Coldiretti Lecco: in aumento l'utilizzo della ''doggy bag''
Una svolta evidente con il numero delle persone che non lascia gli avanzi nel piatto quando va a mangiare fuori, praticamente raddoppiato in meno di dieci anni.
Con l'inflazione che ad agosto 2022 ha raggiunto il record dal 1985 e i beni alimentari in aumento del 10,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, per molte famiglie è diventato indispensabile ridurre al massimo gli sprechi. Una situazione che spinge così sempre più persone a superare l'imbarazzo e chiedere di portare via quanto rimasto nel piatto per consumarlo successivamente tra le mura domestiche.
"Il fenomeno della doggy bag si sta diffondendo sempre più sul nostro territorio, spinto anche da una nuova sensibilità verso la riduzione degli sprechi alimentari, oggi resa tanto più necessaria dalla crisi economica. Adottando strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, fino alla spesa a Km zero dal campo alla tavola, come quella proposta all'interno dei nostri mercati di Campagna Amica, con prodotti più freschi e che durano di più, la lotta agli sprechi sta diventando sempre più concreta: cosa che, a conti fatti, è un bene sia per le finanze dei cittadini che per la maggiore attenzione all'ambiente che tutte queste pratiche comportano" rimarca il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi.
In questo scenario, anche la ristorazione si sta attrezzando per rispondere al meglio a questa nuova esigenza sostenibile, con un numero crescente di esercizi - spiega Coldiretti Como Lecco - che mettono a disposizione dei clienti confezioni o vaschette ad hoc per il trasporto di ciò che non si è consumato al di fuori del ristorante.
"Un servizio nei confronti del cliente che ha, però, un costo per ristoranti e agriturismi, considerati i rincari da affrontare, dall'energia alle materie prime fino alle buste per il confezionamento e la conservazione degli alimenti che cominciano addirittura a mancare. Oltre il 10% delle imprese agricole è a rischio chiusura per i rincari diretti e indiretti determinati dall'energia. Così non possiamo andare avanti e non ci possiamo permettere di aspettare i tempi lunghi della politica, è necessario intervenire subito sui costi energetici per salvare aziende e stalle e scongiurare il rischio concreto di un crack alimentare, economico e occupazionale" conclude il presidente Trezzi.