Barzago: aumenta l'Irpef per coprire le maggiori spese, critiche dalla minoranza

Consiglio comunale vivace e dibattuto quello che si è tenuto a Barzago nella serata di lunedì 30 maggio, in occasione del quale si sono votati punti importanti e prodromici all'approvazione finale del bilancio di previsione e il DUP 2022-2024. Il primo elemento all'ordine del giorno ha riguardato alcune modifiche al regolamento per l'applicazione dell'imposta municipale propria (IMU), subentrate dopo le disposizioni delle varie leggi di bilancio cambiate nel tempo. Tra i cambiamenti sono stati citati dal sindaco Mirko Ceroli, ad esempio la definizione di abitazione principale ai fini della tassazione e la necessità di una linea diretta di parentela (genitori-figli) per usufruire del comodato d'uso gratuito tra parenti.

Il sindaco Mirko Ceroli

Dopo aver liquidato il punto all'unanimità, il primo cittadino ha illustrato le aliquote e detrazioni per l'applicazione dell'IMU che nell'anno 2022 rimarranno invariate. "Ci saremmo aspettati un piccolo sforzo in più per andare incontro a famiglie aziende che stanno attraversando momenti difficili" ha commentato il consigliere di minoranza del gruppo Barzago Viva Emanuele Silvio Mauri, al quale ha fatto eco il compagno di lista Stefano Beretta nel sottolineare la mancanza di coraggio dell'amministrazione nel supportare la cittadinanza. Il gruppo di minoranza si è quindi astenuto dalla votazione. Il punto seguente ha riguardato invece le aliquote di compartecipazione dell'addizionale comunale IRPEF per l'anno 2022, che è stata ritoccata a seguito anche della modifica del regolamento. La legge nazionale ha infatti ridotto gli scaglioni di reddito da 5 a 4, facendo partire l'ultimo dei redditi più alti non più da 75mila euro ma da 50mila euro, nuovo reddito massimo imponibile.

La minoranza Barzago Viva, al centro Stefano Beretta

"Abbiamo poi recepito le indicazioni degli uffici che ci dicono che la situazione di bilancio non è delle più rosee e per mantenere in equilibrio i conti è necessario aumentare le entrate in modo strutturale e continuo per i prossimi anni" ha chiarito il sindaco Ceroli. "L'ultima IRPEF risaliva al 2013 e fino a questo momento si era evitata di modificarla ma ora è emerso il bisogno di ritoccarla. Non vogliamo però gravare troppo sui redditi più bassi e abbiamo pensato di alzare le esenzioni da 10mila a 12mila euro di reddito, con aliquote pari a 0,55 per il primo scaglione, 0,65 per il secondo, 0,75 per il terzo e 0,80 per il quarto. Con questa modifica il Comune pensa di poter incassare 40mila euro in più con cui faremo fronte a costi dell'energia e delle materie prime più elevati che gravano sulla spesa". In disaccordo sulla manovra il gruppo di minoranza, che si è schierato contro la decisione dell'amministrazione di aumentare la pressione fiscale sui cittadini. Secondo Mauri non solo anche le stesse famiglie si trovano in grave difficoltà con il rialzo dei costi ma l'esenzione fino a 12mila euro non comprende la franchigia, esentando solo coloro con un reddito inferiore a questa soglia e che di fatto è una cifra insufficiente anche solo per sopravvivere. Secondo il gruppo, quindi, sarebbe più opportuno rivedere alcune spese e tagliare servizi e interventi che non sono essenziali in un momento di crisi come quello attuale dando però un effettivo e concreto aiuto alle famiglie.

Primo a sinistra il vicesindaco Bianco, l'assessore Isacchi e il consigliere Mauri

Sul punto ha risposto il vicesindaco Michele Bianco, il quale ha detto che non è stato possibile scongiurare l'aumento dell'IRPEF a seguito dell'aumento dei prezzi del gas o dell'illuminazione, quest'ultimo già aumentato di 10mila euro. La decisione "sofferta" è stata quella di chiedere uno sforzo aggiuntivo alle classi di reddito più alto per evitare di trovarsi di fronte all'impossibilità di accendere le luci o il riscaldamento della scuola o continuare a sostenere l'elevata spesa sociale. Inoltre, sulla richiesta della minoranza di rivedere la spesa diminuendo alcuni capitoli relativi ad interventi culturali, il vicesindaco ha affermato che la scelta politica è stata quella di continuare ad incentivare l'aggregazione e la creazione della comunità attraverso la cultura. Il punto è stato approvato con i 3 voti contrari della minoranza. Il sindaco Ceroli ha quindi illustrato il piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti per l'anno 2022-2025 e anche in questo caso i costi di gestione sono lievitati di circa il 17%, passando dai 231mila degli anni passati ai 278mila di quest'anno. Perplessità è stata avanzata su questo aumento dalla minoranza, soprattutto a seguito dell'introduzione del sacco rosso che avrebbe dovuto ridurre i costi.

A sinistra i consiglieri di maggioranza

In particolare, il gruppo si è detto scettico sulla modalità in cui verranno definite le tariffe per il cittadino, in gran parte non controllabili dal comune che dovrà quindi affidarsi interamente a Silea e alle sue valutazioni. Ciò però non si traduce automaticamente in un aumento della TARI, che dipenderà invece dai vari coefficienti, dalla parte fissa e parte variabile di ogni categoria e della quale, solo nel momento della determinazione delle tariffe finali, si potrà avere un quadro più chiaro. Il punto è stato perciò approvato a maggioranza con il voto contrario della minoranza. Infine, il primo cittadino ha passato al vaglio le tariffe della tassa rifiuti per l'anno 2022 i cui coefficienti rimarranno del 51% per le categorie domestiche e del 49% per le categorie non domestiche. Si è poi deciso a livello comunale di mantenere bassi i coefficienti per alcune attività commerciali, prevedendo la scadenza per il pagamento della prima rata entro settembre e quella della seconda entro dicembre. La manovra è stata approvata a maggioranza con l'astensione della minoranza.
M. B.
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