Mostra del Cinema di Venezia/11: cronaca del penultimo giorno, in attesa del gran finale
Partenza con il botto e con uno dei film più attesi di questa edizione. In Palabiennale ho finalmente assistito alla proiezione di Blonde, il biopic su marylin monroe che vede ana de Armas come protagonista. È una pellicola fiume che sfiora le tre ore e che porta un'immagine di una donna che soffre e meno di una diva, un lavoro bello e intenso, ma con difetti, sicuramente la lunghezza pesa e le scelte di stile spesso sono incoerenti, insomma un altro film in concorso che avrebbe potuto dare molto di più.
Il cast del corto ''Quel che ci resta''
Solo un'altra visione durante la penultima giornata di Venezia, questa volta in sala perla e con due ospiti veramente speciali. Puntavo a "The Listener", film di chiusura della giornata autori, sin dalla partenza da casa, prima di tutto per il regista e l'attrice, rispettivamente Steve Buscemi e Tessa Thomson ma anche per la storia strana ma molto intensa. La pellicola è ambientata in un'unica stanza con un unico personaggio e racconta di Beth che offre assistenza telefonica ascoltando i racconti di persone schiacciate dalla vita e dai problemi più disparati. Un lavoro semplice ma che fa bene al cuore e fa ricordare ancora una volta la potenza delle storie.
Il cast di ''The listener''
Usciti di corsa dalla sala dopo il film ci siamo diretti alla Sala Laguna, avete presente quando mi lamentavo di quanto la Palabiennale fosse in un luogo sperduto? Ecco, questa sala è ancora peggio e lo dico per esperienza, in occasione dell'incontro con Bob Odenkirk mi ero praticamente persa nel tentativo di provare a raggiungerla. Questa volta nel tragitto però una piacevole sorpresa, un Gianmarco Tamberi sbucato praticamente dal nulla; dal vivo è ancora più alto e al suo fianco mi sono sentita letteralmente un nano.
Il luogo della cena stellata
In sala Laguna mi sono riunita con Aida e Marcello, amici conosciuti a Giffoni qualche mese fa e con Giulia, insieme abbiamo assistito all'evento finale proprio del Giffoni Innovation Hub con un corto dal titolo "Quel che ci resta". Dovete sapere che con il Giffoni io ho un legame tutto particolare; nel febbraio scorso avevo fatto un lavoro sui corti in collaborazione con Conai e che mi aveva permesso di conoscere tantissime persone. Poi ci sono ritornata a luglio durante il film festival per un lavoro con il dream team e il legame si è fatto ancora più forte. Ieri sera ci sono state grandi reunion a partire da Manlio Castagna, scrittore e sceneggiatore del film che mi ha aiutato e mi aiuta ancora tantissimo nella scrittura dandomi preziosi consigli.
Steve Buscemi e Tessa Thomson
Il vero colpo di mano è arrivato però dopo l'evento quando, dopo una breve camminata dopo l'evento ci siamo trovati imbucati alla cena di Giffoni. Bisogna fare una specifica, non so se si possa definire una vera e propria imbucata, diciamo piuttosto che noi siamo entrati, abbiamo detto di essere con un gruppo e ci è stata servita una bella cena con tanto di chef stellata al seguito, mica male come mossa! Peccato solo che ad una certa, il vento ha iniziato a diventare insopportabile e siamo praticamente dovuti scappare con la coda tra le gambe, ma per la prima volta ad un orario ragionevole.
Questa notte ho dormito più di sei ore e non mi pare vero, ho ricaricato per bene le energie, oggi me ne serviranno tantissimo. Tutto il Lido è in fermento per la premiazione di questa sera in cui potrebbe succedere veramente di tutto. Personalmente il mio film preferito rimane Bardo di Inarritu per cui sono pronta per un tifo scatenato anche se sono consapevole che non vincerà mai nulla, Subito dopo nella mia classifica gradimento troviamo The Banshees of Inisherim, il lavoro di Martin McDonagh, già si vocifera che possa portare a casa qualcosa e io non potrei essere più contenta.
Intanto cerco di inventarmi qualche striscione e coro da stadio, il concorso di Venezia è un affare serio, merita un tifo vero e proprio.