada'' è terminato con un terzo incontro che ha visto protagonista Andrea Devicenzi, atleta paraolimpico che nel 1990 ha perso la gamba sinistra in seguito ad un incidente stradale. Una testimonianza forte che ha permesso di trattare con i ragazzi il senso della perdita che deve essere affrontata con la piena consapevolezza di se stessi e il senso dell'altro con cui entriamo in relazione. Andrea ha letteralmente ipnotizzato i ragazzi con il suo racconto incredibile, la sua è una forza unica che gli ha permesso di rialzarsi divenendo più forte di prima tra sfide personali e sport di tutti i tipi.

C'è stato grande entusiasmo per i ragazzi che hanno partecipato al progetto, al termine dei tre incontri sono arrivati ad avere un bagagli che li rende cittadini più responsabili, ma anche consapevoli delle proprie capacità. Le attività dell'associazione "la strada" però non si fermano e come ci rivela Stefano Orsenigo sta già organizzando con le insegnanti un altro progetto ancora più immersivo. ''L'idea è quella di creare un'attività che possa coinvolgere tutte le materie in modo tale che anche durante le lezioni ordinarie i ragazzi possano comprendere meglio l'educazione civica. È ancora tutto in fase embrionale, ma siamo felici che per l'ennesima volta l'istituto Fumagalli abbia accolto il nostro progetto. Noi ci mettiamo tutti noi stessi, ma poi è fondamentale l'impegno di ogni scuola ad aderire e a collaborare e penso che la scuola di Casatenovo abbia capito in pieno l'importanza dell'attività di sensibilizzazione''.

G.M.
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