Il Gandhi ricorda il suo ex alunno Diego con un premio speciale. Alla cerimonia la madre
La premiazione di Andrea Nicole Scilingo
Il racconto di Andrea Nicole ha permesso di riflettere su uno degli aspetti caratterizzanti l'amicizia, tematica scelta per l'edizione 2021-2022 del Concorso artistico-letterario di Istituto: a partire da una poesia scritta da Alda Merini, infatti, gli studenti del Gandhi sono stati chiamati a sviluppare, attraverso il loro elaborato, un pensiero sul sentimento dell'amicizia, intesa come possibilità di incontro e crescita in termini personali e umani, caratterizzata da diversi aspetti. Gli studenti e le studentesse hanno così descritto i tradimenti, le evoluzioni delle loro amicizie, le gioie dei primi incontri e i dolori delle perdite di amici cari.
La premiazione di Sara Panzeri
Sono stati molti gli elaborati pervenuti: venticinque testi poetici, diciotto testi in prosa, una cinquantina di elaborati artistici (grafici, scultorei e pittorici) e tre graphic short stories. Questa partecipazione dimostra l'importanza dell'arte, nelle sue varie manifestazioni, quale strumento di espressione dei sentimenti più profondi, specialmente in un momento delicato come quello dell'adolescenza. Come ha ricordato la prof.ssa Spinelli nel suo discorso in memoria di Diego Scaccabarozzi, infatti, ''la poesia e l'arte forse non consolano dai mali della vita, non cancellano il dolore, non ci aiutano a definire fino in fondo quello che sentiamo, ma ci dicono in modo intuitivo chi siamo, illuminando le stanze più buie della nostra anima''.
Al terzo posto della sezione "Testi in versi" si è classificata Sara Panzeri (classe 4^A), con Ricordi di cenere, un componimento che delinea il doloroso passaggio dall'illusione che un'amicizia possa durare in eterno al tradimento della persona cara, che, comunque, continua ad accompagnarci nel mondo dei ricordi, il quale, però, si tinge dei colori più lugubri e spaventosi, in particolare del "nero soffocante della cenere".
Al secondo posto Sofia Davin (classe 4^A), con Ad un amico, che, con un'apostrofe esplicitata nel titolo, si rivolge ad un amico, al quale, attraverso una serie di imperativi, si chiede di divenire l'amico vero, incantandoci, incoraggiandoci, celebrando con noi ogni nuovo inizio, ma anche rimproverandoci e aiutandoci a non essere invidiosi, permettendoci, dunque, di piacere a noi stessi per quello che siamo.
A sinistra la professoressa Spinelli
Al primo posto si è classificato Matteo Amadasi, sempre della classe 4^A, la cui poesia prosastica Un alito di vento, ricca di passaggi antitetici e ossimorici, sembra esprimere con un grido disperato il dolore per la perdita di un amico che ci lascia improvvisamente, negandoci la possibilità di vivere quelle sensazioni e quei grandi sogni che solo due amici veri possono condividere, specialmente nel periodo dell'adolescenza; il componimento, però, si conclude non con la speranza, ma con la certezza che l'amico sarà sempre con noi, soprattutto in quello che, sin dal titolo, rappresenta l'essenza dell'assenza/presenza, un alito di vento.
A destra Alice Massironi
Per la sezione "Testi in prosa", al terzo posto, con un racconto dal titolo Diario di un'amicizia, si è classificata Rachele Varisco, della classe 1^S: attraverso un racconto diaristico dai toni fantascientifici (è ambientato, infatti, nel 2903), Rachele ha narrato l'amicizia tra Lexi e Kira, provenienti da due pianeti differenti, in guerra tra loro; pur essendo un racconto ambientato nello spazio, in una realtà futura, Diario di un'amicizia ci aiuta a riflettere su questo sentimento come relazione che permette anche di superare le differenze, salvandoci dalla chiusura in noi stessi e nelle nostre apparenti certezze culturali e sociali.
