Caro Matteo, continuerai sempre a vivere in ogni tuo coetaneo che si affaccia alla ''vita da grandi''
Matteo Pampolini
Sento nel mio Cuore la necessità di scrivere una lettera a questa persona dandogli del tu e di condividere questo mio distillato emotivo con chiunque abbia voglia di leggere.
Tu avevi circa l'età di mio fratello e ti stavi per affacciare alla vita "dei grandi", eri in rampa di lancio, eri giovane, forte e straordinariamente pronto a sbocciare.
Questo evento ha scosso l'intera Brianza e sfido chiunque in questa situazione a non farsi domande esistenziali sulla vita e razionalmente non esplicabili.
Tutti noi ci siamo immedesimati nella mamma e nel papà di questo ragazzino e abbiamo provato ad immaginare il dolore che in realtà risulta inimmaginabile. È inevitabile il fatto che ciascuno di noi si sia fatto un esame di coscienza, facendo scorrere il rullino della vita e pensando a come sarebbe il Mondo se la propria vita finisse in questo istante. Io forse sono solo un sognatore ma credo ancora in un mondo in cui sono le piantine giovani ad abbellire il prato della vita e da oggi in poi il mio fiore, nonostante non sia più così piccolo, avrà ancora più forza di resistere alle intemperie e agli ostacoli della vita.
È incredibile come una recisione, quella del cordone ombelicale, ci dia la vita e come lo stesso verbo, recidere, possa essere utilizzato in senso opposto.
Caro ragazzo, l'essere umano tende a cadere nella compassione, nella logica qualunquista del "poverino", nelle frasi di circostanza.
Io non ti conoscevo bene, ho avuto a che fare con te solo da un punto di vista marginale, e non ti voglio fare complimenti gratuiti.
Ti voglio solo dire che continuerai a vivere in ogni tuo coetaneo che si affaccia alla "vita dei grandi". Tu sarai al fianco dei tuoi cari in ogni elemento a te legato, in ogni luogo da te frequentato e in ogni persona da te influenzata.
Io nel mio piccolo, con tutta l'umiltà di questo mondo, ti prometto che darò peso ad ogni mia parola e ad ogni mio gesto come se fosse l'ultimo. Tu ci stai insegnando che la vita va vissuta al massimo, senza rimpianti perché può finire da un momento all'altro. La vita è una e va vissuta al 101% e sarà così che la vivrò, te lo prometto. Ieri ho giocato una partita di calcio, uno sport la cui passione era a noi comune. Mi ero ripromesso di dedicarti un goal. Il pallone, dopo almeno cinque rimpalli mi è capitato sul mancino e l'ho scagliato con tutta la forza che avevo in porta. È stato un segno dall'alto. Ho alzato le dita al cielo e te l'ho dedicato. Mi sono scappate delle lacrime che ho nascosto intimamente,
Fai buon viaggio.
Mattia