Bosisio: accusati di furto, ma erano oggetti raccolti da terra
Sono finiti a processo accusati di furto, ma la loro testimonianza oggi in aula ha fornito un quadro nettamente diverso dell'accaduto.
Questa mattina davanti al giudice Gianluca Piantadosi sono comparsi F.M. e F.B. entrambi di Rogeno. I due amici nel febbraio 2021 mentre passeggiavano lungo la ciclabile in fregio alla SS36 nei comuni di Rogeno, Bosisio e Cesana, sono stati avvicinati da una pattuglia di carabinieri che, dopo una serie di domande, ha proceduto alla perquisizione trovando F.M. in possesso di una serie di oggetti provento di furto, avvenuto poco prima su un'auto in un comune poco distante.
''Eravamo nella zona industriale tra Cesana e Bosisio'' ha raccontato uno dei militari intervenuti quel giorno. ''Abbiamo trovato due zainetti e a terra degli oggetti sparsi. Poi abbiamo visto due persone allontanarsi e gettare qualcosa nella boscaglia. Ci siamo avvicinati, li abbiamo identificati e perquisiti. Uno dei due aveva indosso diversi oggetti. Poco prima ad Asso era stato compiuto un furto su auto. Abbiamo girato alla nostra caserma le foto della merce rinvenuta mentre la vittima del furto si portava negli uffici e riconosceva gli oggetti come suoi''.
Totale estraneità ai fatti, invece, quella dichiarata da uno dei due imputati B.F. Che dopo essere passato a casa dell'amico si era avviato con lui per una passeggiata. Dopo una tappa alla gelateria avevano preso la ciclopedonale ma mentre il suo passo era veloce, l'altro era rimasto più indietro. ''Ho visto che ha raccolto qualcosa per terra - ha spiegato - gli ho detto di lasciare tutto lì e poi ho proseguito. Un attimo dopo sono arrivati i carabinieri''.
La sua intenzione era quella di portare gli oggetti nel vicino comune di Bosisio Parini e depositarli, non certo di chiamare le forze dell'ordine e rischiare di dover attendere troppo tempo l'arrivo di una pattuglia.
In realtà l'equipaggio degli uomini dell'Arma si è materializzato da solo e gli è costato pure una denuncia per furto. ''Stavo camminando con il mio amico'' ha raccontato F.M. al giudice. ''Lui era più avanti perchè ha un passo più veloce del mio. Ho notato per terra degli oggetti sparsi, tipo binocoli o materiale per macchine fotografiche, li ho raccolti per portarli al comune vicino, non c'erano zaini né soldi. Li ho presi e poco dopo sono arrivati i carabinieri. Mi sono trovato spiazzato, non ho saputo dire nulla''.
Quindi, secondo gli imputati, nessun furto ma solo un'ingenuità, con gli oggetti raccolti da terra con l'intenzione di depositarli in municipio e l'arrivo "sfortunato" proprio in quel momento dei carabinieri che li ritrovano con merce rubata. Il processo è stato aggiornato al prossimo 3 marzo per la discussione.
Questa mattina davanti al giudice Gianluca Piantadosi sono comparsi F.M. e F.B. entrambi di Rogeno. I due amici nel febbraio 2021 mentre passeggiavano lungo la ciclabile in fregio alla SS36 nei comuni di Rogeno, Bosisio e Cesana, sono stati avvicinati da una pattuglia di carabinieri che, dopo una serie di domande, ha proceduto alla perquisizione trovando F.M. in possesso di una serie di oggetti provento di furto, avvenuto poco prima su un'auto in un comune poco distante.
''Eravamo nella zona industriale tra Cesana e Bosisio'' ha raccontato uno dei militari intervenuti quel giorno. ''Abbiamo trovato due zainetti e a terra degli oggetti sparsi. Poi abbiamo visto due persone allontanarsi e gettare qualcosa nella boscaglia. Ci siamo avvicinati, li abbiamo identificati e perquisiti. Uno dei due aveva indosso diversi oggetti. Poco prima ad Asso era stato compiuto un furto su auto. Abbiamo girato alla nostra caserma le foto della merce rinvenuta mentre la vittima del furto si portava negli uffici e riconosceva gli oggetti come suoi''.
Totale estraneità ai fatti, invece, quella dichiarata da uno dei due imputati B.F. Che dopo essere passato a casa dell'amico si era avviato con lui per una passeggiata. Dopo una tappa alla gelateria avevano preso la ciclopedonale ma mentre il suo passo era veloce, l'altro era rimasto più indietro. ''Ho visto che ha raccolto qualcosa per terra - ha spiegato - gli ho detto di lasciare tutto lì e poi ho proseguito. Un attimo dopo sono arrivati i carabinieri''.
La sua intenzione era quella di portare gli oggetti nel vicino comune di Bosisio Parini e depositarli, non certo di chiamare le forze dell'ordine e rischiare di dover attendere troppo tempo l'arrivo di una pattuglia.
In realtà l'equipaggio degli uomini dell'Arma si è materializzato da solo e gli è costato pure una denuncia per furto. ''Stavo camminando con il mio amico'' ha raccontato F.M. al giudice. ''Lui era più avanti perchè ha un passo più veloce del mio. Ho notato per terra degli oggetti sparsi, tipo binocoli o materiale per macchine fotografiche, li ho raccolti per portarli al comune vicino, non c'erano zaini né soldi. Li ho presi e poco dopo sono arrivati i carabinieri. Mi sono trovato spiazzato, non ho saputo dire nulla''.
Quindi, secondo gli imputati, nessun furto ma solo un'ingenuità, con gli oggetti raccolti da terra con l'intenzione di depositarli in municipio e l'arrivo "sfortunato" proprio in quel momento dei carabinieri che li ritrovano con merce rubata. Il processo è stato aggiornato al prossimo 3 marzo per la discussione.
S. B.