Barzanò: Matteo Pampolini nel ricordo del padre Luca. 'Era un ragazzo solare e altruista. Lo ha dimostrato fino alla fine'
Matteo Pampolini,
il 19enne vittima del sinistro
il 19enne vittima del sinistro
Con grande disponibilità, il barzanese non si è sottratto alle nostre domande: troppo forte la voglia di ''gridare al mondo'' quanto fosse speciale, senza nascondere però la rabbia che lui e la moglie Stefania provano dopo quel che gli è accaduto.
Perchè quello che è successo al 19enne è già profondamente ingiusto: figuriamoci dalla prospettiva di un genitore.
''Matteo era amico di tutti: spesso prendeva le difese degli altri e in passato lo aveva fatto anche a scuola, nei confronti di qualche compagno preso di mira. Lui era così: un buono e lo ha dimostrato fino all'ultimo. Scommetto che ha fatto di tutto per scansare la fidanzata e l'amico'' ha proseguito il padre, riferendosi alla dinamica del drammatico incidente di sabato sera, quando la Harley Davidson condotta dal missagliese Giuseppe Brivio è finita sul marciapiede piombando addosso a Matteo, senza lasciargli scampo.
''Mio figlio stava passeggiando con la fidanzata ed altri amici quando si è sentito un rumore fortissimo e poi da lontano hanno notato quella moto arrivare verso di loro zig-zagando. Cosa poteva fare? Non aveva colpe, stava camminando...e quella moto era troppo pesante'' ha aggiunto Luca Pampolini, cresciuto ad Arosio con la famiglia e trasferitosi a Barzanò dopo il matrimonio con la moglie Stefania.
Un'unione dalla quale è nato Matteo, unico e amatissimo figlio: un ragazzo come tanti coetanei, grande appassionato di calcio, che amava uscire e giocare alla Playstation, ma sempre prudente anche sulla strada. ''Se devo trovargli un difetto posso solo dire che non aveva tantissima voglia di studiare, ma per il resto era un ragazzo esemplare''.
Dopo aver frequentato per un paio d'anni la scuola alberghiera, la giovane vittima aveva deciso di cambiare completamente indirizzo, iscrivendosi ad un corso di ragioneria presso un istituto superiore besanese. Era all'ultimo anno e presto avrebbe dovuto affrontare l'esame di maturità. Fra i punti fermi della sua esistenza, l'amata fidanzata Martina con cui stava ormai da un po'. C'era proprio la ragazza insieme a lui quando si è verificata la tragedia. ''Stavano raggiungendo degli amici'' ha proseguito papà Luca, ricordando quella telefonata ricevuta dopo il drammatico sinistro e la corsa disperata a Cassago. ''L'ho trovato ancora cosciente e ho cercato di tenergli la mano, ma era già gravissimo''. Attimi di profondo dolore che rimarranno per sempre impressi nella mente dei coniugi barzanesi, costretti a piangere l'unico figlio troppo presto, circondati però dall'affetto di tantissimi coetanei di Matteo, che ieri hanno trasmesso affetto e vicinanza alla famiglia e in particolare alla fidanzata presentandosi in massa presso la sua abitazione cassaghese.
I fiori deposti sul luogo della tragedia
La rabbia però è forte e papà Luca fatica davvero a trattenerla. ''Non è giusto morire così'' ha ripetuto più volte, lanciando un appello alla responsabilità alla guida e alla sicurezza stradale. Del resto gli accertamenti dei carabinieri sono ancora in corso e soltanto al completamento degli stessi sarà possibile delineare con esattezza la dinamica e fornire tutte le risposte a quei tanti perchè che in questo momento affollano la mente dei genitori di Matteo, ennesima vittima innocente della strada. Quel che è certo è che il 19enne nulla ha potuto fare per evitare l'impatto con la moto finita improvvisamente sul marciapiede e la cui marcia si è arrestata solo qualche decina di metri più avanti, quando il suo conducente è stato disarcionato, finendo rovinosamente al suolo.Due vite spezzate in pochi istanti, con un vuoto troppo grande da colmare per chi ora è costretto a piangerli, cercando sostegno negli affetti e consolazione nei ricordi.
G. C.