Elezioni Politiche: vince la Destra, la Sinistra annaspa...
Si sono concluse ieri in Italia le elezioni politiche anticipate i cittadini italiani hanno premiato le forze politiche populiste ed anche demagogiche del Paese. Ha vinto la destra italiana, la Meloni che da 5 anni coerentemente dall'opposizione ha condotto, da una posizione di comodo, contro tutte le forze che si sono alternate alla difficile e complessa guida del Paese.
Anche a Lecco, montagne di schede nei seggi, indicavano la Meloni quale dominatrice, premiata da molti cittadini in linea rispetto a quanto avvenuto in quasi tutta Italia, diviene il primo partito con oltre il 26% dei voti, al Sud l'ex premier Conte recupera un significativo consenso, confermandosi con il 15% dei voti, a differenza della Sinistra che annaspa il P.D. non raggiunge il 20% confermando tutte le difficoltà nel rapporto con quella che dovrebbe essere la sua gente, i lavoratori, le fasce sociali più deboli, i pensionati ed anche strati sociali di ceto medio ed imprenditoriali.
Non è un risultato inatteso, si confermano le previsioni che stimavano una crescita dei consensi alla Destra, che avrà un premio aggiuntivo di Deputati e Senatori proprio in ragione del sistema elettorale che premia le forze che si coalizzano in un programma di governo del paese, a differenza delle forze progressiste che non hanno manifestato questa maturità ed importanza di coalizzarsi presentandosi disgiunte a questo appuntamento elettorale.
Le responsabilità della sconfitta elettorale sono molteplici, andranno analizzate e rimosse, oggi il rischio è assai grande, in una situazione di crisi economica prolungata dagli effetti negativi della guerra in Ucraina, un inflazione che erode il potere d'acquisto di stipendi e salari, il raddoppio delle bollette del gas e dei prodotti energetici stanno facendo saltare attività produttive e famiglie, se molte di loro chiuderanno i battenti, aumenterà la disoccupazione e la capacità di convivenza civile, tra i vari strati sociali più esposti ed indifesi, un inedito e reale pericolo da evitare.
Si commenta in generale, ma, non sempre a ragione che il popolo ha sempre ragione, mi permetto di dissentire, l'astensionismo o la rinuncia al voto, ancora in aumento, sono causa di un disinteresse che va combattuto prima con se stessi e con un certo modo di intendere l'impegno politico, affidare una delega in bianco ad altre persone ogni 4/5 anni, favorisce il qualunquismo dilagante, la personalizzazione della politica, la propaganda ingannevole, sono elementi negativi da evitare e prevenire.
L'amarezza e la delusione dell'esito elettorale, ci deve stimolare alla ricerca degli errori per farne tesoro e rimediare in futuro, saremo più forti e credibili per recuperare non solo il consenso della nostra gente, ma il necessario impegno ed entusiasmo consapevole da persone semplici ma da autentici protagonisti dei nostri tempi.
Ci hanno trascinati contro la nostra volontà in una guerra, ebbene dobbiamo insieme trovare le ragioni e le modalità per farla cessare. E' un primo e grande obbiettivo che il nuovo Partito Democratico deve porre con forza nelle sedi deputate ( USA, NATO, Europa) la lotta contro la povertà è un'altro tema, insieme a molti altri che coinvolgono la vita di ogni giorno ci attendono, si voleva a ragione costruire un "campo largo" ma su questi temi abbiamo lasciato "campo libero".
Anche a Lecco, montagne di schede nei seggi, indicavano la Meloni quale dominatrice, premiata da molti cittadini in linea rispetto a quanto avvenuto in quasi tutta Italia, diviene il primo partito con oltre il 26% dei voti, al Sud l'ex premier Conte recupera un significativo consenso, confermandosi con il 15% dei voti, a differenza della Sinistra che annaspa il P.D. non raggiunge il 20% confermando tutte le difficoltà nel rapporto con quella che dovrebbe essere la sua gente, i lavoratori, le fasce sociali più deboli, i pensionati ed anche strati sociali di ceto medio ed imprenditoriali.
Non è un risultato inatteso, si confermano le previsioni che stimavano una crescita dei consensi alla Destra, che avrà un premio aggiuntivo di Deputati e Senatori proprio in ragione del sistema elettorale che premia le forze che si coalizzano in un programma di governo del paese, a differenza delle forze progressiste che non hanno manifestato questa maturità ed importanza di coalizzarsi presentandosi disgiunte a questo appuntamento elettorale.
Le responsabilità della sconfitta elettorale sono molteplici, andranno analizzate e rimosse, oggi il rischio è assai grande, in una situazione di crisi economica prolungata dagli effetti negativi della guerra in Ucraina, un inflazione che erode il potere d'acquisto di stipendi e salari, il raddoppio delle bollette del gas e dei prodotti energetici stanno facendo saltare attività produttive e famiglie, se molte di loro chiuderanno i battenti, aumenterà la disoccupazione e la capacità di convivenza civile, tra i vari strati sociali più esposti ed indifesi, un inedito e reale pericolo da evitare.
Si commenta in generale, ma, non sempre a ragione che il popolo ha sempre ragione, mi permetto di dissentire, l'astensionismo o la rinuncia al voto, ancora in aumento, sono causa di un disinteresse che va combattuto prima con se stessi e con un certo modo di intendere l'impegno politico, affidare una delega in bianco ad altre persone ogni 4/5 anni, favorisce il qualunquismo dilagante, la personalizzazione della politica, la propaganda ingannevole, sono elementi negativi da evitare e prevenire.
L'amarezza e la delusione dell'esito elettorale, ci deve stimolare alla ricerca degli errori per farne tesoro e rimediare in futuro, saremo più forti e credibili per recuperare non solo il consenso della nostra gente, ma il necessario impegno ed entusiasmo consapevole da persone semplici ma da autentici protagonisti dei nostri tempi.
Ci hanno trascinati contro la nostra volontà in una guerra, ebbene dobbiamo insieme trovare le ragioni e le modalità per farla cessare. E' un primo e grande obbiettivo che il nuovo Partito Democratico deve porre con forza nelle sedi deputate ( USA, NATO, Europa) la lotta contro la povertà è un'altro tema, insieme a molti altri che coinvolgono la vita di ogni giorno ci attendono, si voleva a ragione costruire un "campo largo" ma su questi temi abbiamo lasciato "campo libero".
Sergio Fenaroli