Garbagnate, primaria: festa di fine anno dedicata a Falcone
"Il progetto di plesso era legato ai temi di legalità e giusto" ha spiegato la maestra Miriam Taiana, che ha accompagnato il percorso dei bambini dell'ultimo anno, a partire dalla lettura del testo "io mi chiamo Giovanni" di Luigi Garlando, solitamente letto alle scuole medie per raccontare la storia del giudice siciliano tramite gli occhi di un ragazzo. "A noi è servito per presentare il magistrato e alcuni valori che ci ha tramandato e che sono utili nella vita di tutti i giorni come la verità, dire il giusto anche davanti alla prepotenza".
Oltre alla lettura del libro, i bambini hanno partecipato a un incontro con la Questura di Lecco in cui si è parlato di bullismo. Ad aprile, invece, è stato ospite della scuola il sindaco di Appiano Gentile - comune del comasco dove si erano tenuti arresti di mafiosi - che ha guidato un gioco di ruolo.
Il 23 maggio scorso, poi, i bambini di quinta sono stati divisi a gruppi con il compito di presentare la figura di Falcone ai più giovani colleghi delle altre classi: alle classi prime è stato presentato come un eroe, i cui poteri erano i valori del giudice.
I bambini di quinta hanno preparato la festa finale, mettendo a dimora un albero fiorito. "Questo perché i valori di Falcone rifioriscano ogni anno dato che trent'anni dopo siamo qui a ricordare questo grande uomo" ha aggiunto Taiana.
Due alunni, il sindaco Mauro Colombo, il dirigente Marco Magni hanno piantato un albero negli ampi spazi verdi della scuola, vicino all'ingresso con una significativa targa che riprende le parole del giudice Falcone: "Gli uomini passano, le idee restano. Le nostre idee cammineranno sulle gambe degli altri". Innaffiata dalla collaboratrice scolastica, Roberta Isella, la pianta è stata poi già riempita dei messaggi e delle parole lette durante la cerimonia proprio come capita a Palermo all'albero Falcone collocato davanti all'abitazione del magistrato. Di messaggi la quinta ne ha mandati tanti: un'originale maglietta, quattro striscioni appesi nel cortile, un balletto con il lenzuolo bianco che comparì alle finestre di tante case dopo l'attentato in segno di protesta e anche un'originale rap sui valori di Falcone ("passano gli uomini"). La maglietta è stata donata anche alle figure istituzionali presenti: i rappresentanti dell'amministrazione e il dirigente scolastico.
Il sindaco, presente con due assessori, ha ricordato la figura di Falcone e soprattutto il suo stile basato sui fatti e non sulle parole. Il dirigente scolastico ha salutate le quinte in partenza per la secondaria, sottolineando il bel gesto di lasciare un simbolo concreto e permanente e ha ringraziato tutti: gli alunni, le docenti(Miriam Taiana, Silvia Sangalli e Pietro La Cerra e l'amministrazione che ha permesso e organizzato ogni aspetto tecnico e pratico legato al nuovo simbolo.
"È stato un lavoro lungo che hai ragazzi è piaciuto molto perché si sono sentiti protagonisti e hanno saputo spiegare agli altri".