Garbagnate: sarà una perizia a fare luce sul sinistro in cui è deceduto il biker 45enne
Sarà una perizia cinematica a fare piena luce sull'incidente stradale costato la vita al 45enne missagliese Davide Casiraghi.
Ad occuparsi degli accertamenti finalizzati a ricostruire con esattezza la dinamica del sinistro sono stati gli agenti della Polstrada di Lecco che hanno lavorato a lungo per stabilire cosa fosse successo in quei drammatici istanti, raccogliendo anche le testimonianze del caso ed acquisendo i filmati della videosorveglianza. Il tutto per risalire alle eventuali responsabilità in ordine alla tragedia accaduta nella quale ad avere la peggio è stato un giovane padre di famiglia. Della vicenda è stata subito notiziata come da prassi la Procura della Repubblica, che sul decesso del motociclista ha aperto un fascicolo d'indagine.
Stava percorrendo Via Europa, la strada che collega la SS36 alla zona industriale di Garbagnate Monastero, per fare rientro a casa, quando è avvenuto lo schianto contro una Mini Countryman che stava compiendo una manovra di svolta all'altezza della ditta Novatex. Disarcionato dalla sella della sua Yamaha Tdm, il 45enne avrebbe impattato contro la fiancata destra dell'auto per poi finire rovinosamente sull'asfalto; le sue condizioni da subito sono apparse molto gravi avendo rimediato un trauma toracico importante.
Caricato sull'ambulanza era stato trasferito in condizioni disperate all'ospedale Sacra Famiglia di Erba dove si è spento, lasciando nel dolore i suoi familiari, in particolare la moglie - con la quale gestiva un'agenzia per il reclutamento di personale assistenziale e sanitario - e la figlia piccola. In tanti avevano manifestato vicinanza ai suoi cari prendendo parte ai funerali celebrati qualche giorno più tardi nella chiesa dei SS Faustino e Giovita di Maresso, frazione dove Casiraghi risiedeva da dopo le nozze.Ad occuparsi degli accertamenti finalizzati a ricostruire con esattezza la dinamica del sinistro sono stati gli agenti della Polstrada di Lecco che hanno lavorato a lungo per stabilire cosa fosse successo in quei drammatici istanti, raccogliendo anche le testimonianze del caso ed acquisendo i filmati della videosorveglianza. Il tutto per risalire alle eventuali responsabilità in ordine alla tragedia accaduta nella quale ad avere la peggio è stato un giovane padre di famiglia. Della vicenda è stata subito notiziata come da prassi la Procura della Repubblica, che sul decesso del motociclista ha aperto un fascicolo d'indagine.
Omicidio stradale (secondo l'articolo 589 bis del codice penale) l'ipotesi di reato contestata alla conducente della Mini countryman, una 60enne dipendente dell'azienda, affidatasi all'avvocato Paolo Camporini del foro di Como.
Il procuratore capo Ezio Domenico Basso - titolare del fascicolo - ha disposto accertamenti irripetibili tramite una perizia cinematica che servirà appunto per chiarire con esattezza quanto accaduto quel maledetto 20 settembre. Operazioni alle quali, oltre alla difesa della conducente, prenderanno parte anche i consulenti della compagnia assicurativa e della famiglia della vittima, affidatasi all'avvocato missagliese Simona Crippa. Le conclusioni a questo proposito sono attese entro fine novembre.