Mostra del Cinema di Venezia/4: sfumato il red carpet...gli incontri non sono mancati

Come ogni giorno ecco la cronaca - a modo nostro - della Mostra internazionale del Cinema di Venezia affidata alla ''nostra'' Giorgia Monguzzi:



Giorgia e Stefania

Parto subito regalandovi un po' di delusione, ma preferisco attuare la modalità cerotto dicendovelo subito senza giri di parole: non ho fatto il red carpet, cioè ne ho fatto solo una minima parte, ma ho avuto le mie buone ragioni per una scelta tutta a mio vantaggio.
La giornata è iniziata prestissimo e con le solite quattro ore di sonno che ormai sono una costante dell'esperienza veneziana, ma come dico sempre, la passione muove tutto. Dopo lo scorso anno infernale per le proiezioni del pubblico, ho fatto ritorno in palabiennale, una sala scomoda da tutti i punti di vista. E' da una parte completamente opposta rispetto al palazzo del cinema e i seggiolini sono terribili. Diciamo che non è stato un vero e proprio ritorno trionfale e penso che abbia influito sulla visione del film. "Tar" di Todd Field è un fiume in piena, al centro le vicende della direttrice d'orchestra interpretata da Cate Blanchett, una donna forte che si muove in un mondo maschilista, il potere nelle sue mani è tantissimo, ma il rischio di perderlo è dietro l'angolo. Un bel lavoro quello del regista anche se ammetto che non è il mio genere preferito, sicuramente la lunghezza ha pesato così come le poche ore di sonno.



Gli applausi per Luca Guadagnino

Dopo un pomeriggio senza proiezioni, ma a risolvere le problematiche dell'appartamento, mi sono trovata con Stefania, un'amica direttamente dal mondo del ciclismo che mi ha fatto avere un invito per la prima di "Bones and all", il nuovo film di Luca Guadagnino. Sono ormai anni che tento di entrare all'Hotel Excelsior negli orari serali, impresa perennemente impossibile fino ad oggi dove ho scoperto una cosa semplicissima e assolutamente ovvia: per riuscire ad entrare (forse) è unicamente necessario vestirsi bene. E così con nonchalanche ci siamo trovati tra influencer e personaggi dello spettacolo con tanto di drink offerto senza essere assolutamente nessuno. Nello scrigno di quell'hotel di lusso ci è praticamente passato davanti mezzo mondo mentre ci venivano addirittura offerti dei calici di spumante. Molti i personaggi presenti, molti totalmente acclamati, ma di cui io totalmente ignoro le generalità, ad eccezione di un Ricky Tognazzi con una camicia rosso fuoco che in varie occasioni è passato dalle nostre zone.

Durante il party all'Hotel Excelsior

Dovete sapere che il red carpet visto da fuori è bello ed elegante, ma da dentro è praticamente un incubo con gente da ogni dove che cerca di entrare con forza sovrapponendosi l'uno con l'altro. C'è una vera e propria coda dove ci si spinge e si è disposti veramente a tutto per passare davanti. Ecco, io ad un certo punto mi sono trovata in mezzo a questo incubo, ho capito subito che volevo andarmene. La sicurezza continuava a spostarci da una parte all'altra, intanto altri personaggi passavano o venivano rimbalzati indietro; tra di loro Alexandr Desplat, il compositore premio Oscar cercava di capire la situazione chiedendo informazioni circa l'entrata. Stefania si è fatta largo guadagnandosi un posto, io poco dietro mi sono trovata davanti gli scalini, il red carpet, i fotografi e tantissima conclusione, intanto Desplat al mio fianco stava cercando di andare in un'altra direzione, tra un'indicazione e l'altra abbiamo iniziato a parlare. Ero ad un bivio; da una parte il carpet, dall'altra la conversazione con Desplat; se molti non avrebbero avuto dubbi nel proseguire il proprio cammino sul tappeto rosso ecco che io che odio mettermi in mostra ho scelto la chiacchierata con il compositore. Lo so, vi ho deluso, ma è stata una chiacchierata bellissima tra cinema e musica che rifarei all'istante.

Thimothee Chalamet

In realtà il red carpet l'ho fatto a metà, quello all'interno, non ufficiale, ma le soddisfazioni grandi sono arrivate in sala. Se mi chiedete di parlare del film "bones and all" passo velocemente avanti; Guadagnino non mi piace, non mi è mai piaciuto e nonostante gli abbia dato una possibilità la prova - per quanto mi riguarda - non è stata assolutamente superata. Se il film non mi ha per nulla soddisfatto, invece è stato fenomenale tutto il resto. Ero seduta in mezzo alle giurie, giuro non è uno scherzo e ho tanto di video che lo dimostra; non me ne sono accorta subito, ma ho avuto il primo sentore quando ho visto dei capelli ricci vaporosi proprio davanti a me: era Mariano Cohn, il regista di tanti film tra cui "el artista" e "competencia oficial". Poi di fianco a lui a tutti gli altri, mancava solo Julianne Moore, accanto a me addirittura si è posizionato Michelangelo Frammartino e poi altri giurati. È stata un'esperienza pazzesca vedere il film tra i commenti dei giurati, le loro facce, i loro movimenti, alcuni di loro addirittura proprio davanti a me avevano un sacchettino da dove tiravano fuori caramelle e snacks, mi sarei aspettata di tutto, ma proprio questo no.

Mark Rylance

Applausi un po' fiacchi con tanto di facce distorte della giuria, alcuni urlavano i complimenti, altri erano indecisi sul da farsi, fatto sta che ad un certo punto mi sono trovata davanti guadagnino e ho praticamente dovuto fargli dei complimenti falsissimi mentre lui soddisfatto mi ringraziava, si lo so, sono stata tremenda. Avrei voluto uscire dalla sala e correre a cena, ma ero letteralmente bloccata dal cast che si autocomplimentava in continuazione. Non so esattamente la dinamica dell'accaduto ma quasi sicuramente dovevo trovarmi proprio in mezzo quando ad un certo punto ho sentito una mano sulla schiena. Avete presente Thimothee Chalamet, il protagonista di Call by your name? È stato lui che anche quest'anno ha richiamato migliaia di fan sul red carpet, ecco, la mano era proprio la sua che per poco non mi cadeva addosso con tanto di scuse e di un piccolo abbraccio. Va beh, questa la possiamo aggiungere al curriculum.

La vera chicca della serata di ieri è arrivata però dopo la proiezione quando fuori dalla sala mi sono trovata faccia a faccia con un uomo minuto che aveva qualcosa di famigliare. Io guardavo lui e lui guardava me: era Steve Buscemi. L'ho salutato con un tremante "Good evening mr Buscemi" ricevendo una stretta di mano soddisfatta. È qualche giorno che il Mr Pink delle Iene si aggira per il lido ma nessuno era riuscito ad intercettarlo, ma ora posso vantare di aver scoperto il suo segreto: Buscemi si nasconde sotto degli occhiali da sole e un cappello da baseball, ma ha una moglie totalmente riconoscibile. L'ho ritrovato fuori dal bagno mentre proprio la moglie lo aspettava e con uno sguardo gli ho detto di averlo scoperto. Caro Steve, nei prossimi giorni avrai i miei occhi addosso.

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