Nibionno: truffò alcuni anziani fingendosi Oss. Il processo si chiude
Aveva finto di essere un Oss - operatore socio sanitario - alle dipendenze della locale Asl, un nibionnese classe 1984. L'uomo, attualmente detenuto dopo essere fuggito dalla comunità terapeutica alla quale era stato affidato, è finito a processo per essersi presentato nelle abitazioni di alcuni anziani bisognosi di cure. Da loro era riuscito a ottenere denaro per articoli sanitari. Diversi i colpi a lui ascritti: da Rogeno a Barzanò a Oggiono, fino a Malgrate e Galbiate, sempre nel mese di giugno del 2013. Riuscendo in tutti i casi a carpire, grazie alla buona fede degli anziani a cui si era rivolto, una somma di quasi 10mila euro.
Ieri il processo in tribunale a Lecco dove il 38enne difeso dall'avvocato Sonia Bova del Foro di Lecco, doveva difendersi dal reato di truffa aggravata davanti al giudice monocratico Gianluca Piantadosi. Nessuno degli anziani si è costituito parte civile; anzi, in due, alla fine, hanno ritirato la querela, cosa che ha consentito al pubblico ministero d'udienza, il viceprocuratore onorario Mattia Mascaro, di richiedere il non doversi procedere. Per agli altri, visto il tempo passato, quasi 10 anni, è invece stata chiesta la stessa sentenza ma per l'intervenuta prescrizione.
Tradotto in aula dalla Polizia penitenziaria (in quanto detenuto per altro reato) il nibionnese ha incassato la sentenza di non doversi procedere pronunciata dal giudice Piantadosi dopo la camera di consiglio.
Ieri il processo in tribunale a Lecco dove il 38enne difeso dall'avvocato Sonia Bova del Foro di Lecco, doveva difendersi dal reato di truffa aggravata davanti al giudice monocratico Gianluca Piantadosi. Nessuno degli anziani si è costituito parte civile; anzi, in due, alla fine, hanno ritirato la querela, cosa che ha consentito al pubblico ministero d'udienza, il viceprocuratore onorario Mattia Mascaro, di richiedere il non doversi procedere. Per agli altri, visto il tempo passato, quasi 10 anni, è invece stata chiesta la stessa sentenza ma per l'intervenuta prescrizione.
Tradotto in aula dalla Polizia penitenziaria (in quanto detenuto per altro reato) il nibionnese ha incassato la sentenza di non doversi procedere pronunciata dal giudice Piantadosi dopo la camera di consiglio.