Mostra del Cinema di Venezia/6: sfumato il sogno Sorrentino, giornata 'ricca' al Lido
Il giorno cinque dalla mostra del cinema è iniziato subito a tutta con il rischio di uno scontro immediato sul red carpet con fazioni di fan opposte, ma che si è risolto facilmente con una mediazione e un piano d'attacco meditato a puntino. In pratica già delle luci dell'alba di eri c'erano persone posizionate per Harry Styles che arriverà solo oggi in tarda serata, roba da matti. Sistemata la situazione sul tappeto rosso sono entrata immediatamente in sala dove mi sono goduta "l'immensità", il nuovo lavoro di Emanuele Crialese con protagonista Peneloper Cruz, una pellicola sublime che mi ha catapultato per oltre un'ora e mezza nell'Italia della Carrà e di Celentano con problematiche più attuali che mai. Un lavoro toccante e ben riuscito che merita sicuramente una visione.
Con un po' di fortuna, ma molta maestria in compagnia di Frida e Irene siamo riuscite ad entrare nell'hotel Excelsior e abbiamo iniziato a guardarci intorno. Mentre sulla terrazza ero al telefono con i miei genitori è apparso Claudio Bisio, un attimo dopo eravamo in pieno fermento generale. In pratica quello era il luogo di ritrovo per tutti i premiati di Best Movie, proprio dove doveva esserci Paolo Sorrentino. Senza il regista premio Oscar però ci siamo sbizzarrite ad incontri inaspettati: dopo Claudio Bisio ecco tra i vari Alessandro Siani, Serena Autieri, Paola Minaccioni, la divina Drusilla Foer, Najwa Nimri de "la casa di carta" e una straordinaria Caterina Caselli dal quale ho ricevuto anche una carezza. Praticamente una branchia del cinema italiano era tutta lì, in mezzo a noi che chiacchieravamo come amici al bar, roba da non credere.
Questa esperienza Veneziana mi ha insegnato che non bisogna distendersi troppo, l'incontro con i premiati degli Italian Awards di Best movie era stato bellissimo, ma dovevo già fiondarmi nella zona conferenze per aspettare uno degli eroi della mia infanzia: Brendan Fraser. Vi ricordare Rick O'donnel, il protagonista de La Mummia? Da bambina sognavo di essere proprio come lui mentre vedevo e rivedevo i film letteralmente consumando le videocassette registrate. Oggi, a distanza di oltre quindici anni, Brendan Fraser è cambiato tantissimo, tra problemi personali e chili in più era diventato praticamente irriconoscibile, è tornato sulle scene solo poco tempo fa ed ora è il protagonista del nuovo film di Aronofsky. Quando è apparso non ci credevo, un omone gigantesco con un cappello, è stato accolto da un applauso. Dopo il photocall di rito ci ha salutato con un sorriso gigantesco e poi ha sfilato dando il cinque ad ognuno di noi. Con calma assoluta, nonostante le richieste dei bodyguard di sbrigarsi, Brendan ha passato in rassegna ciascuno di noi autografando tutto a tutti, quando era davanti a me gli ho detto quanto era stato importante per la mia infanzia e vedendo il suo volto era incredibilmente emozionato. Aronofsky non si è fermato con nessuno, Sadie Sink invece, la Max di Stranger Things si è immersa tra la folla con un sorriso gigantesco. alle 2 del pomeriggio potevo già dirmi completamente soddisfatta.
Intanto ieri al lido è sbarcato Marcello, un amico nel dream team di Giffoni con me che si è aggiunto ad Aida nel trio che fa scintille. Non ci era ancora successo di stare tutti e tre insieme e devo dire che agguerriti all'assalto del red carpet abbiamo fatto la nostra bella figura. Prima del delirio però sono entrata in sala grande per la prima de "Les Enfants Des Autres" con Virginie Efira, un pellicola verso cui avevo tantissime aspettative che sono però miseramente crollate.
Tempo di ricomporsi e poi ero già tornata sul red carpet dove ho rivisto Penelope Cruz e ancora tutti i premiati del Best Movie Award con anche molti attori e registi che non avevamo trovato prima come Ilenia Pastorelli, Gabriele Mainetti, il regista di Freaks Out, Massimiliano Bruno (il Martellone di Boris) e la Divina Federica Pellegrini. Davvero tanti ospiti ieri sul tappeto rosso poco prima di introdurre il cast di The Whale. Secondo le leggende Darren Aronofsky è tremendamente antipatico e Marcello, suo fan accanito si era già messo il cuore in pace quando però il regista si è avvicinato al nostro gruppo scherzando e regalandoci una bella chiacchierata, è successo davvero, ci ha filmato addirittura la rai.
È stata una giornata bellissima ricca di emozioni e nonostante non abbia potuto consegnare la mia tesi di laurea a Sorrentino sono comunque felice perché sono stata degnamente ripagata. Nonostante incontrare Brendan Fraser sia stato bellissimo, l'emozione più grande mi è arrivata non da chi era sul red carpet. Durante la baldoria abbiamo notato due figure vestite di bianco sul balcone del palazzo del cinema, non riuscivamo a vedere bene e poi abbiamo capito, erano Phoebe Waller Bridge e Martin McDonagh, rispettivamente la creatrice di Fleabag e il regista di "Tre manifesti ad Ebbing, Missouri". Da parte mia e di un manipolo di persone è partito un applauso con tanti saluti e baci, Martin presenterà il suo film proprio oggi mentre fin dalla partenza da casa speravo che venisse anche Phoebe, ora abbiamo la conferma. Sento già che sarà un delirio, le fan di Harry Styles hanno praticamente fatto nottata mentre io, neanche a farlo apposta sono interessata al red carpet del film prima, ci sarà da lottare ma già vi avviso: se vedrete spuntare un cartello con scritto "Phoebe&Martin, adopt us, please" sappiate che è frutto della creatività delle mie amiche e mie.
Credevate che fosse finita qui? E invece no perché ho una chicca da raccontarvi, non è successa a me ma a Frida ed Irene, due delle mie coinquiline che ieri sera appena rientrata in casa mi hanno travolto con il racconto. Ieri sera si trovavano all'Excelsior nel tentativo prt i Best Movie Italian Awards, erano in anticipo e hanno iniziato a girovagare per l'hotel, quando ad un certo punto, in attesa dell'ascensore accanto a loro è apparsa Julianne Moore. Loro l'hanno lasciata passare mentre l'attrice ha fatto segno di seguirla, in pratica si sono fatte tutta la salita accanto alla presidente di giuria per cui entrambe stravedono. Irene aveva addirittura la maglia del grande Lebowski totalmente apprezzata da Julianne, bisogna proprio dirlo, a Venezia può capitare anche questo.