Bosisio: in India per conoscere una bambina adottata a distanza. E' l'esperienza di Luana

Un'esperienza di un mese in India per conoscere la bambina adottata a distanza e svolgere altresì un'esperienza di volontariato, entrando in contatto con i progetti di Missione Calcutta. È quanto ha vissuto, insieme al marito, nelle scorse settimane, Luana Piemontese, 40enne oggi residente in Piemonte, che per oltre 30 anni ha vissuto a Bosisio Parini.

"Ho conosciuto Missione Missione Calcutta nel 2007 e nel 2008 ho fatto un mese di volontariato in india visitando i progetti di persona (scuole, ospedali, case, ecc....), dal nord al sud del paese. Successivamente ho fatto un'esperienza con loro in Italia e tre anni fa, con mio marito, ho adottato una bambina a distanza, che sentiamo regolarmente" ha spiegato Luana. Quest'anno la coppia ha deciso di andare a conoscere la figlia che si chiama Mili, ha 11 anni e abita a Bolpur, un villaggio a circa 200 km da Calcutta.

"Siamo arrivati in India e i referenti indiani dell'associazione ci hanno accompagnato nel villaggio della bambina: abbiamo conosciuto la famiglia, siamo andati a scuola e conosciuto i compagni di classe e i maestri. Abbiamo conosciuto anche tutti gli abitanti dei villaggi, che ci hanno accolto con una grande festa. Qui abbiamo partecipato alla distribuzione del cibo che viene consegnato ai bambini adottati".

Nei giorni successivi, la coppia si è recata negli slums, le baraccopoli di Calcutta, dove sono presenti altri bambini adottati da Missione Calcutta: qui hanno preso parte ai giochi e hanno portato, in un luogo di miseria, un momento leggero. "Per me la quinta volta in India, però l'impatto con le bidonville è forte - conferma Luana - C'è molta miseria, la gente è povera, vive per strada, ma il sorriso sempre stampato in faccia a queste persone ti fa andare oltre. Nonostante siano poveri, sono sorridenti e felici. Spesso si pensa di andare a insegnare loro qualcosa, ma sono loro a darci tantissimo, in un'esperienza di reciproco scambio. Ci hanno insegnato la condivisione: se c'è un biscotto, lo dividono tra loro e non sono individualisti. Sono stata in Africa a fare volontariato, ma l'India per me ha una marcia in più: mi ha sempre colpito molto per la gente. Andare lì è stata la testimonianza che è importante conoscere le missioni e i progetti".

Con la piccola Mili c'è stato il primo incontro a tre anni di distanza dall'adozione ed è stato unico, tra sguardi e abbracci. "È stata un'emozione incredibile conoscere la bimba - ha raccontato Luana - L'abbiamo vista ancora più bella e più alta di come ce l'aspettavamo. All'inizio era imbarazzata, poi si è sciolta. Quando tutte le bambine sono rientrate da scuola, hanno tolto la divisa e, per il nostro arrivo, si sono vestite a festa con l'abito donato da Missione Calcutta lo scorso Natale: abbiamo avuto un'accoglienza incredibile da parte di tutto il villaggio. Penso ai sorrisi, agli abbracci che abbiamo visto, vissuto e sono impagabili. Non c'è niente di più bello: non riesco a descriverla perché è una gioia molto grande sentirsi utili e importanti per qualcuno".

 

L'associazione Missione Calcutta Onlus (www.missionecalcutta.it) ha sede a Bergamo, è stata fondata da Helene Ehret nel 1992 e quest'anno festeggia il trentennale anni di attività. L'associazione è nata dopo che Helene nel 1992 ha scritto una lettera a Madre Teresa e quest'ultima le ha risposto. Qualche mese fa Helene Ehret ha vinto il premio FOCSIV come miglior associazione di volontariato. "Li ringrazio per la professionalità, la splendida accoglienza, l'ottima organizzazione, nonché assoluta trasparenza dell'associazione in merito al motivo principale del nostro viaggio, ovvero incontrare la nostra bambina indiana adottata a distanza". L'adozione a distanza costa solo 20 euro al mese e garantisce al bambino istruzione e materiale scolastico, il pranzo, nonché sostegno all'intera famiglia. Di solito si continua fino ai 18 anni del bambino, ma non è vincolante: si può terminare con una semplice comunicazione e in tal caso il bambino viene assegnato ad un nuovo padrino e madrina.
Luana e il marito vorrebbero adottare altri bambini a distanza e pensano anche a un'adozione tradizionale.

"Per me la famiglia multietnica è un arricchimento" ha specificato. In ogni caso, anche questo viaggio, le è rimasto nel cuore: "È stata un'esperienza unica e meravigliosa. Dell'India colpiscono i bambini, che hanno sorrisi luminosi, una grande gioia solo per la nostra presenza, per il tempo che dedicavamo loro. Ci siamo trovati benissimo e poi siamo talmente entusiasti di aver conosciuto Mili che a gennaio vogliamo ritornare in India per fare una nuova esperienza di volontariato con tutti i bambini del villaggio come insegnare l'inglese, giocare, cantare. A loro è sufficiente fare la nostra presenza, mentre noi impariamo tanto da loro". Per Luana la strada del volontariato è ancora aperta.
Michela Mauri
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