Cassago: fissate le esequie funebri delle vittime del sinistro di sabato sera. Martedì 24 l'estremo saluto a Matteo e Giuseppe

Il loro cuore ha cessato di battere a pochi istanti l'uno dall'altro e anche l'ultimo viaggio terreno avverrà lo stesso giorno, seppur a qualche ora di distanza.

Il punto in Via Nazario Sauro a Cassago dove si è verificato il drammatico impatto

Sono state infatti fissate le esequie funebri di Matteo Pampolini e di Giuseppe Brivio, vittime del drammatico incidente stradale verificatosi sabato sera a Cassago. Un destino beffardo, una tragedia assurda, che ha purtroppo unito nel dolore i familiari del 19enne - studente all'ultimo anno di ragioneria residente con la famiglia a Barzanò - e del 54enne missagliese, che in sella all'amata Harley Davidson ha trovato la morte.

Matteo Pampolini

La dinamica del sinistro è ancora al vaglio dei carabinieri della stazione di Brivio - intervenuti sul posto per i rilievi - cui spetterà ricostruire con esattezza quanto accaduto per dare qualche risposta ai tantissimi ''perchè''. Da quanto è sin qui emerso però, è stata proprio la motocicletta ''impazzita'' del missagliese a travolgere Matteo, il ''Pampo'' come lo avevano ribattezzato gli amici, non lasciandogli scampo.

Un mazzo di fiori depositato nelle scorse ore sul luogo della tragedia

Per il barzanese, tifoso dell'Inter e con una grande passione per il calcio (avendo militato anche nella Polisportiva Sirtorese ndr) quella di sabato era una sera come tante altre, trascorsa insieme alla fidanzata Martina e ad altri due amici. Stavano camminando lungo il marciapiede che divide Via Sauro dalle vetrine di alcune delle attività commerciali presenti quando un rumore fortissimo - come ci hanno confermato i residenti - ha squarciato come un fulmine nel cielo, le chiacchiere e quegli attimi di spensieratezza.

Il dosso all'altezza del bar gelateria Briantea dove Brivio avrebbe perso il controllo della sua due ruote

Dopo aver affrontato il passaggio pedonale rialzato all'altezza del bar gelateria Briantea, proprio dove si stavano recando gli amici, la moto di Brivio, come impazzita, avrebbe invaso il marciapiede, travolgendo Matteo e colpendo di striscio un altro amico. Per la violenza dell'urto il 19enne è finito contro il muretto, colpito dal peso dell'enorme motocicletta che ha poi proseguito la propria corsa per alcuni metri, disarcionando il centauro all'altezza della rotonda che incrocia Via Allende.

Giuseppe Brivio

Esattamente in quel punto è atterrato sull'asfalto con violenza il 54enne, le cui condizioni - così come quelle del ragazzo - sono apparse fin da subito molto gravi. Hanno fatto l'impossibile i soccorritori del 118, chiamati a prestare le prime cure del caso alle due vittime per le quali purtroppo non c'è stato nulla da fare. Troppo gravi i traumi riportati in quel drammatico impatto che ha spezzato per sempre la vita di un giovane che aveva ancora una vita davanti, e quella del missagliese.

Nato e cresciuto in centro paese, per un lungo periodo Giuseppe Brivio aveva abitato in località Bariano, sopra il bar Cerenguito oggi gestito dal fratello Fabrizio e con il quale anche lui aveva collaborato. Nell'abitazione di Missaglia però il 54enne non si vedeva da un bel po' perchè da qualche tempo si era trasferito fuori paese. Lascia la compagna Angela, la mamma Nicoletta, i due fratelli e le cognate che potranno tributargli l'estremo saluto domani mattina alle ore 10 durante i funerali in programma presso la basilica di San Vittore a Missaglia.

Il cartello affisso fuori dal bar Cerenguito di Bariano

Domani pomeriggio invece alle 15, è attesa una grande folla nella chiesa di San Vito a Barzanò per le esequie del 19enne Matteo Pampolini. Un ragazzo tranquillo, innamorato della fidanzata, con tanti amici e benvoluto da tutti che si apprestava a finire le scuole superiori. Una giovane vita spezzata in maniera assurda, un dolore immenso per i suoi genitori, Stefania e Luca, che sabato sera sono accorsi sul luogo del sinistro, dove nel frattempo si erano radunate tantissime persone, a dir poco attonite dall'accaduto. Intanto gli ex compagni della scuola media Enrico Fermi, che lo avevano conosciuto, insieme ad un'insegnante gli hanno voluto dedicare un pensiero colmo di affetto, condividendolo sulla pagina social dell'istituto:
Matteo ha gli occhi buoni e un sorriso timido.
È sempre stato così, fin da quando sedeva nei banchi della nostra scuola e catalizzava intorno a sé un mondo di bene, perché con la sua semplicità e la sua spontaneità metteva tutti a proprio agio, faceva sentire tutti accolti.
Quando capitava di dover ridistribuire i posti, il Pampo era un elemento preziosissimo: accanto a lui i più scalmanati si calmavano e quelli più mogi riuscivano a sorridere. “No dai, Prof, davvero io interrogato?” e un sorriso dolce ti facevano passare oltre, ma era impossibile prendersela.
Cinque anni dopo il sorriso timido è lo stesso, gli occhi sono sempre quelli di un ragazzo buono, capace di avere intorno a sé tanti amici, tanto bene.
E questo rende impossibile pensare che Pampo non c’è più. Che i suoi sogni di ragazzo buono si siano fermati sull’asfalto di una strada, in una sera di quasi estate.
Ebbene io voglio pensare che non sia così. Che i suoi occhi dolci continueranno a luccicare in quelli di Martina, che il suo sorriso buono continuerà a rendere tanto fieri papà Luca e mamma Stefania, che i suoi modi garbati scalderanno ancora il cuore della cara Nonna, la nonna del Pampo, che lui orgogliosamente divideva con tutti gli amici.
Il Pampo c’è.
E il suo sorriso dolce, i suoi occhi buoni oggi ancora di più ci insegnano quanto è preziosa la vita, ci spingono a rendergli omaggio, nel ricordo, nella preghiera, nei gesti, nella coerenza di un’esistenza.
Lui ci ha insegnato come. Adesso sta a noi.
Ciao Pampo, sei qui, accanto a noi e ti vogliamo bene.


La tua prof e i tuoi compagni della 3C

G. C.
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