Il sindaco Emanuele Pozzoli
Al secondo posto, con un racconto dal titolo Inconcludente conclusione, si è classificata Viola Breveglieri della classe 5^I: il suo elaborato descrive, con artifici retorici e con toni spesso ossimorici o antitetici (come si evince sin dal titolo), il potere salvifico dell'amicizia, di quella presenza amorevole e disinteressata che, pur non potendo cambiare la realtà che ci circonda e le situazioni che arrecano sofferenza fisica e angoscia, ci guarda e, soprattutto, ci vede per quelli che siamo, donandoci pace e tranquillità.
La dirigente premia Sofia Davin
Il primo posto è stato assegnato a Carlotta Marelli, della classe 2^L, con un elaborato dal titolo simbolico Girasoli. La narrazione, condotta su due livelli, descrive la storia di tre amicizie: il narratore di primo grado, infatti, illustra la nascita di un'amicizia in un luogo che, generalmente, si associa alla perdita, un cimitero. Qui, infatti, si incontrano Ben ed Elliot, rispettivamente un ragazzo e un anziano, nel momento in cui entrambi stanno facendo visita a un amico defunto. Ben ed Elliot, diventando narratori di secondo grado, raccontano la storia delle amicizie con Ethan e Robert: due legami diversi che, però, ci dimostrano che nemmeno la morte può interrompere il legame profondo che ci ha uniti a un amico, il quale vivrà sempre nel nostro ricordo.
L'opera vincitrice del concorso grafico
Si è aggiudicata il terzo posto della sezione "Elaborati artistici" Sofia Spinelli, della classe 3^S, la cui opera grafica è un'immagine raffinata e dai toni delicati e introspettivi: il sentimento di fiducia e di serenità, trasmesso dalla potente visione, nel cielo, delle mani saldamente congiunte e del fiore sbocciato, di un rosa fragrante, domina la scena e ci pervade, facendo svanire quel senso di sopraffazione che il sottostante, alto e quasi invalicabile muro comunica; il muro, metafora delle difficoltà dell'esistenza umana, è anche idealmente attraversato da un'amena cerchia di bambini festanti, simbolo di quella gioia vera che la condivisione amicale porta con sé nel quotidiano, come rievocato nei celebri versi danteschi «Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io..».
Martina Fumagalli premiata per la sua scultura
Al secondo posto, con un elaborato scultoreo, si è classificata Martina Fumagalli, della classe 5^U: nel flessuoso e aereo ritmo dei cerchi concentrici, accompagnati da figure esili e dinamiche, quasi immateriali, vita e morte sembrano fondersi in una dimensione nuova, ultraterrena, di pura spiritualità e pace, in cui il dolore non riesce a sovrastare del tutto l'anima, annientandola, poiché «Un uomo non muore mai se c'è qualcuno che lo ricorda» (Ugo Foscolo).
A destra Matteo Amadasi
Si è aggiudicata il gradino più alto del podio Alice Massironi, della classe 2^S, la cui opera pittorica è un'allegoria dell'amicizia ispirata a una storia vera: due corpi di ragazza, le mani vibranti, i visi energici, la risata contagiosa, diversi, ma identici, compenetrati l'uno dentro l'altro, uniti dalla drammatica condivisione della malattia di una delle due protagoniste.
L'opera vincitrice del concorso artistico
Al termine della premiazione, si è esibito il coro di Istituto, introdotto dal prof. Ferrari, referente del progetto, e diretto dal Maestro Giorgio Spreafico che ha posto in evidenza l'importanza dell'accostamento dei giovani alla musica e alla conoscenza musicale di tutte le epoche; per tale ragione, i coristi del Gandhi hanno spaziato da ballate medievali a brani di musica contemporanea, concludendo la performance con due brani che hanno anche rappresentato due inviti e due messaggi di auguri per questa estate che è alle porte: Happy Day e Shalom.