Mostra del Cinema di Venezia/3: cronaca della seconda giornata. In attesa di...sfilare

Terza puntata del diario di Giorgia Monguzzi, a Venezia in occasione della 79° Mostra del Cinema. Ecco la cronaca del secondo giorno al Lido, fra proiezioni e sfilate sul red carpet:



Alejandro Inarritu

Tanto sole ed emozioni per la seconda giornata della Mostra del cinema di Venezia che si è contraddistinta per tanto buon cinema. Da questo festival volevo lo stupore, volevo uscire dalla sala con la soddisfazione stampata in faccia, ero pronta ad attendere al varco questo momento, non mi aspettavo che sarebbe già arrivato nel secondo giorno.



Cate Blanchett

Nemmeno il tempo di svegliarsi che già ero nel sito della Biennale per prenotare i film dei prossimi giorni, ma nonostante il sistema ci abbia fatto adeguatamente penare devo dire che sta regalando anche delle belle soddisfazioni. Poi, fatto lo zaino, mi sono diretta in Sala Darsena per l'anteprima delle 8.30 di "Bardo", il nuovo film di Alejandro Inarritu. Prima di partire per Venezia non avevo dato molto pero a questa pellicola, "The Revenant", il suo ultimo lavoro, non mi era totalmente piaciuto e così avevo relegato Bardo al dipartimento del "lo vedrò se c'è tempo". Poi però una volta arrivata al Lido ho visto il poster del film e lì ho capito che non potevo assolutamente farmelo scappare.



Cecilia Minniucci

Le aspettative erano altissime, ma anche la paura di vederle totalmente crollare. Il film è iniziato con uno sprint incredibile e le quasi tre ore sono passate come un fiume in piena di cui se ne vorrebbe ancora e ancora. Bardo è il tutto e il niente messi insieme, come dice il nome stesso è un limbo in cui è immersa la condizione umana, appesa tra il falso e il reale. Inarritu racconta la storia di un giornalista e regista, un suo alter ego che si trova ad affrontare un mondo che è diviso tra la realtà e il sogno non mancando di dare uno sguardo pungente alla realtà.

Una pellicola pazzesca che a mio parere profuma già di capolavoro, chiarissimi i riferimenti al surrealismo di Luis Bunuel e al mondo felliniano, in particolare a "8 ½" , Inarritu ritorna in grande spolvero con i suoi incredibili piani sequenza e con una storia che potrebbe riguardare l'intera esistenza umana. Penso che si sia capito che il film mi è piaciuto tantissimo e per il momento è fortemente il mio preferito.



Il cast de ''L'origine du mal''

La visione mi aveva messo parecchio su di giri, tant'è che mi sono trovata a fare un'involontaria campagna promozionale consigliando praticamente a chiunque di vederlo. Giusto per non farsi mancare niente mi sono appostata sotto il sole in zona conferenze pronta per complimentarmi con Inarritu. Mi sono vista passare davanti Bill Nighty e una Cate Blanchett sulle sue che non ha dato molto peso alle sue fan urlanti, nel mentre il cast di un film giapponese a noi sconosciuto ha sfilato avanti e indietro in cerca di attenzioni. La più grande soddisfazione l'ha dato però il caro Inarritu addirittura emozionato per i complimenti al suo film e che mi ha regalato una bella chiacchierata confermandomi tutti i riferimenti a Fellini e a Bunuel che avevo notato.



Stefano De Martino

Tra gli ospiti più attesi a Venezia c'era anche Bob Odenkirk, il protagonista di "Better Call Saul", il suo al momento delle prenotazioni era stato l'incontro più gettonato, ma con un colpo di fortuna ero riuscita ad accaparrarmelo. Ero felicissima, peccato che la sera del 31 era arrivata una brutta notizia: Bob non sarebbe potuto essere presente. All'inizio volevo rinunciare all'evento, poi però ho dato fiducia al film che lo vedeva come protagonista e mi sono incamminata verso una sala sperduta nel lido di Venezia. "Worlds Apart" è un film semplicissimo che parla delle vicende di un gruppo di conoscenti durante la pandemia, ma l'eccezionalità sta nel modo con cui è stato girato: la regista Cecilia Miniucci ha diretto totalmente da remoto gli attori che, bloccati nelle loro case hanno girato le scene con mezzi iphone e tablet. Un esperimento riuscito che vi consiglio di recuperare. Peccato l'assenza di Bob Odenkirk che a casa con il covid si è collegato via zoom coinvolgendoci in una bella chiacchierata.



Laure Calamy

Alle 21.00 avevo in programma l'ultima proiezione della giornata, ma prima di entrare in sala sono riuscita a godermi parte del red carpet di "Bardo" vedendo sfilare alcuni personaggi italiani come Stefano De Martino con cui abbiamo scattato un mega selfie di gruppo. Ho chiuso la giornata soddisfatta così come l'avevo iniziata. In sala giardino ho assistito alla prima di "l'origine du mal", un film francese con protagonista la straordinaria Laure Calamy che avevo avuto la fortuna di incontrare già nella precedente edizione.

Bob Odenkirk

La pellicola è un thriller, ma anche un dramma famigliare, in cui la famiglia è l'origine di un male che dilaga sempre più forte, un solo uomo contro delle donne che hanno potere lo sfruttano contro gli altri e contro se stesse. Laure Calamy si supera in un ruolo molto distante da quelli per cui è diventata famosa, durante l'arco narrativo il suo personaggio si trasforma in tutto e per tutto, agisce e subisce. Insomma, anche questo un film da recuperare appena esce in Italia.

Mara Sattei

Ieri è stata una giornata pienissima da cui devo ancora recuperare, ho appena visto Tar con Cate Blanchett, ma per sapere cosa ne penso dovrete aspettare domani. Intanto corro a prepararmi: in serata dovrò sfilare sul red carpet per la prima del film di Guadagnino. Lo so, è assurdo, ma vi assicuro che non è uno scherzo.

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