Casatenovo: Picchi replica alla minoranza sull'ex discarica al confine con Correzzana. ''Nessuna grave criticità, ma interverremo''

''Non esiste alcuna grave criticità ambientale''. E' questa la premessa che l'assessore a ecologia e ambiente Marta Picchi ha voluto ribadire più volte, prima di entrare nel merito della risposta all'interrogazione del gruppo Più Casatenovo che negli scorsi giorni aveva protocollato un documento finalizzato a fare chiarezza su quel che resta dell'ex discarica in Via San Francesco, al confine con Correzzana. In una zona boschiva situata ai margini dell'arteria, nei decenni scorsi è stata stoccata un'ingente quantità di rifiuti che progressivamente stanno spuntando dal terreno, offrendo un'immagine (e un odore) decisamente poco felice a chi si trova a percorrere i sentieri che da lì si snodano verso Cascina Rancate.

L'assessore Marta Picchi

A questo proposito il gruppo di minoranza - attraverso l'interrogazione - ha chiesto alla giunta Galbiati di spiegare le intenzioni rispetto alle sorti del comparto di Via San Francesco, proponendo altesì l'istituzione di una conferenza dei servizi che veda coinvolti gli enti interessati alla bonifica per concordare le modalità di analisi, le valutazioni dei dati che emergeranno e la corretta azione di risanamento dei terreni. Sarebbe infine utile secondo Più Casatenovo - per quanto riguarda le analisi - effettuare quella della pressione dell'acqua contenuta nei pori del terreno, per stabilire se i rifiuti abbiano interagito con la falda.
Picchi ha spiegato di aver compiuto insieme all'ufficio ecologia un vero e proprio excursus storico per comprendere quanto accaduto negli ultimi decenni. L'area di Via San Francesco era stata utilizzata quale discarica autorizzata per un lustro, dal 1970 al 1975.

''Oggi viene quasi la pelle d'oca a pensarci, ma all'epoca era una pratica consolidata dai comuni utilizzare aree come quella per conferire rifiuti solidi-urbani. Stiamo parlando di cinquantadue anni fa. Solo successivamente sono state individuate zone idonee, nel nostro caso l'attuale piattaforma ecologica di Via Boschetto'' ha spiegato l'assessore, precisando che il Comune aveva ottenuto uno speciale nulla osta dalla Prefettura di Como. Si parlava inizialmente di 300 mq di terreno (superficie che si è poi estesa), deputato allo smaltimento di plastica, lattine, vetro, macerie edilizie, rottami in ferro e ramaglie.
Dell'ex discarica di Via San Francesco poi, si è tornati ad occuparsi in municipio nel 2005 quando l'area era stata individuata fra quelle da risanare proprio alla luce del suo utilizzo nei decenni precedenti. Avviate nel 2008 tutte le indagini del caso per valutare lo stato dei terreni, dei rifiuti e le caratteristiche dimensionali dell'area. Gli studi, effettuati da tre società diverse, erano stati poi sviscerati e confrontati da Arpa. Da questi - come ha precisato Picchi - era emerso che il terreno non era contaminato e nemmeno la falda. Il Comune aveva individuato due tipologie di intervento: una bonifica completa dell'ex discarica, dal costo tuttavia davvero ingente, e la cosiddetta tecnica ''capping'', ovvero la copertura dei rifiuti previo disboscamento dell'area, con successiva ripiantumazione. Un intervento che prevedeva una spesa pari a 180mila euro, ritenuto il più idoneo anche da Arpa.

''Il Comune e la Provincia nel 2009 avevano inserito a bilancio una somma di 90mila euro ciascuno, ma negli anni successivi a causa del patto di stabilità, quelle risorse erano state dirottate su interventi ritenuti più urgenti'' ha precisato Picchi che nelle scorse settimane dopo aver compiuto un sopralluogo sul posto, ha contattato la Provincia che a sua volta ha indicato al Comune di Casatenovo i canali regionali ai quali chiedere lumi rispetto alla possibilità di beneficiare di eventuali fondi per la sistemazione dell'area. L'intenzione della giunta casatese a questo proposito è proprio quella di procedere in questa direzione, aggiornando lo studio preliminare risalente al 2009 per portarlo ad una fase successiva.
Secondo l'assessore casatese tuttavia, l'interrogazione della minoranza avrebbe generato un allarmismo ingiustificato nella cittadinanza. ''Non ci sono terreni da sanare nè bonifiche da effettuare. I rifiuti emergono solo nelle zone scoscese di terreno, anche perchè a chiusura della discarica non erano state realizzate opere di ingegneria ambientale'' ha ripetuto Marta Picchi, con lo stesso concetto enfatizzato dalla collega assessore e vicesindaco Marta Comi che ieri sera ha presieduto il consiglio comunale.

A sinistra Lorenzo Citterio di Più Casatenovo

Soddisfatto per aver sollevato un tema dimenticato, anche grazie agli articoli di stampa scritti in proposito, il consigliere di Più Casatenovo Lorenzo Citterio che ha auspicato una rapida risoluzione della problematica. ''Il risultato delle analisi risale ormai a diversi anni fa'' ha puntualizzato l'esponente della minoranza, esprimendo qualche dubbio rispetto alla attualità delle stesse, tenendo conto che nel frattempo i rifiuti hanno iniziato ad emergere dal terreno in maniera visibile.
Un punto sul quale si è espresso anche il collega Marcello Paleari, protagonista di un breve ma vivace confronto con il vicesindaco Comi sulle dimensioni dell'area dal punto di vista numerico. ''Muoviamoci su dati scientifici'' ha detto l'assessore, precisando che nei terreni di Via San Francesco secondo le stime del Comune sono stoccati 18mila mc di rifiuti, non di più. ''Sarà Arpa a dirci se saranno necessarie altre analisi'' ha concluso Comi.
G. C.
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