Elezioni: il lecchese vince a....Gela

Ad un mese dal voto è possibile intravedere un primo risultato. Quello del territorio. Meratese e lecchese usciranno dalle urne con un deficit di rappresentanza. Dato praticamente certo, viste le liste elettorali. Sarà praticamente impossibile per i cittadini della provincia eleggere un deputato o senatore proveniente dal proprio territorio. Non solo. E' alto il rischio che il lecchese perda quasi tutti i propri rappresentanti a Roma. Da un lato, è il risultato del taglio dei parlamentari. I primi a risentire di questo deficit saranno i sindaci. Perderanno il rapporto con Deputati e Senatori, importanti punti di riferimento per far fronte alle problematiche più disparate. Dalle interpretazioni e integrazioni delle normative fiscali e della legge di bilancio, alla necessità di soluzioni su macro-problematiche territoriali: viabilità, sicurezza, trasporti, sanità. Proprio nel momento in cui, dopo due anni di pandemia, la sanità è da ricostruire e gli ospedali del territorio sono in bilico. Non mancheranno maggiori difficoltà ad attingere risorse attraverso bandi e finanziamenti governativi e ministeriali. Strumenti senza i quali gli amministratori comunali possono fare ben poco quando si tratta di investimenti strutturali. Paradossale che ciò avvenga nel momento in cui le risorse del Pnrr iniziano a fluire fino ai comuni. Dall'altro lato, a causare questo deficit di rappresentanza sono state anche le scelte delle segreterie di partito. Le vere responsabili, verrebbe da dire guardando al quadro complessivo. Contare i candidati paracadutati che troveremo sulla scheda elettorale diviene un puro esercizio matematico. Da finire il pallottoliere. I posti restanti sono andati a candidati di altre province. In parte per l'allargamento dei collegi dovuto al taglio dei parlamentari, in parte per rispettare le quote rosa. Che il territorio non abbia più candidati validi da offrire? Verrebbe da pensare anche questo. Forse, o forse no. Le figure politiche più valide del centro sinistra lecchese sono rimaste ben alla larga dalle liste elettorali. La sconfitta è certa, meglio restare in vacanza. La segreteria del Pd ha destinato buona parte dei posti nelle liste dei collegi locali alla "coalizione". Come recava la dicitura nelle bozze romane delle liste, fin dalle prime versioni. Agli alleati il fardello della sconfitta. Prossimo ad una ubriacatura elettorale, il centro destra qualche candidato lecchese l'ha presentato. Ma, a Varese, Monza e forse Bergamo. Pochi di loro in una buona posizione per essere eletti. Contentiamoci e gustiamoci le coup de théatre, verrebbe da dire. Quale? Quello del candidato lecchese con migliori chance di elezione. Dove? Collegio uninominale della Camera Sicilia 1. A Gela, in Sicilia, per l'appunto.
Lorenzo Adorni
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