Garbagnate: tre ambiti di trasformazione nel PGT presentato alla cittadinanza
Tre ambiti di trasformazione produttivo e nessuno residenziale nella variante di piano di governo del territorio (PGT) che il comune di Garbagnate Monastero sta portando avanti per i prossimi anni.
Nel documento è stato quindi individuato il fabbisogno residenziale futuro, con una stima sulla popolazione nel 2028: sono calcolati 2.633 residenti, ovvero 107 abitanti in più rispetto a oggi. Questo comporta un fabbisogno di circa 20.000 mc. Bisogna però considerare anche l'eventuale presenza di famiglie che, in termini dimensionali, stanno diminuendo: si arriverebbe così a una volumetria equivalente a 30.708 mc.
La capacità residenziale è di 50.569 mc, dei quali 10.000 mc di lotti liberi previsti nel PGT attuale, 7.500 mc dei due piani attuativi in corso dietro la chiesa e alla filanda e 32.430 mc di ambiti di completamento residenziale.
L'ingegnere Antonio Acerbi, professionista che si sta occupando di redigere il documento, ha incontrato i cittadini nella serata di martedì 14 giugno insieme al sindaco Mauro Colombo e al vice Ilaria Villa.
La presentazione è cominciata con una disamina della situazione attuale: l'unico ambito di trasformazione giunto a completamento è quello che ha visto la realizzazione della sede di Pharmalife. Anche il piano dei servizi è stato attuato, ad eccezione dell'area dietro la chiesa di San Bernardo. Per quanto riguarda il piano delle regole non ci sono piani attuativi per la destinazione produttiva, mentre per la destinazione residenziale sono stati approvati solo tre piani su 14 previsti. "Le aree erano previste dal PGT del 2007 e non sono mai state portate a termine: i tre che sono partiti sono stati convenzionati nel 2008-2009, poi più nulla: tra questi c'è il piano della filanda, che non è stato completato. Questa è una criticità" ha detto l'ingegnere.
Per la redazione del nuovo piano sono giunte in comune 37 istanze: tutte sono state accolte, anche quelle arrivate oltre il termine e su ciascuna sono state compiute le verifiche di coerenza degli obiettivi di amministrazione e quelle di carattere urbanistico. "Il quadro conoscitivo esamina il sistema socio-economico: il comune è in crescita, la popolazione invecchia ma non così rapidamente c'è una tenuta delle classi più giovani. Garbagnate un è polo attrattivo per le industrie, mentre non lo è per il terziario" ha riferito Acerbi. Altre indagini riguardano la pianificazione sovra ordinaria, la programmazione di settore, il sistema dei vincoli, il sistema delle infrastrutture e della mobilità, il sistema urbano, il sistema dei servizi e il quadro agricolo.
Una volta compiute le indagini preliminari, il piano deve determinare di cosa il comune ha bisogno. "Per fare questo, non avendo più ambiti di trasformazione da fare, bisogna vedere se si può fare consumo di suolo e in quali condizioni - ha precisato il professionista - Il PGT valuta l'esistenza del fabbisogno abitativo (legato agli incrementi demografici reali) e produttivo. Se ci fossero questi fabbisogni, bisogna prima valutare l'utilizzo di aree dismesse, recupero o lotti interni al tessuto urbano consolidato non ancora utilizzati: se possibile, si interviene qui. Se non è possibile o non economicamente sostenibile, si procede con l'uso delle aree libere, valutando il valore agronomico: quindi si va a scegliere il terreno agricolo con il valore peggiore".
Da sinistra l'assessore Ilaria Villa e il sindaco Mauro Colombo
Da sinistra l'ingegnere Antonio Acerbi incaricato di redigere il PGT ed Emilio Tansini dell'ufficio tecnico comunale
La capacità residenziale è di 50.569 mc, dei quali 10.000 mc di lotti liberi previsti nel PGT attuale, 7.500 mc dei due piani attuativi in corso dietro la chiesa e alla filanda e 32.430 mc di ambiti di completamento residenziale.
Alla luce di quest'analisi, il comune non prevede ambiti di trasformazione residenziale, ma l'ampliamento di due realtà industriali (salumificio Beretta e GMS) e il recupero dell'ex edificio Boselli.
Vediamoli nel dettaglio. L'ambito di trasformazione 1 riguarda il salumificio Beretta (AT1): "La richiesta è stata ritenuta ammissibile in quanto il soddisfacimento attività produttive è uno degli obiettivi dell'amministrazione e perché lo stabilimento collocato in un'area di interesse sovra comunale" ha rilevato Acerbi. È prevista la realizzazione di un nuovo fabbricato di 6.000 mq su due piani con realizzazione di un nuovo parcheggio in via Beretta e l'ampliamento di quello esistente. "La richiesta è in contrasto con piano indirizzo forestale, di cui è prevista una revisione. Questi piano prevedono due tipi di bosco: trasformabile, ovvero che può essere tagliato purché ci sia compensazione oppure non trasformabile. Questo è stato definito come bosco non trasformabile, ma uno studio forestale dimostra che è intercluso su tutti e quattro i lati, quindi un valore agricolo basso e nessun valore identitario. L'ambito è stato stato inserito nel documento di piano solo a seguito della variante del piano indirizzo forestale, quindi il piano rimane in attesa".
Il secondo ambito di trasformazione riguarda l'ex stabilimento Boselli (AT2): l'ex curatore fallimentare ha chiesto di passare da zona industriale a residenziale. "Sé deciso di inserire l'ambito in variante perché è un'area piccola, inserita all'interno del tessuto urbano consolidato e del centro storico. L'ambito si affaccia sulla conca del San Martino e ha un'accessibilità solo da via Italia". La criticità in questo caso riguarda l'elevata saturazione e un'edilizia fuori scala rispetto al contesto per tipologia e volumetria. Il volume totale è di 5.146 mc per una superficie coperta di 299 mq.
"Il problema qui è la mancanza di un interlocutore - ha sottolineato Acerbi - Il curatore ha come unico scopo quello di rivendere l'area a prezzo maggiore possibile. Senza avere il polso della situazione da parte di proprietà, oggi non possiamo garantire che venga attuato. Viene quindi inserito, ma lasciato molto indefinito. La residenza è compatibile ma sono volumi esagerati e si innescherebbe una competizione con gli altri 40.000 mc di piani attuativi. Bisognerà quindi fare delle scelte. Il terzo aspetto da considerare è la possibile contaminazione del suolo: bisogna fare un'indagine e, se c'è l'inquinamento, andrà a incidere molto sui costi".
L'ultimo ambito di trasformazione è quello della GMS di via Prandonici (AT3). Qui non sono state rilevate criticità, quindi il piano può partire per l'ampliamento della zona produttiva per complessivi 2.500 mq. Come indicazione, si suggerisce di dare un mascheramento visivo e ambientale verso la campagna con alberi. Piano delle regole: revisione modalità attuative ambiti di completamento residenziali.
M.Mau.