Bosisio, il sindaco sui medici a Cesana: ''preservano il servizio, limitando i disagi''
"Tornare al passato è a nostro avviso utopistico e profondamente incoerente". È un diniego netto, sostenuto con una panoramica sull'attuale direzione del sistema sanitario lombardo, quello che il sindaco di Bosisio, Andrea Colombo, ha fatto giungere alla richiesta di poter contare - negli ambulatori del paese - sulla presenza dei tre medici di medicina generale trasferiti, in medicina di gruppo, a Cesana Brianza. La mozione è stata presentata congiuntamente dai due gruppi di minoranza, Bosisio Viva e Bosisio nel cuore ed è stata discussa nel consiglio comunale di mercoledì 27 luglio.
Il primo cittadino ha aperto la risposta con un invito - "atto di responsabilità di ciascun amministratore" - di parlare alla testa dei cittadini, non alla pancia. La prima critica è quindi relativa al volantino distribuito nelle case dei cittadini e ritenuto "ben distante dalla realtà": la minoranza sostiene che il sindaco abbia avallato lo spostamento, mentre lui dice che gli è stata "solo comunicata".
Il primo cittadino ha aperto la risposta con un invito - "atto di responsabilità di ciascun amministratore" - di parlare alla testa dei cittadini, non alla pancia. La prima critica è quindi relativa al volantino distribuito nelle case dei cittadini e ritenuto "ben distante dalla realtà": la minoranza sostiene che il sindaco abbia avallato lo spostamento, mentre lui dice che gli è stata "solo comunicata".
Nonostante l'argomento dei medici di medicina generale sia di competenza di ATS e non dell'amministrazione comunale, il sindaco ha voluto dare contezza della piega che sta assumendo il sistema sanitario. "La situazione dei medici di famiglia nel nostro territorio è drammatica, per la carenza di professionisti" ha affermato citando le ultime pubblicazioni: nel lecchese mancano all'appello più di 30 medici di medicina generale, mentre nella provincia di Como, la quota raggiunge le 90 unità. La riflessione comprende le case di comunità, approvate dalla riforma dello scorso dicembre. Gli scenari, a suo avviso, non sono incoraggianti per i cittadini, sia in termini di accesso alle prestazioni sanitarie che in termini di logistica territoriale. "Il rischio, infatti, è che la carenza di medici, che potrà solo peggiorare se si considerano anche i futuri pensionamenti di quelli in servizio ora, porti a raggruppare in un solo luogo - le case di comunità appunto - i professionisti disponibili. Lo scenario ipotizzabile è che, in futuro, i cittadini dei nostri tre comuni potrebbero addirittura essere costretti a recarsi a Costa Masnaga o ad Oggiono. E francamente tale prospettiva mi sembra più allarmante rispetto alla medicina di gruppo presso gli ambulatori di Cesana Brianza, più gestibile anche se con qualche difficoltà logistica. Ed è questo il motivo che ha spinto i tre medici a costituire, con l'avallo di ATS, una medicina di gruppo, per consolidare la medicina generale dei tre comuni, ed offrire un servizio alla cittadinanza. La scelta non va nella direzione di togliere un servizio, ma di preservarlo cercando di limitare i disagi alla cittadinanza".
Grazie alla medicina di gruppo sono stati attivati altri servizi come segreteria e l'infermiera che si reca a domicilio per monitorare i soggetti fragili, evitando loro lo spostamento. Non solo: è aperta una collaborazione anche con i due colleghi che sono rimasti a in paese: in caso di impossibilità, sia del medico che del paziente, di spostarsi, la visita potrà essere svolta dai colleghi di Bosisio.
Ha replicato Giacomo Gilardi: "Nella risposta trovo un avvallo alla scelta: dalle spiegazioni mi sembra ci sia una condivisone. Il fatto che sapete come sarà la sanità nei prossimi anni, contrasta con il fatto che non ne sapete niente. Vorremmo che si riparta con una medicina di base qui, con la creazione di un poliambulatorio nella ex sede della croce verde, di cui si era parlato. A livello sanitario, in questi anni abbiamo dato tanto sia in termini di conoscenze, risorse economiche e beni. Chiediamo un'azione per garantire che almeno un giorno i medici vengano a Bosisio. Non chiedeteci di sollevate le questioni e assumetevi la possibilità di governare. Se il consiglio vota compatto, si può fare con forza questa richiesta ai medici" ha detto l'esponente di Bosisio Viva.
M.Mau.